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«Cos'è la moneta, se non un servizio al popolo che la usa?» [sandropascucci, 2015]

COS'È LA MONETA

:|: de monetabus :|:

Semplicemente la moneta è un servizio. È un servizio come è un servizio quello svolto da un autobus pubblico, ad es. un autobus comunale che circoli nella città. L’autobus non ha altro scopo, in un mondo onesto, di spostare persone da un punto A ad un punto B. L’autobus, come mezzo di locomozione, fornisce un servizio pubblico, poiché è il pubblico che ne giustifica l’esistenza usufruendone (ovvero i cittadini sono disposti ad utilizzarlo). In una città vuota (o senza la volontà di "prendere" il mezzo) un servizio di trasporto non avrebbe senso, allo stesso modo in un mondo senza scambi (cioè senza mercato) la moneta non avrebbe senso.

Così come è la necessità di spostarsi e la libera volontà* dei cittadini di prendere l’autobus che ne motiva e valorizza la presenza per le vie della città, allo stesso modo è il bisogno di fare scambi e l’accettazione di una data moneta (da parte delle libere persone) che ne giustifica l'esistenza (quindi la relativa creazione) e ne decreta il valore monetario (ne "induce", cioè, il c.d. «valore monetario»).

* una comunità COSTRETTA, con la forza (la "Legge"?) a spostarsi su mezzi pubblici sarebbe solo una grossa comunità-carceraria

Banconote da euro 100 o da dollari 1.000 non avranno mai valore su un’isola deserta o ospitante una tribù commercialmente aderente alla c.d. «economia del dono»**.

**bah: mai vista, forse bazzico poco le isole ospitanti tribù aderenti alla c.d. «economia del dono»

Il servizio di autobus non deve essere fatto per l’arricchimento dei proprietari privati. Non devono circolare più autobus del necessario o meno del necessario. Entrambi gli eccessi graveranno paradossalmente proprio sulle spalle di colui che è il perno, la prima ragione e il destinatario della questione “trasporti”, l’alfa e l’omega: il cittadino. Egli si ritroverebbe in estremi imbarazzanti, come lo stress da traffico di autobus semi vuoti incolonnati nelle vie cittadine (inflazione) o sconvenienti e ingiustificate spese del biglietto date le lunghissime attese alla fermata in via X (deflazione). Soffrirebbe proprio a causa di quella "tecnologia" originariamente nata per alleggerirgli la giornata.

Come effettivamente è successo all’Uomo con la Moneta.

Quindi la moneta è un servizio reso al commercio, poiché ne favorisce gli scambi ma dato che il termine "favorisce" lascerebbe intendere che (la moneta) rappresenti una scelta più performante (migliore) rispetto una o più scelte alternative e dato che così non è* allora diciamolo più chiaramente: la moneta è attualmente l'unico mezzo che permette lo scambio commerciale tra individui di una comunità (e tra comunità).

*dico con spocchiosa sicumera "..e dato che così non è.." perché non c'è attualmente nulla che possa sostituire la moneta come mezzo di scambio in un contesto di libero mercato. Sarò felice di abbracciare qualsiasi congrua ed etica alternativa che l'Attento Lettore vorrà fornirmi a smentita;

Perché sappiamo bene che ogni comunità si poggia su interscambi culturali ma soprattutto mercantili. L'ipotesi del c.d. "baratto" è di fatto una bufala se intesa come reale possibilità alternativa o anche solo storica di scambi tra entità distinte di un gruppo/comunità/nazione. Di fatto nessuno ne ha mai trovato traccia ufficiale nella storia antropologica degli ultimi 5.000 anni, sicché..

Perciò la moneta è un servizio, un servizio sociale, a questo punto, e come tale deve essere “in mano allo Stato”, se in uno Stato sovrano vogliamo vivere. Potremmo a questo punto anche pensare ad alternative alla struttura-Stato-attuale ma, se accettiamo uno Stato di Diritto così come teoricamente lo viviamo, non possiamo lasciare che la moneta sia in mano a privati, per quanto agghindati di denominazioni nazionali (ad es: la "Banca Nazionale del Lavoro" non è neppure italiana, così come la "Banca d'Italia" è per il 95% in mano a banche commerciali che, a loro volta, hanno una percentuale di partecipazione non italiana imbarazzante). Anche qui attendo (educate) smentite, in modalità Galliani: «Sentirò piacere infinito se da chi pensasse diversamente, e meglio, sarò con Ragioni e con Onestà oppugnato» [Ferdinando Galliani, "della moneta" - 1750].

Ripetiamo che questo "servizio sociale" deve essere Pubblico, anche solo per una forma di "sicurezza", poiché l'aggio corrispettivo del signore che emette moneta (il signoraggio) è il massimo potere che può essere esercitato in una società moderna. Tutti gli altri "poteri" ne sono succubi. Sì, anche quello che stai pensando ora.

Un po' di logica ci libera dal dover fare innumerevoli esempi a dimostrazione di questo. Uno per tutti: il politico, in democrazia, deve essere eletto dal popolo, deve piacere al banchiere e ogni X anni deve rimettersi, per quanto potente esso sia arrivato ad essere, alla farsa del c.d. “voto democratico espressione democratik-popolarik”. Al più, se è riuscito a farsi sponsorizzare da una o più cosche mafiose, può sperare di campicchiare qualche decina di anni. Poi ci sono, come sempre, le eccezioni, ma grosso modo è così che funziona la politica nel Mondo.  Ovviamente la longevità di un governante è anche direttamente proporzionale all’imbecillità del popolo governato. Il banchiere no. Il banchiere può rimanere nell’ombra per anni, secoli (e questo lo ha imparato dalle tragiche fini di molti Re del passato che, caduti in disgrazia, venivano separati dalle loro teste a colpi di spada, ghigliottina o, più spesso recentemente, da democrazie trottanti). Non deve chiedere nulla a nessuno, anzi: è lui che concede fondi, denaro, moneta. Elargisce fondi ale campagne elettorali del politico-complice-burattino ma anche al padre di famiglia-votante-il-burattino per l'acquisto della propria casa. Eroga denaro per il caccia supersonico ameregano (che non funziona, sic!!) che protegge dal nemico-cattivo (che è poi identificabile con quel ragazzetto chiuso nella carlinga) ma anche per la costruzione (rara) dell'asilo nido per il figlio del padre di cui sopra. Il bambino, poi, sognerà di guidare il caccia ameregano, ovviamente.

Il banchiere tiene su una dinastia per 50 o 100 o 400 anni senza problemi. È multiforme, fantasioso, intelligente e vincente. Usiamo, con il rispetto dovuto alla nostra ignoranza, i suoi nomi del passato ergendogli statue e intitolandogli piazze, palazzi e scuole. Il figlio del banchiere è per famiglia destinato al comando e per questo viene addestrato fin da piccolo a calcare le orme paterne. Il politico sì e no se riesce a fare avere un titolo di studio fake al primogenito. Tutt’al più rimedia un rolex al pargolo o una casetta in Toscana per l’amante. Il banchiere, grasso (cioè abbondante) solo nell’ambizione e nelle capacità tecniche e umane di comprendere la psiche della popolazione attorno, è eterno. Il politico è un lacchè, sempre in tensione su quale soldo arraffare. Il banchiere lo crea, dal nulla, quel soldo. E tanti altri, con i quali rafforza e perpetua il proprio potere, in proprio aggio.

Sì, certo, anche la tua idea del mondo che i dentisti e i notai "fanno li sòrdi veri, aò!" non è sbagliata.. però va un po' ridimensionata alla luce delle nuove informazioni, non credi? I soldi li fanno, nel vero senso del termine, solo i banchieri. Sarebbe come continuare a credere la Terra centro dell'Universo dopo la scoperta del Sistema Solare.

Ma, a tal proposito: come viene creata la moneta, oggigiorno?

:|: distinzione :|:

Iniziamo con un fondamentale distinguo, una separazione all'origine che sgombrerà il campo da pericolose ambiguità, poiché sono le ambiguità che permettono a Il Grasso Bankiere (IGB) di vivere, sopravvivere e prosperare. La moneta (in un mondo giusto) sarebbe di un solo tipo. Se fosse un colore potremmo dire che l'unica moneta sana, la c.d. «moneta legale» (la banconota, le altre, come vedremo sono palliativi, surrogati, fuffe contabili) sarebbe di colore verde. Questa moneta, l'EURO-verde-pè-capisse, è/sarebbe emessa dallo Stato (in un mondo giusto, ripetiamo). Oggi, però, l’ «EURO» non è «EURO-verde», poiché è emesso in verità dalla Banca Centrale Europea (BCE). Basta prendere un qualsiasi pezzo da euro 10 per constatare chi è il padrone/fabbricatore del pezzo cartaceo. E questo, vedremo, non va bene.

C’è una micidiale confusione a proposito di moneta, derivante dal fatto che il nome (nel mondo attuale) è ugualmente «EURO» sia per la moneta emessa dalla banca centrale (che solo in teoria è/lavora per lo Stato) sia per la moneta emessa dalle banche commerciali (tutte private). Non solo: la banca centrale usa, al suo interno, un altro tipo ancora di moneta e anche questa si chiama «EURO».

Infatti oltre la «BANCONOTA» la BC crea e gestisce le cc.dd. «RISERVE», ossia conti correnti che le banche commerciali hanno presso la BC stessa e che vengono usate per effettuare (come vedremo) pagamenti di «COMPENSAZIONI».

Approfondimenti sui meccanismi nell'altro cartellone-puzzle "cos'è la compensazione bancaria", presente in questo sito informativo.

In soldoni ci troviamo a che fare quotidianamente con TRE tipi di moneta. Ognuna è VERO POTERE per chi la emette. Il sistema di IGB le descrive come CREDITO ma sono in verità DEBITO. DUE sono le monete che usiamo noandri come fossero equivalenti ma solo UNA è «MONETA LEGALE». Nessuna è, ovviamente, “ricchezza”, eppure ci dicono che senza siamo poveri. Il brutto è che lo siamo davvero, per ora.

ho conosciuto un uomo povero

«Ho conosciuto un uomo povero, molto povero.. Ma talmente povero, che l'unica cosa che aveva erano i soldi» [davide]

Quindi iniziamo malissimo: ci ritroviamo con lo stesso nome per monete fondamentalmente differenti nella loro natura tecnica e giuridica e tale natura è completamente sconosciuta ai nostri occhi di popolino*.

*lo so.. ora in qualche grillino sarà nata l'idea che i due fatti si annullano, ovvero che il male che siano differenti e il male che non si sappia che siano differenti siano autocompensanti.. ma non è così. Credimi (o pensaci.. no, lascia stare: credimi). Non sapere come funzionano i freni dell'auto e ignorare che sono rotti mentre guidiamo in discesa non ci farà fermare prima del palo laggiù alla curva, oppure, come li ha intortanti il loro guru: "il signoraggio ora è risolto, dato che non si usa più la banconota". dai!!

Contemporaneamente sono indistinguibili l'una dall'altra nell'uso quotidiano o nei nostri semplici ragionamenti da bar o nei meccanismi “fantasma” che avvengono a nostra insaputa nel cuore delle banche centrali e commerciali.

La moneta «EURO» emessa da una banca commerciale, ad esempio il mutuo sottoscritto per l'acquisto di una casa, e' DIVERSA dalla moneta «EURO» emessa dalla Banca Centrale, ad esempio la c.d. BANCONOTA.

Attenzione, comunque, che non stiamo parlando di mere differenze fisiche (una elettronica e l’altra cartacea) né siamo nostalgici difensori del passato, contrari all’elettronica o al virtuale. Stiamo parlando di differenze di «NATURA TECNICA e GIURIDICA», che ingannano la buona fede del popolino e lo schiavizzano proprio grazie a questi tecnicismi e omertà.

Ci hanno convinti, con anni di lavaggio del cervello, che siano state motivazioni come la "comodità", la "modernità" e la "sicurezza" ad aver favorito l'adozione, nell'uso quotidiano della società moderna, di strumenti di pagamento come assegni (prima), bonifici e carte di credito (poi) e pagamenti elettronici (subcutanei, magari, domani).

Ci hanno manipolato e sorriso parlando di valigette di soldi come strumenti (di pagamento dei) mafiosi e di assegni circolari e bonifici e Paypal e CellularMoney come di un qualcosa di fico e moderno e sicuro e legale perché in favore della "tracciabilità", ad esempio. Hanno posto limiti contraddittori all'uso del contante, complicandoci la vita e serrando le nostre libertà di movimento e di azione nell'uso della nostra stessa moneta. Uno dei tanti paradossi che si sviluppano quando ci si sente Dio (che gioca con i dadi-criceti): la banca centrale stampa (poiché unica autorizzata a farlo) una banconota da euro 500 ma se ne usiamo due pezzi (tot. € 1.000) siamo al limite della legalità, nonostante la banconota sia, giuridicamente parlando, l'unica «moneta legale».

Eh, già, perché una delle differenze basilari tra monete prima accennate riguarda proprio la legalità della moneta emessa dal sistema bancario.

La tanto bistrattata «BANCONOTA» è l'unica «MONETA LEGALE» in circolazione oggi.

Il «MUTUO», quella cifra che indica il prestito preso dalla banca sotto casa, NON È MONETA LEGALE.

Essere «MONETA LEGALE» ha un aspetto giuridico e tecnico invidiabile, per ora ancora unico: quello di avere pieno «POTERE LIBERATORIO». La banconota, in altri termini, è l'unica moneta che permette di concludere transazioni commerciali "perfettamente legali", ossia permette al pagatore di essere libero da qualsiasi rivendicazione del venditore. Libera, in soldoni - è il caso di dirlo - da qualsiasi DEBITO che il detentore della moneta legale (la banconota) ha nei confronti di terzi.

Inoltre, come mezzo di pagamento, non può essere rifiutata dal creditore/venditore. Cosa che non accade con l'uso dell'assegno, come vedremo tra breve.

Queste informazioni possono, ora, per forma o tempistica, lasciare un po' confusi. Questo perché abbiamo anni di esperienza che lavorano CONTRO l'acquisizione di nuovi dati e ne eclissano l'IMPORTANZA. Occorrerà rileggere un paio di volte l'intero articolo per familiarizzare con i termini e gli scenari esposti.

Ma andiamo per ordine e schematizziamo le tre monete in gioco, ossia la moneta bancaria, la moneta di banca centrale e la banconota.

 1 MONETA BANCARIA detta anche MONETA SCRITTURALE o moneta commerciale o moneta fiduciaria (FIAT MONEY).

È la moneta che chiediamo alla nostra banca commerciale (BCOM) di fiducia e che questa ci dà sotto forma di prestito. È "moneta scritturale", cioè non è fisicamente tangibile. È elettronica, iscritta in un bilancio. La banca commerciale (BCOM) la crea dal nulla (ex-nihilo) semplicemente digitando una cifra sulla tastiera di un computer.

Se chiedi alla banca euro 100.000 quella scriverÀ "100.000" sul computer, se chiedi il doppio (euro 200.000) allora quella (la banca) scriverÀ "200.000", semplicemente. Non ha lavorato il doppio per darti quella cifra, non ha scavato piu' a fondo in una miniera ne' ha telefonato al doppio dei clienti per dir loro che li avrebbe privati della cifra in gioco per darla a un cliente richiedente/bisognoso. Semplicemente ha chiesto A TE CLIENTE di portare il DOPPIO delle garanzie. Ma nÉ ora (nÉ la prima volta) ha posto nulla DI SUO sul tavolo. Le "garanzie" sono sempre e solo TUE, mai SUE. Pensaci!

Nota importante: non è moneta legale. Questo vuol dire che non ha potere liberatorio per il cittadino che la usa. Infatti non è raro trovare in un esercizio commerciale il cartello: "NON SI ACCETTANO ASSEGNI / SOLO CONTANTI". Spesso ci hanno irritato tali cartelli, o meglio hanno irritato la nostra pigrizia o più spesso hanno irritato il nostro EGO di “moderni consumatori a go-gò”, armati di inutili libretti-assegni (ieri) e impotenti carte di credito (oggi) ma da oggi almeno sappiamo il motivo tecnico di quei messaggi.

La moneta bancaria viene usata per acquistare cose e servizi (pagare una multa o comprare una casa o versare una tassa) ma solo PER PANTOMIMA o come silente accettazione DELLO STATO che permette di usare tale numerario come SURROGATO alla vera e unica moneta legale : LA BANCONOTA (e moneta metallica).

Dicevamo: la moneta commerciale non è moneta legale, questo è certo, perché lo dicono "loro" stessi nei:
- libri accademici (che adoperano per insegnare ai giovani universitari);
- manuali operativi (che adoperano per la formazione di personale bancario);
- trattati internazionali (che adoperano per allineare gli Stati Sovrani nel mondo).

Ad esempio sul sito di Bankitalia S.p.a. leggiamo:

IL SISTEMA DEI PAGAMENTI
La moneta: Nelle moderne economie, la moneta è rappresentata da passività emesse dalla banca centrale e dalle banche commerciali. La banca centrale emette due tipi di mezzo di scambio con caratteristiche e ambiti di utilizzo diversi:
• le banconote, che sono emesse in regime di monopolio, godono dello status di moneta legale e vengono utilizzate dalla generalità degli operatori economici;
• i conti di deposito («RISERVE»- ndA), che sono accesi essenzialmente alle banche commerciali e che rappresentano, anch’essi, moneta “finale” nel senso prima descritto. Le banche commerciali, dal canto loro, aprono conti di deposito a tutte le categorie di operatori economici, che li utilizzano negli scambi. La moneta bancaria ha natura fiduciaria, la sua accettazione nei pagamenti poggia sulla fiducia degli operatori economici che la banca commerciale sia capace di convertirla, su richiesta, in moneta legale. La possibilità riservata alle banche commerciali di detenere i conti presso la banca centrale è legata alla particolare posizione che queste occupano nel sistema dei pagamenti: le banche danno esecuzione ai pagamenti richiesti dalla clientela a valere sui suoi conti bancari, ma anche a trasferimenti da esse stesse disposti in relazione alle attività proprie, generalmente di importo molto rilevante. La quota predominante dei trasferimenti di fondi dell’intera economia è effettuata con moneta bancaria.
fonte: bancaditalia.it

Tale "moneta" è solo un numero che le banche commerciali (BCOM, ossia Unicredit, IntesaSanPaolo, BNL, ecc..) usano, nell'esempio del mutuo, per promemoria del nostro livello di debito.

La moneta bancaria viene usata tra le BCOM in sale operative (virtuali) chiamate «CAMERE DI COMPENSAZIONE» e in pratica rappresenta unità di conto tra BCOM e BCOM per capire chi-deve-quanto-a-chi. Solo dopo questa misteriosa "compensazione" comparirà la "moneta di banca centrale".

Puoi approfondire le tecniche di compensazione nel cartello "cos'è la compensazione bancaria", presente in questo sito informativo.

Infatti ciò che "avanza" da tali CONTEGGI MATEMATICI deve essere pagato con un altro tipo di "moneta". Questa si chiama «RISERVA» o, come anticipato, «MONETA DI BANCA CENTRALE».

 2 MONETA DI BANCA CENTRALE detta RISERVA alias MONETA AD ALTO POTENZIALE (HPM)

È la moneta, anch’essa elettronica, creata dalla banca centrale, costretta a nascondere le manovre truffaldine delle banche commerciali. Di fatto la banca centrale non è il nucleo del mondo monetario e di certo non ne regola la moneta in circolazione. Anzi il contrario e lo sostiene finalmente anche la Banca di Inghilterra in un recente report*.

*«Money creation in the modern economy», di Michael McLeay, Amar Radia e Ryland Thomas del " Bank’s Monetary Analysis Directorate" [Quarterly Bulletin 2014 Q1]

Sorvoliamo sul fatto che ci siano voluti alcuni secoli per far trasparire questa verità*.

*Forum PRIMIT: "00. Manca solo essere DIO.."

Comunque non circola al di fuori del circuito INTER BANCARIO (il "tra BCOM e BCOM" di cui sopra).

Per cui, pur essendo emessa dalla Banca centrale, non e' per noandri effettivamente moneta legale, anche se "loro" cercano sempre di assimilarla, di renderla concettualmente identica. Lo abbiamo visto prima nelle definizioni ufficiali, dove la chiamano "moneta finale". E', si', "intercambiabile", ma non e' uguale. Intercambiabile vuol dire che se la banca_A dispone di una Riserva di euro 100 in seno alla banca centrale, puo' ordinare alla banca centrale di scalare euro 50 e farseli stampare, su carta (quindi nasce la "banconota da euro 50"). ora la banca_A puo' disporre di cartamoneta per caricare, ad esempio (ma funziona proprio cosi' in effetti) il suo dispositivo atm (bancomat) e soddisfare le richieste di prelievo di un cliente_A. specularmente, se un cliente_A depositA presso la banca_A una banconota da euro 50, la banca commerciale puo' portarla alla banca centrale e farla "inscrivere" nel proprio conto "Riserve" (togliendola dalla circolazione, ovviamente!). la banca centrale incrementera' le riserve della banca_A di euro 50 nominali.

Risiede sotto forma di semplice numero in conti correnti elettronici chiamati "RISERVE" ed intestati a ogni BCOM operante nello Stato. Così come noandri abbiamo un conto presso le BCOM così le BCOM hanno un conto presso la Banca Centrale Nazionale (BCN)*.

ATTENZIONE: I DUE TIPI DI CONTI CORRENTI, PUR ESSENDO DENOMINATI IN EURO, NON CONTENGONO LO STESSO TIPI DI "EURO", COME DICEVAMO CON L'ESEMPIO DEL COLORE. L'EURO DELLE Banche commerciali eSPRIME MONETA BANCARIA E NON PUO' ESSERE USATO COME MONETA DI SCAMBIO IN SENO ALLA BANCA CENTRALE, CHE RICONOSCE SOLO LE "RISERVE", ossia moneta di banca centrale.

Se prendiamo, ad esempio una BCN come la Banca d'Italia, questa funge anche da camera di compensazione, per cui, sui conti correnti suddetti, vengono a trovarsi i saldi delle varie compensazioni avvenute tra i movimenti bancari di tutte le banche commerciali italiane (settlement). Stessa cosa in seno alla BCE, che effettua tale manovre a livello europeo, tra BCN, in quanto il Sistema IGB è un sistema piramidale. Questo vuol dire che come noi abbiamo un c/c presso la BCOM e come queste hanno un c/c presso le BCN così le BCN hanno un c/c presso la loro Banca Centrale (BC), che in Europa è chiamata in maniera un po' criptica “Banca Centrale Europea” (BCE).

*In realtà, al di fuori della didattica, la BCE interviene direttamente sulle riserve delle singole BCN, aumentando o diminuendo il loro valore nominale. Lo vedremo nell'esempio del pagamento tra correntisti di due banche commerciali di due diversi Paesi Europei, presente nel cartello "cos'è la compensazione bancaria", presente in questo sito informativo.

In soldoni ci sono 3 casi, generalmente:

caso 1: due correntisti di una stessa banca si scambiano pagamenti (assegno)

Se due correntisti di una banca_A si pagano (l'un l'altro) tramite assegno la banca_A forse sposta MONETA? No di certo. Né fisica né virtuale. Sposta in realtà solo dei semplici numeri da un conto elettronico ad un altro, nel suo stesso computer centrale.

caso 2: due correntisti di due banche diverse si scambiano pagamenti (assegno)

Quando ci sono spostamenti di cifre (in relazione a pagamenti di assegni, bonifici e altro) tra correntisti di due banche diverse di uno stesso Paese avviene una compensazione nella BCN locale. Ossia le due transazioni, assieme a tutte le altre transazioni di tutte le altre banche (dovute ai relativi correntisti), vengono COMPENSATE tra loro e POI vengono analizzati eventuali squilibri (avanzi/disavanzi). Questi ultimi vengono LIQUIDATI/SALDATI (settlement) tra le BCOM relative usando NON PIU' la “moneta scritturale”(commerciale) ma la “moneta di banca centrale”. Dove risultassero numeri negativi nascerà l'esigenza, per la banca debitrice di chiedere un prestito, in "moneta di banca centrale", per appianare tale debito. Tale prestito sarà concesso o da altre banche commerciali in quel momento in attivo o dalla banca centrale stessa.

Il conto della banca_A presso la BC si decrementerà del valore X, pari alla differenza risultante dalla compensazione avvenuta con la BCOM_B (sempre in seno alla BC, unica capace di creare moneta adatta allo scopo) e per ciò tale differenza sarà credito che la BC stessa vanterà verso la BCOM_A. La BCOM_B sarà in credito (nominale) di tale cifra con la BC, così come risulterà dai conti "riserve".

La BCOM_A risulterà essere debitrice verso la BC ma non più verso la BCOM_B.

Ecco perché è importante, per le BCOM, che tutto il traffico ovvero le transazioni commerciali e finanziarie (ovvero LA VITA QUOTIDIANA de noandri) avvenga tramite “moneta scritturale” (carte di credito, bonifici, assegni, ecc), così da far risultare, alla fine, tutto un conto alla pari, tra banche commerciali (poiché sono tutte interconnesse, a circuito chiuso), ossia "una partita di giro a saldo zero", come piace affermare ai filo-IGB per sminuire la denuncia che sono, in soldoni, dei ladri.

caso 3: due correntisti di due banche diverse di due Paesi Europei diversi si scambiano pagamenti (assegno/bonifico)

Se tali manovre avverranno tra correntisti di BCOM di Paesi membro dell'UE avverrà una compensazione tra BCN in seno alla BCE (o quantomeno per suo intervento semidivino).

Supponiamo che il cliente_ITALO di banca_INTENSA acquisti per euro 100 un drone dal produttore tedesco cliente_DEUTONEN di banca_TETESCA. Tramite il sistema di pagamento internazionale operativo nella eurozona (EZ) chiamato Target2 si avranno pagamenti instantanei attraverso tutti i livelli interessati dalla transazione*.

*Con dei piccoli particolari problemi finali, però. In questa fase studieremo solo i meccanismi, i movimenti, non le cause di crisi sovrani risultanti dall'eccesso di credito che le banche di paesi produttori (tedesche in questo caso) vanteranno nei confronti delle banche di paesi "di serie B".

Ora banca_INTENSA decrementerà di euro 100 il saldo del conto corrente di cliente_ITALO (quindi moneta bancaria) e contemporaneamente invierà un ordine di pagamento alla BCN italiana (Banca d'Italia) in favore della BCN tedesca (Bundesbank), che incrementerà le riserve (ovvero moneta di banca centrale) della banca_TETESCA, che a sua volta incrementerà il conto corrente del cliente_DEUTONEN di euro 100 (di nuovo moneta bancaria), per la vendita effettuata.

Se ne occuperà la Banca Centrale Europea (BCE), che scalerà euro 100 dal conto riserve di banca_INTENSA in seno a Banca d'Italia e automaticamente aumenterà di tale valore nominale le riserve di banca_TETESCA in seno alla Bundesbank.

cliente_ITALO --> banca_INTENSA --> Banca d'Italia --> BCE -> Bundesbank -> banca_TETESCA -> cliente_DEUTONEN

Dov'e' il pericolo, in tutto questo? Il pericolo e' che possiamo DISTRARCI dai facili conti usati negli esempi (sempre cosi' carini, piccoli, coincidenti, come denti bianchi perfetti) e DIMENTICARE che LA MONETA DI BANCA CENTRALE E' UNA FRAZIONE (da cui il termine "riserva frazionaria") DELLA MONETA DI BANCA COMMERCIALE.
Ossia che a fronte di un mutuo da euro 100.000 (dove la banca commerciale crea dal nulla un numero "100.000" della sua moneta bancaria) esisteranno SOLAMENTE euro 1.000 (MILLE) di moneta di banca centrale posti a riserva (poiche' il livello della riserva frazionaria e' oggi - dal gennaio 2012 - dell'uno per cento).
La compensazione tra banche (commerciali) serve proprio a ridurre tutti i vari "100.000" a "0" (zero) o poco piu', al fine di non rimanere in imbarazzanti situazioni di BANCAROTTA (la chiamano «problemi di liquidita'», dal momento che le riserve sono, PER LORO, "liquidita'"), POICHE' Nessuno ha Riserve (moneta legale) pari ai pagamenti miliardari COMMERCIALMENTE in atto tutti i giorni (pagare una casa sposta euro 100.000 da A verso B e se l'altra banca B non ha da spostare in direzione opposta, verso A, un valore cosi' grande sono dolori per tutti poiche' alla fine si dovranno spostare euro 100.000 di moneta legale, CHE NON ESISTONO se non un misero "1.000" accantonato un po' per legge un po' per sicurezza).

per approfondimenti si rimanda al cartello "cos'è la compensazione bancaria", presente in questo sito informativo.

 3 MONETA LEGALE

È la moneta di carta (e metallo ma trascuriamo il metallo, ora, nelle definizioni, nei conti e negli esempi. Diciamo solo che è una truffa nella truffa nella truffa quella del "signoraggio metallico". Vedi cartello «La moneta di ferro»).

La banconota è l'unica moneta legale, ripetiamo. La moneta elettronica di banca centrale è trasformabile in moneta legale MA non lo è (legale), fino a quando non assume la forma cartacea. Questo sembra una quisquilia tecnica, in realtà è una (n'andra, ennesima) truffa.

È indice di come il Sistema IGB predilige la melmosità e la tergivers-attitudine dei banchieri nello scegliere nomi e procedure grigie (quando non marroni) per spiegare l'inspiegabile, ovvero IL SIGNORAGGIO, l'aggio del signore, ossia il POTERE DI CHI EMETTE MONETA SU CHI USA QUELLA MONETA.

Lasciandosi spazi vuoti e confini fumosi, fin dalle definizioni di base, può, IGB, cambiare, arginare, sdoganare, saltare e nascondersi in una selva di incomprensione in cui il popolino, noandri, vaga (e vaghiamo da sempre).

Proseguiamo con la didattica: quando una banca commerciale eroga un mutuo da euro 100.000.. che succede? Succede, in teoria, catastrofica e imbarazzante teoria, che potremmo andare presso un bancomat e ritirare i "nostri" 100.000 "in contanti"*.

*Il lettore pignolo o l'indistinguibile figlio di IGB* sosterrà che negli ATM non ci sono euro 100.000 ecc.. in effetti è difficile distinguere tra chi è pagato per depistare, chi lo fa perché un cambiamento di cose lo porterebbe alla rovina del suo business attuale o chi, semplicemente, è stupido di suo.. comunque, va bene: andiamo, con preavviso di 3 giorni o 3 settimane, a ritirarli allo sportello..

La BCOM ha questa scorta di contanti pronta? No, certo che no, dato che solo la BC può stampare cartamoneta. Quello che ha la BCOM è il POTERE di far esistere "100.000" solo digitando la cifra "100.000" su un computer (in pratica nel nostro c/c e solo dietro presentazione di garanzie, le nostre, sic!!).

Ora (come la Banca di Inghilterra dice apertamente dopo 320 anni) l'altro potere che ha è chiedere/PRETENDERE dalla BC la STAMPA FISICA DEI BIGLIETTI, con la BC tenuta a soddisfare tale richiesta. Certamente ora la BC iscriverà una voce “debito” a carico della BCOM, la quale dovrà, in qualche modo e nei tempi opportuni, restituirli (sul conto Riserve) ..ma questo è forse un problema per le banche in gioco? Assolutamente NO, dato che il debito è in realtà girato a noi e le garanzie sono state (da noi) GIA’ portate come collaterale (e quindi usate per richiedere un prestito alla BC stessa). Del resto la BCOM ha diverse strade per "approviggionarsi" di moneta di banca centrale e "rimpinguare" il proprio conto Riserve:

- un prestito ricevuto da parte della BC (grazie alle nostre garanzie);
- un prestito ricevuto da parte di un'altra BCOM in surplus di riserva;
- un ripagamento di un prestito fatto ad un'altra BCOM; 
- un depositio (versamento) di € X che un cliente ha fatto sul suo conto corrente aperto in seno alla BCOM.

Resta il fattaccio centrale: una BCOM puo' far stampare a comando della MONETA di banca centrale, quindi potenzialmente anche la moneta LEGALE.

O banconote o riserve poco importa. Questo era solo un esempio didattico e che ciò non avvenga nella operatività quotidiana degli istituti coinvolti (che percorrono altre strade contabili) è solo una questione di LORO comodità/sicurezza. Le altre "strade contabili" ormai le abbiamo viste: la BCOM digita "100.000" sul nostro c/c, noi scriviamo un assegno (circolare) e paghiamo il venditore della casa che vogliamo acquistare e questi versa l'assegno circolare sul suo c/c (non ci distraiamo, ora, dal termine "circolare". L'assegno "circolare" è solo un aspetto tecnico del mondo-ASSEGNI, ovvero è come tutti gli altri assegni solo che prima di "staccarlo" la banca controlla che hai quel denaro sul c/c, tutto qui). Se il venditore ha casualmente la nostra stessa banca allora c'è uno spostamento blablabla o se è di un'altra banca c'è un tentativo di compensazione tra i due istituti eblablabla.. ormai siamo esperti, no?

Ciò che non dobbiamo dimenticare è il POTERE di generare moneta dal nulla e la mano del SIGNORE di tale AGGIO: IL GRASSO BANKIERE.


:|: DEL POTERE LIBERATORIO DELLA MONETA :|:
Capacità della moneta legale a corso forzoso di liberare da obbligazioni chi la offre in adempimento di un’obbligazione pecuniaria. Questo potere appartiene solo ai biglietti di banca e alla moneta di Stato aventi corso legale. Nel nostro Paese, per tutti gli altri strumenti di pagamento il potere di assolvere le obbligazioni dipende dal consenso del creditore. Nessuna legge infatti conferisce capacità liberatoria, p.e., agli assegni di conto corrente, anche se questi sono nella pratica abbastanza accettati come mezzo di pagamento. Nel nostro Paese questo principio è imposto dall’art. 1277 c.c. e l’adempimento con modalità diverse (principalmente la moneta bancaria, appunto, ma anche la cessione di crediti, il baratto) è liberatorio solo se c’è il consenso del creditore (artt. 1197 e 1198 c.c.). Peraltro la l. 2.7.1991 n. 197, (conv. del d.l. 3.5.1991 n. 143, “legge antiriciclaggio) sancisce una deroga al principio dell’art. 1277 c.c. L’art. 1 della legge, infatti, vieta in generale il trasferimento di denaro contante (oltre che di libretti di deposito bancari o postali al portatore o di titoli al portatore in lire o in valuta estera) a qualsiasi titolo per somme complessivamente superiori a lire venti milioni, consentendone però l’esecuzione mediante banche, BancoPosta e altri intermediari finanziari indicati dalla legge (all’art. 4) secondo certe formalità che hanno per obiettivo l’attività di prevenzione antiriciclaggio. Di conseguenza la previsione di ricorrere alla moneta legale fatta dall’art. 1277 c.c. si applica all’adempimento delle obbligazioni pecuniarie di importo non superiore ai 20 milioni di lire (10.329,14 €), mentre per importi superiori è obbligatorio il ricorso alla moneta bancaria.
:|: ancora sul potere liberatorio della moneta :|:
Attitudine conferita dalla legge alla moneta (v.) emessa dalla Banca centrale (v.) di estinguere qualunque debito che il detentore di tale bene vanti nei confronti di un terzo, tramite la sua cessione e la sua accettazione come mezzo di pagamento. La moneta offerta dal debitore non può essere rifiutata dal creditore per cui si può affermare che essa ha potere liberatorio illimitato. In realtà ciò è vero soltanto per quanto riguarda le banconote (v.); diverso è, infatti, il caso della moneta divisionaria (moneta di piccolo taglio) che ha un potere liberatorio limitato, dovendo essere accettata come mezzo di pagamento soltanto per piccoli importi.

COSA NON È LA MONETA

:|: LA MONETA NON E' RISERVA DI VALORE :|:

Abbiamo detto che la moneta è un servizio, poiché si pone come mezzo di scambio nell’economia dei/tra popoli, che, accettandola, la usano. Essendo mezzo di scambio_(autobus)_servizio non può essere, al contempo, "riserva di valore", come invece vogliono insegnarci (ammaestrarci) i testi accademici ortodossi.

Se poni "a risparmio" una moneta essa non può di certo assolvere il suo scopo naturale, ossia facilitare lo scambio (di merci o l'erogazione di un servizio).

Quindi il servizio è lo scambio stesso. Come un autobus svolge il servizio che è trasportare persone dal punto A al punto B.

Se parcheggi l’autobus nella rimessa non può esso svolgere il servizio che è stato “creato” a fare.

Se io ho 10 monete e 10 mele e tu hai 10 monete e 10 tavole di legno e una terza persona ha 10 monete e 10 chiodi ecco che può nascere un interessante e libero scambio, con compravendite incrociate e di facile realizzo (magari qualcuno farà ceste di legno per mele).

Ma se OGNUNO di noi pone a risparmio (in un cassetto) 9 monete.. che~ffàmo?! Chi scambia cosa con chi? Certo siamo tutti virtuosi, tutti “risparmiatori” ma il "mercato" è, di fatto, bloccato. Sì, certo.. il baratto.. il baratto è una bufala (approfondiscilo con un po' di storia e un po' di logica oppure vedi il pannello presente in questo sito informativo "La bufala del baratto").

E se ci fosse una BANCA con monopolio di emissione di moneta (creata dal nulla) le cose non peggiorerebbero, forse, dato che sarebbe (il mercato dello scambio commerciale) alla mercé de Il Grasso Bankiere, unico decisore sull'erogazione o meno di "prestiti"? (Per sapere cos'è una banca e come opera vedi il pannello presente in questo sito informativo "Cos'è una banca").

Questo del risparmio e della "riserva di valore" è solo un esempio, e una dimostrazione, di come le cose non stiano proprio per niente come (ci) vogliono far credere. È bastata un po' di logica per svelare le prime contraddizioni (chiamiamole pure così). E pensare che su tali contraddizioni si basano i futuri "esperti" del settore!!

Per ciò, come dice Gesell: «La moneta è mezzo di scambio. Nient'altro». O, parafrasando: «Cos'è la moneta, se non un servizio al popolo che la usa?».

:|: LA MONETA NON E' MERCE :|:

La moneta non è una merce a sé stante, come sostiene sorniona Bankitalia S.p.A. e non ha “valore reale” in sé. La moneta non è “spalleggiata” o “coperta” da metalli preziosi (quando lo è stata, a copertura aurea ad esempio, era una truffa peggiore di oggi) o altri beni concreti o cespiti o “asset” finanziari.

Essa incamera, o meglio rappresenta, “valore” solo nel momento in cui viene accettata, ossia nel momento in cui il proprietario di una merce, oggetto di scambio, o l’erogatore di un servizio, anch’esso oggetto di scambio, si mostra disponibile a considerare effettuata (chiusa) la transazione in essere ed è pronto a dichiarare che nulla avrà a pretendere su quanto appena ceduto, semplicemente perché in possesso della moneta pagata (ceduta) dal “cliente” per l’oggetto di quella transazione.

Nella cessione di un bene si verifica, per la frazione di tempo che intercorre fino al “saldo”, la nascita di un debito, nelle mani di chi prende.

Tutti noi possiamo girare per un supermercato per ore con il carello pieno di ogni ben di Dio ma quella merce non è di nostra proprietà, almeno fino alla cassa, dove si verifica il “pagamento”, ossia la cessione della moneta in nostro possesso in cambio della libera uscita dal supermercato con le buste piene senza doversi guardare le spalle dal vigilante che ci prende di mira con la sua 44 magnum per abbatterci mentre tentiamo di raggiungere la nostra automobile nel parcheggio (è una cosa che succede continuamente). Invece pagando alla cassa, ossia cedendo la proprietà della nostra moneta alla cassiera, stiamo tutti più tranquilli.

Si dice che il debito è stato cosi’ saldato. Questa accettazione della moneta sviluppa il c.d. “valore indotto” nella stessa (così le cessioni e accettazioni successive alla prima), come Auriti esemplifica con il movimento della dinamo che, se presente, genera corrente e quindi luce, altrimenti è, semplicemente, il buio.

Ecco perché un autobus ha un enorme valore indotto quando svolge bene il suo lavoro (portare persone da A verso B con regolarità) ed ecco perché dovrebbe essere un reato penale interrompere tale servizio con interventi egoistici, come lasciare la propria macchina parcheggiata sulla corsia preferenziale per andare a prendersi un caffè al bar, lanciare sassi al vetro perché la Roma ha perso con la Lazio, salire senza pagare il biglietto perché così fan tutti e soprattutto prenderselo e portarselo sotto casa e ivi parcheggiarlo (è una cosa che succede continuamente). Ed ecco perché la moneta deve essere pubblica, dato che svolge un servizio pubblico. Come l’acqua. Non ci battiamo forse (in teoria) per l’acqua pubblica? Stessa cosa.

Per cui una moneta stampata/creata/emessa da una banca non ha (avrebbe) valore se nessuno è disposto (fosse, in condizioni di libertà di scelta) ad accettarla in pagamento della ricchezza, reale, che egli produce.

Solo con l’accettazione volontaria della moneta, della forma che vedremo sarà per tutti più conveniente, si può parlare di valore monetario, non prima.

Una cassaforte piena di dobloni d’oro su un’isola senza una struttura sociale moderna, ossia “banchizzata”, non rappresenta valore, né aperta nè ermeticamente chiusa. Gli abitanti dell’isola, che siano selvaggi analfabeti (diolibenedica!) o ricchi mercanti sopravvissuti a un disastro aereo, in salute ma senza merci né clienti, non troverebbero altro uso, per quei dischi dorati, che simpatici amuleti ornamentali, una volta che riuscissero a metterci su le mani.

Gli spagnoli del '500 depredarono l'oro agli Incas perché PREVEDEVANO di tornare in Spagna (e quindi spenderlo). Avessero avuto mire di stabilirsi lì, con i costumi e usi locali.. che c'avrebbero fatto? Statue? Già c'erano!!

Chi si sbatterebbe ad accumulare dollari statunitensi se costretto in esilio su una montagna per tutta la vita?

Nessuno ruba oro sull'isola di YAP.
Li' le "monete" sono di pietra, pesato decine e centinaia di kilogrammi. Ma non sono per l'uso quotidiano. Si usano le COMPENSAZIONI per gli scambi. La pietra e' solo per i "settlements". E dopo una transazione viene addirittura lasciata davanti la casa del vecchio proprietario. tanto.. Dove deve andare? Scappa? Dove? Una pietra enorme, un "RAI", e' in fondo al mare ma non ha alcuna importanza: non tenevamo i nostri soldi (quando erano oro) in fondo a dei caveaux?

In conclusione: chi prende una mela di mia proprietà si ritrova in debito con me del valore della mela stessa. Se entrambi attribuiamo alla mela il valore simbolico di € 1 (euro uno) allora io non avrò più alcun diritto di proprietà su quella mela una volta che riceverò in pagamento una moneta dal valore nominale di € 1 (euro uno) dall’altro attore partecipante alla transazione. Io accetterò la moneta da € 1 perché prevedo di utilizzare quel valore (“indotto”, ora che l’ho accettata) per un’altra merce/servizio equivalente alla mia originale mela (e quantizzato commercialmente per valore euro uno). Magari una pera da un terzo fornitore, che la cede per euro uno.

Ora è chiaro che è un potere enorme poter creare moneta, specialmente dal nulla, come oggi. Pura FIAT MONEY, si dice.

Questa della creazione è il primo passo verso il potere assolutistico del SIGNORE. Il suo AGGIO, da cui SIGNORAGGIO, si conclude con altri tre tasselli del puzzle. In totale avremo 4 colonne portanti per il moderno signoraggio: (1) la capacità/possibilità di creazione dal nulla di moneta (2) in un regime di monopolio e (3) di corso forzoso in (4) una società inconsapevole.

In soldoni: il signoraggio, con due g, è il potere di chi crea moneta su chi la usa. Tutto il resto è signoraccio, con due c, ovverro le bufale che circolano in Internet, buone solo per farcisi due risate (abbiamo un sito satirico dedicato a queste: www.signoraccio.com).

Nessuno può accampare diritti sulla moneta, se non chi la utilizza. Il suo scopo, abbiamo detto, è facilitare uno scambio, per cui, se concediamo a dei privati di manipolare questa funzione-base, ci ritroveremo sempre con qualche crisi in mezzo.

Se la moneta funziona solo quando statale come può essa oggi funzionare che nasce come debito in seno a una banca privata?

Ma vediamo come funziona una banca, nell'altro pannello.


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