Tutto
quello che avreste sempre voluto
sapere sull’11 settembre 2001, ma che non avete mai osato
chiedervi
Come
Philip Dick è
capace di smontare la realtà e di far crollare tutte le
certezze. Come Robert
Sheckley è capace di riderci sopra. Ma per quanti paragoni si
possano cercare,
l'unica cosa certa è che Roberto Quaglia è unico. E forse
è una fortuna.
Avviso
ai
naviganti.
Questa
è una
rivista di fantascienza. Questo è un articolo di fantascienza.
Ciò che segue è
pura speculazione, e quindi non è vero. Nessun tribunale lo ha
certificato
vero. Nessun giornalista lo ha scritto. Nessun telegiornale lo ha
detto. Quindi
non è vero. Non sostengo che per contro sia falso. Consideratelo
come il gatto
di Schrödinger, una creatura contemporaneamente e paradossalmente
sia viva che
morta, sia vera che falsa, sino al momento in cui qualcuno andrà
davvero a
controllare come stanno le cose. Oppure, se questo vi riesce
problematico, fate
semplicemente così: non credete una singola parola di ciò
che da questo momento
in poi segue, e godetevi il viaggio nel paese delle meraviglie facendo
bene
attenzione al paesaggio.
Nulla
sarebbe ciò che è
Perché
tutto sarebbe ciò che non è
Ed anche il contrario — ciò che
è, non sarebbe
E ciò che non sarebbe, lo sarebbe
Vedi?
Da "Alice nel Paese delle Meraviglie", di
Lewis Carroll
Devo
ammetterlo.
C'ero momentaneamente cascato anch'io. C'era cascata Oriana Fallaci. Ci
eravamo
cascati tutti.
Scrivevano
Silvio
Sosio e Luigi Pachì nell'editoriale del numero 69 di Delos,
settembre 2001: Non
è facile occuparsi di fantascienza, quando la realtà si
spinge più avanti delle
peggiori fantasie, sorpassa scorrettamente sulla destra, e alla
fantascienza
sembra non resti più nulla da dire.
Sullo
stesso
numero, su Pensiero Stocastico anch'io affrontavo l'argomento a modo
mio,
credendo anch'io — come le vittime di Orson Wells molti decenni
prima — che
stesse andando in onda la Realtà, anziché — come
sarebbe venuto fuori in
seguito — il primo episodio di una nuova serie di fiction
televisiva popolare.
Già verso sera dell'11 settembre, tuttavia, qualche dubbio mi
era venuto, ma
non lo avevo preso sul serio, archiviandolo nello sgabuzzino delle
paranoie
gratuite. I dubbi erano in me generati da una semplice analisi del cui
prodest,
cioè chi è che alla fine ci andrà a guadagnare in
tutta questa faccenda.
Probabilmente il 90% di tutti i misteri politico-criminali del mondo si
possono
risolvere rispondendo in modo lucido a questa semplicissima domanda
coniata dai
nostri saggi antenati. Mancavano però i dati per dare sostanza
alle fantasie, o
comunque mancavano a me. Altri avevano già capito tutto. Il
comandante in capo
dell'aviazione russa Anatoli Kornukov, tanto per fare un esempio,
dichiarò già
il giorno seguente all'attentato che portare a termine un'operazione
del genere
va generalmente considerato impossibile (1), mentre Putin offrì
ironicamente
agli americani la disponibilità della Russia a provvedere in
futuro alla
protezione dello spazio aereo statunitense. Tom Clancy dichiarò
che se avesse
scritto un libro nel quale si verificassero gli eventi appena avvenuti,
nessun
editore lo avrebbe pubblicato, giudicandolo completamente inverosimile.
Al
momento in cui
scrivo è trascorso un anno e mezzo da quel fatidico giorno e i
dati, nel
frattempo, sono saltati fuori e sono alla portata di tutti. Certo non
li
troverete a titoli cubitali sui grandi giornali quotidiani, né
nei telegiornali
o nelle parole dei commentatori cacasotto segnati dal terrore di non
apparire
politically correct e di perdere i loro privilegi. Ma nelle pieghe
della realtà
oggi i dati ci sono, basta saperli trovare. E su Internet, per fortuna,
pieghe
della realtà ce ne sono a sufficienza, ed è lì
— e non sui mass media schiavi
di forze occulte e conformismi stolidi — che le informazioni
vanno cercate nell'ultima
release del Villaggio Globale.
Vi invito a non
credere a quanto state per leggere, fate conto di affrontare la lettura
di un
racconto di fantapolitica e godetevelo come se non fosse vero. Anche
perché se
fosse vero sarebbe più faticoso goderselo. Prometto di
confondervi, questo sì,
moltissimo. Non sono qui per rivelarvi la verità. Lungi da me
questa
presunzione che tutti palesano! Mi basta disturbare il vostro sonno
della
ragione, insinuarmi in quel sogno ad occhi aperti in onda nei vostri
cervelli
dal giorno in cui senza che voi decideste di andare al cinema, il
cinema venne
da voi travestito da cronaca, il giorno in cui il più
straordinario colossal
mediatico di tutti i tempi, l'attacco terroristico dell'11 settembre
2001, ebbe
la sua gloriosa e indimenticabile Prima Televisiva a reti unificate in
tutto il
mondo. Grande spettacolo, grandi effetti speciali! Ma la superba magia
di
questa opera di fiction può venire apprezzata solo addentrandosi
in profondità
nell'esecuzione del prodotto. Il backstage di America under Attack
è in realtà
il vero capolavoro; scoprire chi sono effettivamente gli attori e chi
le
comparse, chi i registi e chi i produttori, apprezzare il coraggio
degli
stuntman, ammirare il genio degli sceneggiatori, rimanere a bocca
aperta di
fronte all'ingegno dei grandi ed inarrivabili maestri americani di
effetti
speciali.
Non
diremo
tuttavia nulla di vero, è bene che questo lo teniate sempre bene
chiaro in
mente. Lo scopo è giocare coi dati esistenti e riorganizzarli a
piacere, per comporre
una storia differente e meno noiosa da quella che la tivù ci ha
mostrato. La
Realtà in sé non esiste. Della Realtà esistono
però narrazioni. Alcune
narrazioni sono tecnicamente più pregevoli di altre, ma nessuna
è comunque mai
vera. E' il limite del nostro cervello, quello di credere che storie
vere
esistano, che la realtà sia davvero conoscibile. Quanti drammi
patetici si sono
articolati a partire da questa falsa premessa! Ma abbiamo
filosofeggiato
abbastanza, è ora di passare alla nostra storia, alla nostra
cruenta storia di
diabolici intrighi ed illuminata mistificazione, prima che il pubblico
annoiato
evapori, disertando la piazza della nostra stramba eloquenza.
Nella
mente di noi
tutti esiste una storia, ed è la storia di ciò che
avvenne l'11 settembre 2001
a Manhattan, New York. Questa storia esiste in effetti nella mente di
quasi
tutte le persone del globo terrestre, almeno quelle che vivono in
regioni
raggiunte dalla televisione. Ma anche nelle zone più remote e
selvagge delle
zone meno civilizzate del pianeta, sono convinto che brandelli di
questa stessa
storia siano comunque giunti. Questo è quel che si chiama un
grande successo di
pubblico! Poche storie vengono raccontate in modo uguale in tutto il
mondo.
Quella dell'11 settembre 2001 è una di queste. Neanche la storia
di Dio viene
raccontata in modo uguale ovunque (si guardi quante religioni ci
sono!). La
storia dell'11 settembre 2001 invece è unica e univoca. Quale
maggiore eresia
quindi che dimenticarsi per un attimo la storia dell'11 settembre 2001
ed
avventurarsi nel vergine territorio inesplorato di un'altra storia
dell'11
settembre 2001? Partiamo, ordunque: che lo scisma dei memi abbia
finalmente
inizio! Sarà il meme scismatico contagioso come quello da cui
esso è mutato?
Per
raccontare
un'altra storia dobbiamo innanzitutto ipotizzare che la storia
esistente sia
tutta o in parte falsa. E' una mera necessità tecnica, quindi
non me ne si
voglia se io sono in questa fase costretto ad introdurre questa
fastidiosa
ipotesi. Non c'è alcun bisogno che smettiate di credere alla
storia che già
conoscete — anzi! Vi invito caldamente a conservare tutte le
vostre convinzioni
esistenti, senza confondere la mia narrazione con qualcosa di reale.
Se,
per mere
necessità tecniche, dobbiamo assumere che l'originale storia
dell'11 settembre
2001 è tutta o in parte falsa, la nostra nuova storia non
può prescindere da un
teorema del complotto. Lo so, è banale, d'altra parte tutte le
storie del mondo
sono alla fine dei conti banali, e le buone storie degli altri mondi
sono
ancora confinate agli altri mondi cui appartengono.
Un
buon complotto
ha bisogno di cospiratori (sennò diventa una faccenda
soprannaturale). Dato che
la storia è eretica ed alternativa, i cospiratori possono essere
scelti solo
tra quelli che nella storia ortodossa svolgono il ruolo dei Buoni.
Iniziamo
in
sordina, con semplicità, senza eccessive macchinazioni. Partiamo
con una
revisione minimale della storia, tanto per prepararci il palato.
Storia
rivisitata dell'11 settembre
2001, versione 1.0 (soft)
I servizi segreti
americani, il Pentagono e l'amministrazione Bush erano perfettamente a
conoscenza di quanto stesse per accadere l'11 settembre, e diedero
precise
disposizioni affinché i sistemi di difesa aerea — che in
questi casi scattano
automaticamente — non si attivassero. Essi volevano carta bianca
dal popolo
americano per andarsi a prendere il petrolio dove sappiamo e
ridisegnare a
proprio vantaggio la mappa geopolitica del continente eurasiatico, e
l'unico
modo per ottenere il consenso interno necessario ad avviare nuove
guerre era
terrorizzare a sufficienza il popolo americano. Il seguito degli eventi
ha
dimostrato che il metodo era funzionale. Il governo degli Stati Unito
ha
ottenuto dal proprio popolo carta bianca per fare letteralmente
ciò che vuole,
ha abolito diritti civili a raffica e stando agli ultimi episodi sta
attaccando
la libertà di stampa. Ed è per raggiungere questi
obiettivi che, essendo venuti
a conoscenza dei piani di Al Qaeda, essi avrebbero deciso di lasciarli
giungere
a buon termine. Questa versione dei fatti sembra plausibile. Ha
però alcuni
importanti punti deboli. Per esempio: perché i terroristi si
sono gettati
contro le Torri Gemelle di primo mattino, quando esse erano
pressoché vuote? Un
paio di ore dopo e le vittime sarebbero state decine di migliaia.
Perché non le
hanno colpite più in basso, aumentando a tal modo
quantità di vittime e
probabilità di crollo? Non vi siete mai posti queste domande?
Ponetevele
adesso, giocate anche voi a Sherlock Holmes 1.0! Perché i
terroristi si sono
gettati contro le Torri Gemelle prima che si riempissero davvero di
gente?
Ponetevi la domanda e datevi una risposta, ma non una risposta
qualsiasi: una
risposta che vi convinca!, altrimenti non vale. Non stiamo parlando di
un
happening qualunque improvvisato un bel giorno da quattro gatti in
cerca di
avventure. In un evento del genere tutto viene meticolosamente
ponderato e
perfettamente analizzato da chi lo organizza, quindi nulla avviene a
casaccio.
Il timing — la scelta del momento - in questo genere di
operazioni è un
elemento essenziale. Perché allora gli aerei non sono stati
dirottati contro le
torri in un qualsiasi altro momento della giornata, facendo 10 volte
più
vittime? Perché non hanno destinato almeno uno degli aerei
contro la centrale
nucleare di Indian Point, a meno di 40 chilometri da New York? Uno dei
due
aerei l'ha sorvolata sette minuti prima di raggiungere le torri,
l'altro ci è
passato vicino, a meno di due minuti di volo. Scegliendo la centrale
nucleare
tra l'altro i terroristi avrebbero minimizzato i rischi di venire
intercettati
dai caccia americani (come di norma sarebbe dovuto accadere — e
non vorrete
certo insinuare che i terroristi sapessero fin dall'inizio che i caccia
non si
sarebbero alzati in volo per intercettarli!) nei sette minuti di volo
che
ancora ci volevano per raggiungere Manhattan. Colpendo la centrale
nucleare
avrebbero potuto facilmente causare un disastro assai peggiore di
quello di
Cernobyl provocando milioni di morti (i reattori non sono stati
costruiti per
resistere all'impatto di un Boeing 767 pieno di carburante (2)) e
mettere
davvero in ginocchio l'odiato nemico. Invece no, i terroristi crudeli
non erano
sotto sotto così cattivi, e chissà perché hanno
agito in modo da provocare la
minor quantità di morti possibile, con il massimo effetto
spettacolare. Anche
sul Pentagono avrebbero potuto fare danni assai più consistenti
mirando a
qualsiasi altro punto dell'edificio. Se ad organizzare l'attentato
è stata
veramente Al Qaeda, non ci sono forse gli estremi per ritirare loro la
patente
di terroristi, per manifesta incompetenza? In criminologia, l'analisi
del
movente è un tassello fondamentale per giungere alla
verità. Quale movente
potevano avere i terroristi a causare la minor quantità di morti
possibile con
il loro attacco? E se la minor quantità di morti non era il loro
obiettivo,
perché essi non hanno agito diversamente, in modo assai
più letale, dato che
potevano farlo?
Ma il
vero punto
più debole nella versione soft del complotto è l'assurda
passività dei servizi
segreti americani, relegati al ruolo di spettatori inerti di quanto
stava
avvenendo, un ruolo che ad essi proprio non calza. Non hanno il
Physique Du
Rôle per il personaggio dello spettatore inerte! Il che ci
conduce alla
versione hard di questa storia.
Storia
rivisitata dell'11 settembre
2001, versione 2.0 (hard)
I servizi
segreti
americani non se ne sono stati con le mano in mano per anni e anni ad
attendere
speranzosi che finalmente qualcuno progettasse un attentato come si
deve in America
per poter finalmente fare ciò che poi hanno fatto (guerre,
abolizione diritti
civili, ecc.), hanno invece attivamente partecipato all'organizzazione
degli
attentati.
Dovendo
scegliere,
ritenete più credibile la prima versione soft o questa nuova
versione hard?
D'altra parte, c'è davvero una differenza morale sostanziale tra
l'una e
l'altra? A me non pare, e credo che anche gli autori del complotto lo
sappiano
benissimo, ragione per cui non si capisce perché una volta
scelta una linea
d'azione avrebbero dovuto limitarsi a fare il tifo affinché i
terroristi
decidessero ad entrare in azione di propria iniziativa, anziché
assumere un
ruolo attivo più consono alle peculiarità e tradizioni
del loro ruolo e
assicurarsi che le cose necessarie fossero fatte bene e per tempo.
Sarebbero
incredibilmente stupidi se, giudicando conveniente un eclatante attacco
terroristico contro il popolo e i simboli americani, ovinamente
attendessero
girando i pollici che qualcun altro decidesse di occuparsene di propria
iniziativa. E se ancora pensate che esitino per via dell'aspetto morale
dell'operazione, avete ancora un'idea fanciullesca del mondo. Non siete
convinti? Credete che nessuno potrebbe giungere a tanto? Vi
gioverà allora
apprendere che secondo documenti declassificati americani (quindi sono
informazioni ufficiali) già quarant'anni fa la CIA aveva
progettato eclatanti
attentati terroristici contro la propria stessa popolazione civile
(affondamenti di navi, bombardamenti di Washington, ecc.), attentati
che
sarebbero stati attribuiti al regime di Fidel Castro e che avrebbero
funto da
pretesto per l'invasione americana di Cuba. Tali piani furono
presentati per
approvazione a John F. Kennedy, il quale si rifiutò di firmarli
e da quel
momento in poi palesò intenzioni di smantellare la CIA o
comunque ridurne
sensibilmente il potere. Pochi mesi dopo fu assassinato, segno che
anche
quarant'anni fa in politica fioccavano le coincidenze.(3) Davvero
credete che
con il passare degli anni una crisi di coscienza abbia fatto diventare
la CIA
più buona?
Anche
perché
stavolta c'era da rispettare una tabella di marcia. E' ormai dimostrato
che la
guerra in Afghanistan fosse già stata programmata da un anno,
non perché i
Talebani puzzino, ma perché con loro non si riusciva a giungere
a un accordo
per fare passare un oleodotto importante. Era già stato
addirittura deciso
l'inizio della guerra: ottobre 2001. Mancava però il pretesto
per la guerra, ma
come si è visto il pretesto è magicamente comparso
esattamente nel momento in
cui ce ne è stato bisogno.
Tutto
ciò però non
è davvero credibile, è il naturale pensiero che a questo
punto chiunque
abituato alla vecchia storia avrebbe, teoria affascinante, ma
irrealistica. Se
questo fosse vero, a qualcuno in America sarebbe venuto qualche
sospetto.
Nessun
problema.
Abbiamo architettato bene la nostra piccola grande eresia, e la nostra
storia
tiene quindi conto anche della gente che in America ha subito avuto
sospetti.
Ed è infatti qui che entra in scena un personaggio nuovo ed
apparentemente
cattivissimo: l'antrace.
La
minaccia dell'antrace
L'antrace,
chi ne
ha mai più sentito parlare? Non era male come personaggio, di un
tipo che non
si era mai visto prima, in grado di affollare di inediti incubi i sonni
di
grandi e piccini, insomma, poteva avere un futuro nel mondo dello
spettacolo.
Invece è misteriosamente sparito di scena con la stessa
rapidità con la quale
era comparso. C'è un motivo per tanto oblio. L'antrace serviva
solo a
intrattenere il pubblico per un po', tenendo alto il terrore in tutto
il paese
e nel contempo scoraggiando l'avvio di pericolose commissioni
d'inchiesta.
L'unico vero potenziale nemico dell'alleanza Bush-Pentagono-CIA era il
Senato
degli Stati Uniti per via dei suoi poteri investigativi. E, guarda caso
— ma
quante coincidenze ci sono in questa storia! — il Senato è
stato uno dei
bersagli preferiti dei terroristi all'antrace. Non solo, ma una delle
vittime
designate era il Senatore Tom Daschle, guarda caso leader della
maggioranza
democratica, l'uomo che avrebbe potuto dare il via a una commissione
d'inchiesta...(4)
Curioso
questo
libro di fantascienza che salta fuori sbirciando dietro le quinte,
vero? Per
fortuna è solo fiction... (non avrà mica ragione
l'Università della California
nella sua meticolosa analisi(5) nella quale si dimostra che la fonte
delle
lettere all'antrace era un programma governativo USA). Ma proseguiamo.
Non si
sa davvero nulla di chi esattamente possa avere confezionato le lettere
all'antrace? Ma sì che si sa, è solo che a voi i giornali
e telegiornali non lo
vengono a dire, e voi siete troppo pigri per cercarvi le informazioni
su
Internet, dove ormai certe cose sono di pubblico dominio: innanzitutto,
l'analisi della sequenza del DNA dell'antrace utilizzato ha dimostrato
che esso
era stato prodotto da laboratori militari USA(6); inoltre qualcuno
sostiene che
negli Stati Uniti ci fosse una sola persona in grado di avere accesso a
quella
specifica qualità di antrace, un tal Dr. Hatfill, che
naturalmente avrebbe
abbondantemente lavorato con la CIA e sarebbe stata una delle
pochissime
persone in tutti gli Stati Uniti in grado di armare le spore di
antrace. Il Dr.
Hatfill non è stato arrestato, il che è comunque curioso,
ma in America è
nell'occhio di un piccolo ciclone, e analisti ipotizzano che egli
adesso stia lottando
per la propria vita perché una Soluzione Oswald (l'assassino di
Kennedy, ucciso
per chiudergli la bocca) sarebbe già in preparazione per lui.(7)
Il che non vuol
dire che il dottor Hatfill sia effettivamente il vero colpevole.
Sarebbe troppo
semplice. Ci sono infatti altri microbiologi che potrebbero aver
lavorato
sull'argomento, ma purtroppo sono tutti recentemente morti in
condizioni
misteriose. In effetti, dall'11 settembre 2001 almeno 15 noti
microbiologi in
tutto il mondo sono periti di morte assai poco naturale. Tutti in
relazione con
l'antrace? No, naturalmente no, perché in verità
c'è assai di peggio in ballo —
ma di questo parleremo dopo. Qualcuno degli scienziati morti, tuttavia,
può
verosimilmente avere avuto a che fare con l'antrace. Per esempio il
professor
Dr. Don C. Wiley, professore ad Harvard nonché uno dei
più stimati microbiologi
americani, morto esattamente come si muore nei film di spionaggio e con
perfetto timing: le lettere all'antrace hanno da poco smesso di
circolare
quando il dottor Wiley, che non ha mai dato segni né di
depressione né di
disordini mentali, alle 10 di sera del 15 novembre 2001 lascia un
gruppo di
amici e colleghi con i quali si è incontrato e sulla via di casa
abbandona
l'auto a nolo col serbatoio pieno e le chiavi nel cruscotto su un
ponte, quindi
si butta nel fiume e muore, anziché proseguire per l'aeroporto
di Memphis dove
la famiglia lo aspettava per una vacanza in Islanda. Grande
interpretazione!
Grande spy movie!(8)
Possibile
colpevole o potenziale scopritore dei colpevoli? L'interrogativo
è superfluo.
Quel che ci interessa qui è che le lettere all'antrace spedite
dai sedicenti
arabi incazzati mentre l'America bombardava l'Afghanistan proprio al
fine
dichiarato di prevenire scenari di questo tipo non erano affatto
spedite né da
arabi né da mussulmani, bensì da cristianissimi e
presumibilmente patriottici
americani.
E
così le lettere
all'antrace gli americani se le sarebbero spedite da soli! D'altra
parte —
diciamoci la verità — che razza di fanatici terroristi
fondamentalisti islamici
sarebbero mai quelli che, armati di antrace e trovandosi negli Stati
Uniti con
piena possibilità di agire, spedissero soltanto — come
hanno fatto — qualche
sporadica lettera qua e là anziché inviare migliaia e
migliaia di lettere
ovunque e impestare con l'antrace stazioni ferroviarie e aeroporti,
paralizzando la nazione con terrore autentico e creando un vero danno
all'organizzazione civile degli odiati Stati Uniti? Già
all'epoca dei fatti
questo elemento di assurdità mi aveva stupito ed insospettito.
Inviando solo
qualche lettera qua e là invece che migliaia di lettere a
chicchessia i
terroristi palesavano un dilettantismo incompatibile con il possesso di
un'arma
biologica così sofisticata. Infine, non dimentichiamo che un po'
di terrorismo
all'antrace è anche un bel business per l'industria
farmaceutica, il che
certamente non guasta.(9) Soprattutto se l'unica azienda con la licenza
per
produrre il vaccino è una certa BioPort Inc., società che
pare creata ad hoc
per lucrare su di un mercato — vaccinazioni di massa contro
l'antrace —
inesistente al momento della creazione della società. Nella
BioPort Inc.
ritroviamo ovviamente capitali del famigerato Carlyle group (che
ultimamente —
lo menziono per sentirlo più vicino a noi — si è
comprato pure un pezzo di FIAT
www.carlylegroup.net), il che vuol dire — udite! udite! —
interessi congiunti
della famiglia Bush e della famiglia Bin Laden.(10)
D'altra
parte
(nota a margine) il vaccino contro l'antrace aveva già
dimostrato di poter
essere un notevole business durante la prima guerra del golfo, poco
importa che
in seguito alla nota Gulf War Syndrome — causata con tutta
probabilità dal
vaccino — ben 15.000 militari americani siano morti lontano dalle
telecamere —
per questo non si sono mai visti in tivù.(11)
I
servizi segreti pakistani
Bene.
Abbiamo dato
una prima occhiata al backstage del colossal America under Attack e
indubbiamente lo abbiamo trovato suggestivo; diabolici complotti,
sensazionali
colpi di scena e nuovi misteriosi interrogativi, ma chi ci dice che le
cose
siano andate così? Dove sono le prove? Se vogliamo creare una
storia che abbia
un minimo di credibilità abbiamo bisogno di una maggior
quantità di dati
coerenti con la nostra tesi.
Può
allora aiutare
l'apprendere che un bonifico di 100.000 dollari è stato inviato
a Mohammed
Atta, il capo dei dirottatori suicidi, pochi giorni prima dell'11
settembre, da
parte di Ahmad Umar Sheikh, un alto funzionario dei servizi segreti
pakistani
(non afgano o iracheno, si badi bene, eppure il Pakistan non è
mai stato
bombardato). Be', un funzionario infedele capita a tutti i servizi
segreti, che
problema c'è? L'importante è che i vertici dei servizi
segreti siano
affidabili. E sulla prova della fedeltà dei vertici dei servizi
pakistani non ci
sono dubbi. E' infatti simpatico scoprire che il capo dei servizi
segreti
pakistani ISI, il Generale Mahmoud Ahmad fece un viaggio di una
settimana in
America, a partire dal 4 settembre 2001 visitando in rapida successione
sia la
CIA che il Pentagono che la Casa Bianca. La volta precedente in cui un
capo dei
servizi segreti pakistani era andato in visita a Washington, la
conseguenza era
stata — nella settimana successiva — il colpo di stato in
Pakistan che ha messo
al potere Musharaf.
Altre
coincidenze
Ma quante
meravigliose coincidenze ci sono in questa vicenda qua! Non vi bastano
ancora?
Beh, cosa ne dite allora del fatto che l'ala del Pentagono distrutta
dall'attentato venne svuotata da tutti i funzionari importanti per
ragioni di
ristrutturazione dell'edificio proprio una settimana prima dell'11
settembre?(12) Altre coincidenze? Come siete ingordi! Be', immagino
allora
ricorderete tutti le famose speculazioni di borsa, ai danni della
United
Airlines e di altre aziende penalizzate dall'attentato, avvenute nei
giorni
immediatamente antecedenti all'11 settembre, speculazioni che solo chi
fosse a
conoscenza del piano terrorista avrebbe potuto effettuare. Ai tempi ci
fu un
gran blaterare, sui giornali, sul fatto che investigando sugli
speculatori si
sarebbe potuto risalire ai terroristi. Avete mai più sentito
parlare questa
faccenda? No, eh? Chissà perché... E' certamente solo una
coincidenza il fatto
che molte di queste speculazioni finanziarie fossero state effettuate
mediante
la Deutschebank/A.B. Brown, gestita fino al 1998 dall'attuale Direttore
Esecutivo della CIA, A. B. Krongard.(13) Dopotutto forse le coincidenze
sono
come le ciliege, una tira l'altra, non c'è una effettiva
relazione tra le
stesse... Ciliegina sulla torta: ironia della sorte (sorte?) proprio la
mattina
dell'11 settembre nella sede della CIA si stava svolgendo
un'esercitazione per
il caso teorico in cui un aereo dovesse per sbaglio colpire un
edificio.(14)
Adesso
finalmente
l'intreccio inizia ad assomigliare a un libro di quelli tosti, un
ibrido tra
Frederik Forsythe e Mack Reynolds, e per questo ci appassiona assai di
più del
mediocre B-movie America under Attack che il battage pubblicitario ci
ha
convinto a seguire.
L'aspetto
sublime
di questo mistero è che tutte queste informazioni sono di
dominio pubblico.
Alcuni retroscena li trovate anche in italiano(15). Una brillante e
meticolosa
esposizione di buona parte dei fatti è invece leggibile in
inglese.(16) Si può
trovare una circostanziata cronologia dei fatti salienti(17) e un
sintetico e
convincente riassunto dei passi fondamentali viene offerto da Michael
C.
Ruppert(18) ex agente USA nella lotta al narcotraffico (se ne
andò dopo avere
scoperto che la CIA trafficava droga e demolì la carriera di un
direttore della
CIA mettendolo alle corde in un faccia a faccia televisivo), autore di
una
interessantissima webzine di un certo successo(19) anche tra le alte
sfere
americane, anche in ambienti dove non è salutare avere troppo
successo di
pubblico,(20) in un pezzo titolato Un calendario del terrore prima e
dopo l'11
settembre.(21) Sono disponibili anche altre interessanti timeline.(22)
Gore Vidal chiede
l'impeachment
Ma in
assoluto la
più elegante narrazione di ciò che è avvenuto e
dei suoi backgrounds è quella
contenuta in un saggio di Gore Vidal, The enemy within,(23) pubblicato
in
Italia insieme ad altri saggi nel libro Le menzogne dell'impero.(24)
E'
importante
annotare che Gore Vidal non è un tizio qualsiasi. Si tratta di
un grande
scrittore ed intellettuale americano che già fu amico personale
di John F.
Kennedy, Eleanor Roosevelt (moglie dell'allora presidente), Tennessee
Williams
e Truman Capote. Vidal per il momento (prudenza?) sposa la versione
soft del
complotto, ma il succo è lo stesso.
Ed
è proprio
quella di Gore Vidal una delle voci più autorevoli nel chiedere
a gran voce
l'impeachment di George W. Bush per alto tradimento. Ma non è la
sola. Il
candidato alle elezioni americane 2004 Lyndon H. LaRouche Jr.(25)
paragona la
junta alle spalle di Bush ed attorno a Dick Cheney ai nazisti, sostiene
che
come i nazisti essi siano fanatici ed insani di mente e definisce
Donald
Rumsfeld il Dottor Stranamore II. Sono parole di un candidato alla
presidenza
degli Stati Uniti (non dell'Iraq).(26)
Nella
nota un po'
di link di americani che vogliono l'impeachment di Bush per ragioni ben
più
serie di quelle per le quali venne tentato l'impeachment di Clinton.(27)
Da
annotarsi che
per investigare sui genitali di Clinton vennero spesi in America 62
milioni di
dollari, contro i 3 milioni di dollari sinora spesi per investigare gli
avvenimenti dell'11 settembre. Se la matematica non è
un'opinione, da ciò
consegue che per gli Stati Uniti d'America i dettagli
dell'attività sessuali
extraconiugali di Clinton sono venti volte più importanti dei
dettagli del più
grave attentato terroristico mai messo in atto contro il popolo
americano.
Le
visioni di Bush
Eppure Bush ha
fatto di tutto per rendersi sospetto e meritare qualche indagine. Il
giorno
stesso dell'attacco, per esempio, ha dichiarato di avere visto in
televisione
l'impatto del primo aereo contro la torre. E' stato l'unico nel mondo
ad averlo
visto in tivù, dato che a parte il video amatoriale dei pompieri
(saltato fuori
giorni dopo), non esistono ufficialmente filmati del primo evento.
Eppure Bush
ha dichiarato di avere visto in tivù l'impatto del primo aereo
addirittura
prima che il secondo aereo impattasse, quindi, se non proprio in
diretta, in
leggera differita. Quindi i casi sono due: o il Presidente degli Stati
Uniti
d'America soffre di allucinazioni (e allora andrebbe curato) o —
più
realisticamente — egli ha veramente visto in tivù il primo
aereo schiantarsi
contro la torre, in una tivù a circuito chiuso, prima di entrare
nella scuola
elementare dove doveva tenere un discorso. Eventi del genere non sono
bazzecole
sulle quali i propri ricordi possano essere confusi. Credo che ognuno
di noi
ricordi esattamente a distanza di anni il momento preciso in cui per la
prima
volta vedemmo in televisione le drammatiche immagine dell'attentato al
WTC,
quindi non si capisce perché proprio il Presidente degli Stati
Uniti dovrebbe
fare eccezione, soprattutto a poche ore dall'evento. Per ben due volte
egli ha
dichiarato di aver visto il primo aereo. Ecco il testo esatto della sue
dichiarazione:
1. Well, Jordan, you're not going to believe what state I
was in when I
heard about the terrorist attack. I was in Florida. And my Chief of
Staff, Andy
Card — actually, I was in a classroom talking about a reading
program that
works. I was sitting outside the classroom waiting to go in, and I saw
an
airplane hit the tower — the TV was obviously on. And I used to
fly, myself,
and I said, well, there's one terrible pilot. I said, it must have been
a
horrible accident. But I was whisked off there, I didn't have much time
to
think about it. And I was sitting in the classroom, and Andy Card, my
Chief of
Staff, who is sitting over here, walked in and said, 'A second plane
has hit
the tower, America is under attack.(28)
2. Anyway, I was sitting there, and my Chief of Staff
— well, first of
all, when we walked into the classroom, I had seen this plane fly into
the
first building. There was a TV set on. And you know, I thought it was
pilot
error and I was amazed that anybody could make such a terrible mistake.
And
something was wrong with the plane, or — anyway, I'm sitting
there, listening
to the briefing, and Andy Card came and said, 'America is under
attack.'(29)
Un
video di Bush
nella scuola elementare durante l'attacco è disponibile
online.(30)
Plausible
Deniability
Di
curiosità in questa
faccenda ce ne sono a volontà. Come il fatto che dall'attentato
alle Torri
Gemelle è stato tratto un film addirittura prima che l'evento
accadesse. Si
tratta di Lone Gunman,(31) un telefilm spin-off di X-Files nel quale
tre tizi
un po' strampalati pubblicano una rivista (The Lone Gunman) che si
occupa di
scoprire i misteri di stato. Nel primo episodio scoprono un complotto
ordito
dal Pentagono (o meglio da alcuni generali preoccupati per il calo di
fondi)
per abbattere le torri gemelle con Boeing 747 di linea. Questo telefilm
è stato
trasmesso all'inizio del 2001. L'episodio è il pilot della
serie, anche se
nelle repliche successive non è stato
ritrasmesso.(32)
Coincidenza? Naturalmente sì, ne abbiamo viste tante in questa
faccenda, che
una più o una meno non fa differenza.
Tuttavia...
La
fantascienza ci
viene ancora una volta in aiuto, proponendoci un'interpretazione
alternativa di
un certo fascino e suggestione, ed è quella della Plausible
Deniability
(smentibilità plausibile): non so se avete presente la serie
televisiva
Stargate, quella dove c'è il "gate" che permette di viaggiare
nella
Galassia, ed è un progetto militare tenuto segretissimo. In un
episodio accade
che per una fuga di informazioni viene iniziata la produzione di un
telefilm di
fantascienza basato sul programma Stargate. Uno si aspetterebbe che i
militari
facessero in modo di boicottarlo e mettere tutto a tacere, invece lo
lasciano
stare, per il principio della Plausible Deniability: da quel momento in
poi,
qualunque fuga di notizie ci fosse stata dal progetto Stargate avrebbe
potuto
essere facilmente ridicolizzata affermando che era presa dal telefilm
di
fantascienza.
A
questo punto uno
si chiede: 1) l'idea per l'11 settembre ce l'hanno avuta vedendo il
telefilm?
2) chi ha scritto il telefilm ha preso l'idea da qualche fuga di
notizie? 3) il
telefilm è stato fatto apposta per rendere ridicolizzabile
qualunque ipotesi
troppo simile a quella trama?
C'era
una volta il
giornalismo. L'America, che del libero giornalismo ha fatto un vero e
proprio
mito — con i casi Watergate, premi Pulitzer, film incentrati sul
coraggio di
giornalisti indomabili nella ricerca della verità e via dicendo
— pare a questo
riguardo aver perso qualsiasi contatto con la decenza. L'allineamento
dei mass
media americani alle posizioni governative ha recentemente raggiunto
livelli da
autentica farsa. Negli Stati Uniti ci sono solo cinque grossi network
televisivi i quali dicono tutti le stesse cose e tacciono sulle stesse
cose.
Cosa li spinge ad appoggiare l'escalation in atto verso la dittatura
militare
che si sta consumando oggi in l'America? Cosa li ha convinti a
sostenere il
vero e proprio processo di nazistificazione degli Stati uniti d'America
che
possiamo osservare — ovviamente se guardiamo nella direzione
giusta ed
attraverso le cortine fumogene?(33)
Forse...
denaro?
Il che
ci riporta
ad un altro celebre film, 007 Il Domani non Muore Mai, dove il magnate
di un
grosso newsnetwork si adopera per scatenare guerre allo scopo di fare
denaro
documentandole.
L'attuale
politica
del governo americano — compiere attentati contro la propria
popolazione e
scatenare guerre contro paesi che permettano all'America di
posizionarsi meglio
sullo scacchiere globale — è un'autentica manna da un
punto di vista economico
per i grandi network televisivi. Guerre ad attentati terroristici
incollano la
gente alla televisione e gli utili pubblicitari s'impennano.
Non
sarà che — per
dirla con Andreotti — a pensar male si fa peccato, ma ci si
azzecca?
Non
sarà mica che
anche lo stesso 007 Il Domani non Muore Mai sia stato un'operazione di
Plausible Deniability? (questa mi sembra un'opzione un po' tirata per i
capelli, ma poiché m'è venuta in mente la menziono
comunque, non fosse altro
che per ragioni estetiche).
D'altra
parte, in
qualsiasi direzione si guardi ci sono pezzi del mosaico che
ordinatamente si
incastrano mentre il disegno complessivo diventa sempre più
chiaro e tu ti
chiedi se per caso non sei matto come John Forbes Nash Jr, il
protagonista di A
beautiful mind.
La
nuova Pearl Harbour
George W. Bush ha
ripetutamente affermato che l'11 settembre 2001 è per gli Stati
Uniti la data
della nuova Pearl Harbour, il che tradotto vuol dire che poiché
l'America è
stata attaccata la guerra ha avuto inizio e durerà a lungo.
Peccato che molta
gente in America sia poco ferrata in materia di storia e non abbia le
idee
molto chiare in merito a Pearl Harbour; soprattutto i giovani è
probabile che
non sappiano neppure di che cosa si tratti, che la parola Pearl Harbour
non
significhi assolutamente nulla per loro. Poco male. La fortuna ancora
una volta
ci corre in aiuto. Dopo più di mezzo secolo dall'evento, giusto
quattro mesi
prima dell'11 settembre — quindi con timing perfetto — esce
in tutto il mondo
il colossal cinematografico Pearl Harbour che rinfresca a tutti la
memoria su
cosa Pearl Harbour fosse stato e su cosa esso abbia significato per
l'America.
O piuttosto, rinfresca a tutti la memoria su cosa Pearl Harbour non
è stato,
dato che è ormai un dato acquisito dagli storici che non solo
l'attacco giapponese
contro Pearl Harbour non giunse inaspettato alla dirigenza americana,
ma il
presidente americano Roosevelt fece addirittura di tutto per provocare
l'attacco giapponese, così da fornirsi di un pretesto per
entrare in guerra. Se
tanto mi da tanto, quindi, i continui paralleli che Bush propone tra
l'11
settembre 2001 ed il 7 dicembre 1941 paradossalmente dimostrano che
anche
stavolta si è giocato sporco, molto sporco, sporco almeno come
nell'autunno
1941, se non qualche cosetta di più. Ed anche il film su Pearl
Harbour, tra
l'altro, a parte gli effetti speciali era decisamente scadente. Mi ero
all'epoca chiesto che senso mai avesse mettersi a fare un film del
genere.
Adesso è chiaro. Psyop.(34)
Bias
di conferma
L'aspetto
davvero
notevole di questa faccenda è che nonostante tutti i dati siano
di pubblico
dominio su Internet, non succede niente. Cosa intendo dire con non
succede
niente? Be', il backstage ci sta mostrando un altro tipo di film
rispetto a
quello ufficiale, un film di quelli del genere in cui alla fine ci
pensa Clint
Eastwood — l'unico individuo al mondo che ha capito tutto, e per
questo
braccato invano dalle mele marce della CIA per tutto il film — a
sventare il
perfido complotto e a fare giustizia costringendo il Presidente degli
Stati Uniti
a suicidarsi, dopo che le mele marce della CIA sono tutte morte nei
soliti modi
stupidi in cui muoiono i cattivi nei film americani. Invece, ad aver
capito
tutto non è un uomo solo, ma un'intera meta-comunità che
traspare su Internet,
all'interno della quale l'informazione circola, si affina e delinea un
disegno
sempre più definito e coerente, che viene messo per iscritto. E
tutto ciò,
anziché scatenare una rivolta globale contro i cospiratori, non
produce
reazioni di alcun genere, da nessuna delle parti. I buoni cittadini
dell'impero
americano continuano a brucare dai teleschermi televisivi le loro
razioni
quotidiane di pseudo-informazioni giornalistiche, i milioni di
girovaghi di
Internet non capitano mai sulle pagine dove potrebbero cogliere una
visione
meno naif del mondo in cui esistono e se ci capitano non ci fanno caso
più di
tanto, mentre la diabolica intelligence che ha pianificato tutto quanto
— gente
notoriamente spietata — non si cura affatto di questa
circolazione di
agghiaccianti segreti, non cerca di chiudere i server che su Internet
ospitano
questi dati (beh, qualcuno in effetti ha avuto piccoli problemi...) ,
non cerca
di uccidere o comunque dissuadere chi diffonde queste informazioni
pericolose... (speriamo proprio di no!) Questa sì che è
fantascienza. Ma
forse... forse... qualche spiegazione anche a questo c'è.
Come
sostiene
anche Gore Vidal nel suo saggio sopra citato, più una bugia
è grossa, più
facilmente essa verrà creduta... se l'opzione di non crederci
è
sufficientemente dolorosa. In ciò non vi è nulla di
magico. La nostra psiche è
strutturata in modo di credere ciò che ad essa convenga credere.
Le verità
dolorose vengono di norma negate dalla mente. Rispetto ad accogliere
una verità
troppo dolorosa, non è infrequente che una mente preferisca
addirittura
rifugiarsi nella follia — è così che chiamiamo la
negazione della realtà
rispetto ad ogni evidenza.
Il
popolo
americano è rimasto profondamente traumatizzato dagli eventi
dell'11 settembre
2001. Il solo fatto di prendere in considerazione l'idea che ad
organizzare un
avvenimento così atroce possa essere stato lo stesso Presidente
degli Stati
Uniti d'America, d'accordo con il direttore della CIA ed il capo del
Pentagono,
è impensabilmente doloroso per l'americano medio. E questo, chi
ha messo su la
faccenda, lo sa benissimo. Non importa quanto la verità circoli,
sino a quando
essa non verrà mostrata in televisione la maggioranza degli
americani non la
prenderà neanche in considerazione. E' come se il fruttivendolo
vi dicesse che
vostra madre ha tramato di ammazzarvi e pretendesse di darvene tutte le
prove:
non lo prendereste neanche in considerazione, un po' perché
è il fruttivendolo,
ma soprattutto perché l'eventualità che abbia ragione
sarebbe troppo dolorosa
per voi. Se invece ve lo annunciassero alla televisione...
Comunque
questo
discorso non vale solo per tutti gli americani, ma per tutti noi. Il
modo in
cui è strutturata la nostra mente è quello che è.
La nostra mente si protegge
di fronte a interpretazioni della realtà che essa non è
pronta ad affrontare,
conservando una visione familiare e rassicurante della cose. La mente
giunge
alle conclusioni alle quali ha convenienza a giungere.
In
gergo
psicologico si chiama bias di conferma(35) ed è un fenomeno
intellettualmente
fastidioso al quale tutti noi siamo per natura soggetti. La nostra
mente prende
atto dei dati che riceve in modo selettivo, notando e sopravvalutando
le
informazioni che confermano le nostre credenze, ed ignorando o
sottovalutando
le informazioni che contraddicono le nostre convinzioni. Siamo tutti
soggetti a
tale fenomeno, ma alcuni (anzi parecchi) di noi lo sono in misura
maggiore di
altri, e possono giungere, occasionalmente o sistematicamente, a negare
addirittura l'evidenza.
Per
questo motivo
i cospiratori dell'11 settembre hanno assai poco da temere
dall'emergere della
(presunta) verità. Il grosso della popolazione del mondo ha in
testa una storia
ben precisa, condivisa da tutti, e si tratta del film America Under
Attack. La
maggioranza della gente non abbandonerà mai questa tutto sommato
comoda
convinzione, a meno che non ricevano l'input da un soggetto al quale
essi
riconoscano un'autorità alla quale non possono resistere (la
Televisione, un
Genitore, un-Individuo-nel-quale-essi-abbiano-fede). Quando ciò
avvenisse,
assisteremmo ad un altro tipo di bias cognitivo, a modo suo ancora
più
affascinante: l'hindsight bias, ovvero l'errore del giudizio
retrospettivo.
L'hindsight bias è la tendenza delle persone a credere,
erroneamente, che
sarebbero state in grado di prevedere un evento correttamente, una
volta che
l'evento è ormai noto. Il giorno ipotetico in cui la CNN ed i
vari telegiornali
benedicessero con la loro autorità una versione alternativa
della storia
dell'11 settembre e dintorni, tutti gli individui sino a quel momento
ancorati
alla precedente versione dei fatti compirebbero istantaneamente il
magico salto
di paradigma, iniziando immediatamente a ristrutturare i propri ricordi
per
adattarli alla nuova realtà. Comincerebbero a ricordare di avere
avuto dei sospetti
fin da subito, e ben presto inizierebbero a borbottare cose come: Ve
l'avevo
detto io!
L'hindsight
bias
modifica i nostri ricordi per adattarli alle contingenze cognitive del
presenze. E' un fenomeno comune, a piccole dosi accade a tutti noi
tutti i giorni,
a grandi dosi lo si osserva in politica ogni volta che un'opinione (o
un'ideologia) viene mutata in un'altra: tutti (o quasi) coloro che
credevano a
quell'opinione (o quell'ideologia), magicamente non solo mutano la
propria
opinione (o ideologia), ma anche il ricordo che essi hanno delle
opinioni che
in passato hanno avuto.
L'epidemia
di Sars
Detto
questo, mi
chiedo quanta dolorosa verità siano in grado di sopportare i
miei lettori,
ovvero in quale misura si trovino sotto lo scudo protettivo del loro
bias di
conferma. Se hanno insistito nella lettura sino a questo punto immagino
che
queste analisi non li lascino del tutto indifferenti, e che comunque
siano bene
in grado di sopportarle. Forse,
L'hindsight
bias è
già corso loro in aiuto. Perché, volendo, di carne da
mettere al fuoco ce n'è
ancora delle stive piene...
Parlando
di
coincidenze — e dire che oggi ne abbiamo già fatta una
bella scorpacciata —
qualcuno ha infatti mica notato la curiosa coincidenza per cui
contemporaneamente all'invasione dell'Iraq è scoppiata in Cina
l'epidemia di
SARS, la Polmonite Atipica? E' ovvio che questa, diversamente dalle
precedenti,
è davvero soltanto una coincidenza. E' anche vero che nuove
malattie e nuove
guerre non scoppiano ogni dieci minuti, per cui è molto
inconsueto che una
nuova guerra ed una nuova malattia compaiano sulla scena
dell'umanità
esattamente nello stesso momento. D'altra parte, date una chance al
caso! Non
commettiamo l'errore dei paranoici di trovare necessariamente relazioni
tra
eventi separati e distinti! Cosa può mai avere a che fare la
SARS con la guerra
contro l'Iraq, o con la recente morte misteriosa di almeno 15
microbiologi in
tutto il mondo?
Tuttavia...
La
popolazione
mondiale raddoppia ogni trent'anni circa. E' un aumento esponenziale
che inevitabilmente
condurrà prima o poi (più prima che poi) ad una
catastrofe globale con
centinaia di milioni — o miliardi — di morti, a meno che
non si riesca ad
arrestare subito l'aumento della popolazione nei paesi del terzo mondo.
E' un
problema assai noto soprattutto nella comunità degli
appassionati di
fantascienza, poiché molti scrittori SF lo hanno ampiamente
trattato da mezzo
secolo a questa parte. Il problema è che l'unico sistema
realistico per
arrestare l'aumento della popolazione in un paese povero è
quello di elevare
sensibilmente il livello di benessere delle persone così che i
figli vengano a
rappresentare, come da noi, un costo anziché una risorsa.
Questa, che sarebbe
l'unica soluzione realistica, è tuttavia irrealizzabile per tre
motivi fondamentali:
1. Mancanza di risorse a livello globale 2. Mancanza di paesi residui
da
depredare (il nostro benessere attuale è fondato sullo
sfruttamento delle
risorse e del basso costo del lavoro dei paesi poveri — se tutti
al mondo
diventano benestanti, chi si sfrutta per generare tanto benessere?) 3.
Se anche
fosse possibile, contro ogni legge fisica, elevare il livello di vita
di tutti
i paesi poveri ai nostri standard (o anche solo a metà o un
terzo dei nostri
standard), la società umana soccomberebbe immediatamente sotto
il peso di
inquinamento, scomparsa di tutte le foreste, effetto serra ed altre
eclatanti
catastrofi. E comunque, se per ipotesi anche resistesse qualche anno,
poi
finirebbe di colpo il petrolio e allora finalmente tanti saluti a
tutti. Un recente
articolo titolato Earth Will Expire by 2050(36) riporta uno studio del
WWF
secondo il quale nel 2050 comunque non ci sarà più pesce
negli oceani, non ci
saranno più boschi e foreste, l'acqua potabile sarà poca
e imbevibile ovunque e
ci vorranno altri due pianeta Terra per fornire le risorse necessarie
alla
società umana per sopravvivere nel modo attuale. Figuriamoci se
ci si mettesse
anche il Terzo Mondo a consumare come noi! La bomba è innescata
e la miccia si
sta rapidamente consumando. Tra poco scoppia.
In
pratica, nel
mondo reale, non c'è soluzione ai noti problemi e la strada
verso la catastrofe
naturale è in discesa e senza bivi.
Bene.
Cioè,
pazienza. Insomma, cosa possiamo farci io o te? Spassarcela
finché dura.
Cambiamo
però
punto di vista. Tu non sei più chi sei. Tu sei un altissimo
funzionario del
Pentagono o della CIA. Tu sai queste cose e come te le sanno i tuoi
colleghi. I
migliori analisti e scienziati te le hanno ripetute alla nausea —
è mezzo
secolo che lo vanno ripetendo a te e ai tuoi predecessori, anche se
(forse) non
ti suggeriscono le soluzioni. Perché soluzioni accettabili non
ce ne sono. Sai
che già nel 1974 Kissinger aveva raccomandato alla direzione
della CIA di
perseguire la riduzione della natalità nei paesi del terzo
mondo,(37) cosa che
non è stata fatta. Sai che la bomba demografica è
innescata e prima o poi
scoppierà devastando — come è inevitabile —
la floridità ed eventualmente anche
la sopravvivenza del tuo paese, forse addirittura della stessa
civiltà umana.
Sai che il petrolio non è illimitato, che si sta rapidamente
consumando, che
con l'aumento demografico e l'industrializzazione di nuove nazioni
(esempio
Cina) esso si consumerà sempre più rapidamente e che
quando inizierà ad
essercene troppo poco per i bisogni di tutti una guerra globale per il
controllo delle ultime riserve sarà inevitabile, dato che
nessuno vorrà
spontaneamente rinunciare al proprio benessere. Sai che solo pochi
decenni ci
separano da questo scenario da fine del mondo — non migliaia o
milioni di anni,
solo poche decine. Sai che la catastrofe naturale, quando
avverrà,
completamente incontrollata, non potrà che uccidere miliardi di
persone in
tutto il mondo. Ti sei chiesto per anni se piuttosto non fosse
preferibile una
catastrofe progettata e controllata. Sai di non avere scrupoli facili.
Per la
devozione verso l'idea che hai del tuo paese (non disgiunta da una
corretta
porzione di interesse personale) hai già accettato l'idea di
uccidere più di
tremila tuoi compatrioti a Manhattan e al Pentagono allo scopo di
ottenere
carta bianca dal tuo popolo per il perseguimento nel mondo degli
interessi
americani. Un sacrificio doloroso, ma necessario. E dire che per
ridurre al
massimo le perdite di vite umane hai pianificato l'attentato di primo
mattino,
quando il grosso dei 50.000 individui che quotidianamente affollano le
Torri
Gemelle non è ancora sul lavoro; un terrorista come si deve
avrebbe agito a
metà giornata, ma tu non sei un terrorista. Sei un patriota che
si rende conto
che un grande potere implica una grande responsabilità (lo dice
anche l'Uomo
Ragno), e che la vita dei singoli è irrilevante paragonata al
benessere e alla
sicurezza del gruppo e delle generazioni future. Hai accettato di
invadere
paesi lontani uccidendo decine di migliaia dei suoi abitanti. Come ad
un
becchino o ad un chirurgo, la morte altrui non ti fa più
effetto. Il problema
dell'esplosione demografica ti ossessiona, soprattutto in relazione
alle
disponibilità di petrolio, perché sei un individuo
razionale e sei allenato a
vedere le conseguenze a lungo termine degli eventi, delle decisioni e
delle
strategie. Sai anche cose che la gente normale non sa. Conosci i
risultati
delle ricerche sulla guerra biologica effettuate da altri reparti della
tua
organizzazione. Sai che già nel 1970 le tue Forze Armate hanno
creato virus
influenzali mutanti incrociandoli con virus che generano la leucemia
acuta,
così da ottenere una forma di cancro ad azione letale rapida in
grado di
propagarsi come l'influenza ad ogni starnuto. Ma questo lo sanno in
molti. Tu
sai molto di più. Tu conosci anche i risultati dei trent'anni di
ricerche
successive. Sai di avere in mano lo strumento per rinviare di almeno
100 anni
il problema della sovrappopolazione. Decidere per la morte di individui
lontani
non ti fa effetto. Sei un soldato, è il tuo mestiere. Lo hai
già fatto. Lo fai
quotidianamente. Un milione o un miliardo, che differenza c'è?
Sono solo
numeri. Sarebbero morti comunque, dopo essersi riprodotti ed aver
aggravato il
problema. Le malattie sono una morte pulita, il mandante rimane
invisibile.
Per molti versi,
ristabilisci gli equilibri di natura, alterati dall'invenzione delle
medicine.
Cosa c'è di male nel ristabilire gli equilibri della natura che
il progresso
umano ha compromesso? Soprattutto se il mondo è comunque
condannato a morte nel
giro di cinquant'anni. Assieme ai tuoi colleghi ti sei convinto che una
catastrofe controllata sia comunque meglio di una catastrofe naturale.
E'
sempre più difficile trovare pretesti per non entrare in azione.
Le ragioni per
agire le hai. Le hai discusse per anni assieme agli altri strateghi.
Avete già
deciso quali malattie ci vogliono, scelte dopo mille riflessioni tra
quelle in
dotazione. Il potere per agire lo hai. E riguardo al know-how...
Più o meno hai
anche quello. Ma non è prudente procedere senza una o più
prove generali,
effettuate con malattie a letalità ridotta, per rendere il tuo
know-how davvero
completo e a prova di errori. Un virus con il 4% di mortalità
può andare bene,
per iniziare. E' importante studiare bene i patterns di propagazione
del virus,
l'efficienza delle istituzioni sanitarie nel contenimento
dell'epidemia, la
risposta in termini di psicosi collettiva da parte delle popolazioni.
In
guerra, il timing è essenziale. C'è un momento giusto
anche per fare scoppiare
un'epidemia. L'ideale è farlo coincidere con l'avvio delle
operazioni belliche
in Iraq. A questo modo, qualsiasi delle due vicende dovesse andare per
il verso
sbagliato, i media avrebbero subito a disposizione un'alternativa su
cui
ridirigere l'attenzione generale. Ti compiaci della tua idea.
L'epidemia di
polmonite come paracadute mediatico di una guerra in Iraq che andasse
male e la
guerra in Iraq come paracadute mediatico di un'epidemia di polmonite
che
sfuggisse al controllo. Non ci avrebbe pensato neanche Frederick
Forsythe!, ti
ritrovi a scherzare con i tuoi colleghi. Poi, il tempo degli scherzi
tramonta e
giunge l'ora delle decisioni irrevocabili: il momento di tradurre i
piani in
azioni che modifichino la storia dell'umanità. C'è un
momento in cui un ultimo
brivido gelido ti sale lungo la schiena, ma non è nulla che tu
non possa
superare.(38)
Basta
così. Tu non
sei più tu o meglio non sei più quell'altro che per
cinque minuti hai finto di
essere e sei di nuovo tu, quello che legge la trama, non quello che
trama
contro la legge.
Progetti
per il
futuro?
Capisco
il tuo
stato d'animo e ti tranquillizzo subito: nonostante quello che hai
appena
letto, non hai nessun motivo di preoccuparti!
Ti
senti meglio,
adesso?
Non
hai nessun
motivo di preoccuparti per il semplice fatto che preoccuparsi in questo
caso
non modifica in alcun modo il corso degli eventi, e allora tanto vale
che tu da
adesso in poi — anziché preoccuparti — ti concentri
invece sul goderti la vita
che ti rimane (scherzetto!), un consiglio sempre valido comunque.
A parte gli
scherzi, ci si può sempre consolare con i seguenti argomenti:
1.
Può darsi che
la comparsa di una nuova malattia esattamente assieme la comparsa delle
truppe
americane in Iraq sia effettivamente solo una coincidenza; dopotutto
ogni tanto
le cose improbabili accadono davvero, c'è davvero qualcuno che
vince alle
lotterie (anche se non sei mai tu)
2. Se
non è una
coincidenza, può sempre darsi che si tratti solo dell'operazione
tattica di
paracadute mediatico menzionata sopra, e che non sia una prova generale
per The
Big One.
3. Se
è una prova
generale in vista dell'Operazione Sfoltimento Umanità, puoi
sempre sperare che
le armi biologiche utilizzate siano almeno abbastanza intelligenti
(proprio
come le bombe) da essere progettate per risparmiare te. E' infatti noto
che ci
sono ricerche per la creazione di gene specific bioweapons, in pratica
virus in
grado di colpire solo determinati gruppi etnici. In questo caso, tu non
corri
rischi. A meno che, per colmo di sfiga, il tuo DNA risulti non essere
in linea
con le nuove normative segrete in tema di DNA consentito, nel qual caso
pazienza. E qualcosa mi dice che se non sei biondiccio, occhi azzurri,
con la
pelle chiara ed alcune lentiggini in faccia, qualche motivo per
preoccuparti lo
hai.
4.
Puoi sperare
che si tratti di una banale operazione di guerra bioeconomica. (sulla
guerra
bioeconomica parlo più avanti)
5. Chi
scrive ciò
che stai leggendo ha scritto anche parecchi libri di fantascienza.
Questo può
essere un argomento tranquillizzante. Oppure inquietante. A te la
scelta.
Visto
che il
quadro della realtà che stiamo dipingendo assomiglia sempre di
più ad uno
scenario fantascientifico, tanto vale lasciarsi andare di seguito anche
ad un
paio di speculazioni prettamente fantascientifiche, più che
altro per tirarci
su il morale.
L'Operazione
Sfoltimento Umanità vera e propria probabilmente non
inizierà sino a quando la
ricerca sui gene specific bioweapons non avrà raggiunto livelli
di alto
perfezionamento. Si potrà allora parlare di epidemie
chirurgiche, ovvero
epidemie mirate a distruggere discretamente solo specifiche razze o
portatori
di specifiche caratteristiche somatiche. Di fatto si parlerà di
epidemie
chirurgiche solo tra gli addetti al lavoro di sterminio, dato che al
grande
pubblico, per ragioni di correttezza politica (qualcuno potrebbe
giudicare le
epidemie chirurgiche come una procedura leggermente nazista),
verrà presentata
una realtà differente; la Realtà di un mondo da sempre
difficile e crudele, nel
quale però in epoca moderna la scienza eroicamente si erge a
difesa delle
nostre vite in una drammatica lotta contro il tempo tesa a scoprire
nuove cure
in grado di fronteggiare i nuovi mali della natura. Vaccini e medicine
verranno
di volta in volta realizzati giusto in tempo per permettere ai ceti
più
abbienti di investire in salute un po' dei loro denari. Al nobile scopo
di
finanziare la ricerca farmaceutica verranno create anche malattie
croniche
finalizzate a costituire un serbatoio di clienti-pazienti destinati a
pagare a
caro prezzo per il resto della loro vita le prodigiose medicine in
grado di
tenerli in vita (esattamente come già oggi avviene con l'AIDS
— toh! un'altra
coincidenza, ma come siamo fortunati oggi!). L'industria farmaceutica
ha come
propria missione quella di cronicizzare le malattie dei pazienti
anziché
curarle (per l'industria farmaceutica sarebbe un disastro se tutti
guarissero
davvero dai loro mali, come giustamente professa anche Beppe Grillo nei
suoi
sermoni underground, divenuti in Italia ormai uno dei culti della
rete(39) e
quando in futuro l'industria per la cura delle malattie potrà
lavorare a
braccetto con l'industria per la generazione delle stesse, ne vedremo
delle
belle! Ma... siamo certi che non le stiamo già vedendo?
Coincidenza
o non
coincidenza, la SARS ha curiosamente centrato il bersaglio di uno dei
più
pressanti e controversi problemi che l'America si ritrova a
fronteggiare oggi:
l'emergere della Cina come nuova superpotenza. Da un lato lo sviluppo
della
Cina rappresenta a lungo termine la più grande minaccia in
assoluto
all'egemonia americana, dall'altro, a breve termine esso rappresenta un
utilissimo (se non indispensabile) mercato sul quale piazzare i propri
prodotti, a tal modo riuscendo (forse) a rinviare una drammatica
recessione. La
SARS ha provvidenzialmente inferto un colpo duro, ma non mortale,
all'economia
cinese, rallentandone un po' lo sviluppo senza però che
l'importante mercato
costituito dalla Cina andasse perduto.
A
pensar male si
fa peccato, ma...
Il
caso dei microbiologi scomparsi
Ricordate i
quindici microbiologi di cui si è parlato, recentemente morti in
modo
inconsueto (la maggior parte è stata esplicitamente ammazzata,
gli altri hanno
avuto strani incidenti) in varie parti del mondo? Non era molto
credibile che
avessero tutti a che fare con un fenomeno a modo suo modesto come le
lettere
all'antrace spedite in America nell'autunno 2001. Quindi, a meno che di
voler
credere al verificarsi di una sequenza di coincidenze davvero estrema e
virtualmente impossibile, doveva esserci qualche ragione più
importante per
darsi la briga di farli fuori. Più importante...
Cos'è
successo
recentemente di nuovo, in campo microbiologico, che sia più
importante delle
lettere all'antrace?
L'epidemia
di
SARS. Non c'è paragone.
Di
solito, si
uccidono gli scienziati quando sanno qualcosa che sarebbe meglio che
non
sapessero e li si uccide prima che essi rivelino ciò che sanno.
Non
potrebbe
essere che gli scienziati uccisi sapessero qualcosa, in merito
all'epidemia di
SARS, che sarebbe sconveniente che si venisse a sapere in giro? D'altra
parte,
cos'altro di sconveniente potrebbero aver saputo, tali scienziati,
tanto da far
decidere qualcuno per la loro soppressione? Attenti bene a come
rispondete a
quest'ultima domanda! Perché la risposta che temete di
più potrebbe in realtà
essere la più gradevole ed auspicabile tra le ipotesi
praticabili.
Se i
15
microbiologi recentemente morti in condizioni misteriose in giro per il
mondo
sono stati uccisi per ciò che essi sapevano in merito alla SARS,
questo
significa che — a dispetto di quanto probabilmente credete
— ci è probabilmente
andata bene anche stavolta. L'alternativa è infatti molto, ma
molto più
allarmante.
Rimettetevi
nei
panni del potente signore dei servizi segreti con il know-how, il
potere e la
mancanza di scrupoli necessaria ad avviare operazioni di guerra
biologica.
Supponete che il progetto Sfoltimento Umanità sia già
stato redatto in tutti i
suoi particolari. Sono già stati decisi ed approntati i virus da
usare, le
varie malattie sconosciute hanno già tutte il loro suggestivo
nome di battesimo
pronto (a proposito, non vi ha stupito con quale velocità la
polmonite atipica
è stata battezzata SARS — Severe Acute Respiratory
Syndrome — proprio un bel
nome, chissà a chi è venuto in mente...) e la tabella di
marcia per le nuove
malattie è stabilita. Unico piccolo problema: i virus e i
batteri necessari per
la guerra biologica non crescono sugli alberi, ci vogliono scienziati
—
parecchi scienziati — per poterli sviluppare. Un sacco di
scienziati in giro
per il mondo hanno quindi in modo diretto o indiretto lavorato su virus
e
batteri uguali o simili a quelli che stanno per essere utilizzati nella
guerra
biologica in preparazione, e quando le prime patologie appariranno,
tali
scienziati si ritroveranno a sapere cose che sarebbe meglio che non
sapessero,
perché potrebbero essere tentati di raccontarle in giro, magari
per via del
fatto che essi non condividono l'uso che delle loro ricerche viene
fatto... Se
voi steste per dare il via ad una guerra biologica che per nessuna
ragione al
mondo dovrà apparire come tale, come procedereste a riguardo del
problema degli
scienziati che sanno?
Tornate in voi.
Forse voi che state leggendo avete tesi più convincenti per
fornire una
spiegazione plausibile alla morte in condizioni misteriose di 15
microbiologi
in tutto il mondo in un breve lasso di tempo nel momento storico
attuale, non è
così? Facendo spreco di ottimismo possiamo sempre costringerci a
credere che
gli scienziati siano stati uccisi per ragioni davvero virtuose,
cioè impedire
loro di produrre armi biologiche che i terroristi avrebbero potuto
usare.
L'importante è non starsi a domandare troppo chi in effetti
potrebbero essere
tali terroristi. Una cosa è certa: buona parte di tali
scienziati era americana,
britannica o israeliana. Per chi mai potevano lavorare? A quali
progetti
avevano lavorato in passato? Chi li ha uccisi? Perché? E se
invece fossero
stati uccisi per togliere di torno scienziati in grado di trovare cure
alle
epidemie pianificate?
Il
consiglio che
io vi do, comunque, è nuovamente quello di rilassarvi, di
pensare ad altro, di
rinfrescarvi con un'orzata, di andare in vacanza, di distrarvi con un
film
porno. In tutti i casi non prendete aerei sui quali viaggino
microbiologi
specializzati in sequenziamento del DNA (l'esatto tipo di scienziato a
rischio
— toh! esattamente il tipo di specializzazione necessaria per
manipolare
geneticamente il coronavirus responsabile della SARS, un'altra
coincidenza(40)). In tutti gli aerei venuti giù ultimamente in
Europa c'era
almeno un microbiologo di questo tipo a bordo (Zurigo, volo Swissair,
24
novembre 2001) quando non di più (Mar Nero, aereo diretto da
Israele a
Novosibirsk, tirato giù per sbaglio da un missile errante
ucraino fuori rotta
di 100 km, almeno 5 microbiologi a bordo, 4 ottobre 2001). State quindi
pure
tranquilli. Agitarsi non serve. State lontano dagli aerei, prendete
vitamine,
guardate i telegiornali sedativi e non date retta agli scienziati
maliziosi
dell'accademia russa di medicina che esplicitamente sostengono che il
virus
della SARS è un'arma biologica creata in laboratorio dato che
consiste in un
cocktail di materiale genetico di diversi tipi di virus che in nessun
modo
naturale avrebbero potuto mescolarsi.(41)
Fossi
in voi io
inizierei a preoccuparmi davvero solo il giorno in cui al telegiornale
iniziassero a parlare di una nuova malattia ancora, un'affezione mai
vista
prima e particolarmente virulenta. Soprattutto se si trattasse di un
orribile
morbo che per ora colpisce solo animali, ma che qualcuno teme che un
giorno
possa mutare e trasmettersi agli esseri umani. Sarebbe quasi un
passaggio
obbligato, se ci pensate bene, per allontanare i sospetti dalla tesi
che i
virus possano essere stati creati in laboratorio. Per fortuna non sono
cose che
succedono tutti i giorni.
Sfortunatamente,
che lo crediate o meno, è accaduto oggi, circa due ore fa (tempo
soggettivo di
chi scrive). Scrivo infatti queste righe nel primo pomeriggio dell'11
maggio
2003 e quasi in risposta ai miei pensieri il telegiornale RAI ha da
poco dato
notizia di una terribile epidemia di peste animale scoppiata in un
allevamento
di polli tedesco, con la preoccupazione che esso possa un giorno
trasmettersi
agli esseri umani, con gravissime conseguenze, infinitamente peggiori
alla
SARS. Noi però ci siamo ormai abituati alle coincidenze,
sappiamo di vivere in
un mondo magico, quindi godiamoci la bella stagione, facciamoci un bel
bagno di
sole e di mare e non pensiamoci più. Limitiamoci a sperare che
anziché l'inizio
dell'Operazione Sfoltimento Umanità ciò a cui stiamo
assistendo siano soltanto
piccoli interventi di guerra bioeconomica.
Guerra
bioeconomica
Mai sentito
parlare di guerra bioeconomica? Ah, già, nei telegiornali non se
ne parla,
chissà perché. Quindi pensiamoci noi a dedicarle un paio
di righe. La guerra
bioeconomica è essenzialmente una guerra biologica precipuamente
finalizzata ad
indebolire l'economia di un certo paese. C'è chi sostiene che
già contro Cuba,
negli anni settanta, gli Stati Uniti avrebbero segretamente condotto
azioni di
guerra bioeconomica, introducendo nel paese malattie animali e vegetali
di
vario genere. Oggi, la diffusione di SARS in Cina ha tutta la parvenza
di
essere, innanzitutto, un'azione di guerra bioeconomica atta a
rallentare lo
sviluppo cinese. C'è anche chi ha ipotizzato che operazioni di
guerra
bioeconomica verranno intraprese dagli Stati Uniti contro le nazioni
che hanno
osteggiato la guerra in Iraq, prendendo spunto dalla notizia di cronaca
che su
una nave egiziana in partenza dal Brasile verso il Quebec un marinaio
è
deceduto dopo avere contratto l'antrace aprendo una valigia che ne
conteneva.
Il Quebec è la regione francofona del Canada, dove l'opposizione
alla guerra
all'Iraq è stata analoga a quella in Francia. Se l'antrace fosse
giunto a
destinazione, per qualche tempo il Quebec non si sarebbe divertito
granché.
Curiosamente, il Canada ha già subito danni economici molto
gravi anche per via
della SARS.(42)
Se
questa ipotesi
è fondata, dovremmo aspettarci a breve termine fastidiose
operazioni di guerra
bioeconomica anche contro Francia, Germania e Russia, le altre 3 grandi
nazioni, oltre alla Cina, ad essersi opposti alla guerra all'Iraq.
Forse la
Russia verrà risparmiata, poiché danneggiare la sua
già precaria economia
potrebbe generare problemi di altro genere — un'opzione
sconveniente in una
nazione tuttora piena di armi atomiche.
Detto,
fatto! Uno,
due, tre... abracadabra! Epidemia di peste negli allevamenti di polli
in
Germania. L'antipasto è servito. Vedremo cosa seguirà.(43)
Storia
e gloria della dinastia Bush
Il lettore
preoccupato si sarà nel frattempo già domandato: questo
articolo è allora
davvero un pugno allo stomaco per l'amministrazione Bush, i suoi
sporchi
intrighi, la CIA, il Pentagono ed il blocco militar-industriale
retrostante? E'
questa una delle ultime volte in cui ci sarà un Delos libero,
una
Fantascienza.com che denuncia gli abomini del presente, oltre che del
futuro,
prima che spietati agenti segreti sopprimano la redazione di Delos
inviando
perfide email infette di antrace? Ma no, ma no, cosa avete capito!
Siamo nel
Paese delle Meraviglie di Alice, le cose non sono ciò che paiono
neppure dopo
che sono state smascherate, l'inganno è sublime perché
è al quadrato, al cubo,
all'ennesima potenza! Anche la campagna contro Bush fa eventualmente
parte del
tessuto diabolico degli eventi pianificati.
George
W. Bush non
è cattivo, davvero. Suo padre probabilmente sì. Suo nonno
di sicuro sì. (La
fortuna della famiglia Bush è stata fatta dal nonno, Prescott
Bush, finanziando
il regime nazista quando esso era nemico dell'America; subito dopo la
guerra,
già che siamo in tema, pare che la CIA importò in America
numerosi nazisti
europei (come Reinhard Gehlen) con il compito segreto di creare una
destra
estrema in seno al partito rebubblicano; apparentemente con pieno
successo(44)).
George
W. Bush non
è un individuo cattivo, glielo si legge in faccia — e la
fisiognomica non è
un'opinione! Andatevi per esempio a vedere il video in cui lui si trova
nella
scuola materna durante l'attacco dell'11 settembre,(45) ha
un'espressione
smarrita, forse colpevole, ma non del colpevole che ha architettato
qualcosa,
piuttosto del testimone involontario di drammi più grossi di lui
(non
dimentichiamoci che nel momento in cui tali riprese sono state fatte,
Bush, per
sua stessa ammissione aveva già visto il filmato con lo schianto
del primo
aereo contro il WTC). Ogni volta in cui parla di terrorismo e di
politica
estera pare camminare sui carboni ardenti. George W. Bush è un
ex frichettone
che un bel giorno ha chiuso con l'alcol per darsi a Gesù Cristo
e che comunque
cerca di lavorare il meno possibile. Così ingenuo che le sue
dichiarazioni
grottesche sono addirittura diventate oggetto di culto.(46) A me
è quasi
simpatico.
Eppure,
su
Internet dove l'informazione ha ancora qualche bolla di libertà,
George W. Bush
è il colpevole designato numero uno. Questo è dunque il
ruolo che gli si sta
ricamando addosso a beneficio dei posteri. Anche le voci apparentemente
libere
collaborano quindi alla preparazione dell'eventuale rituale di
sacrificio del
capro espiatorio di turno.
Quindi
anche noi
che scriviamo siamo al servizio degli occulti burattinai! Già,
perché piaccia o
meno la democrazia è ormai una tradizione folcloristica, un
costume da
preservare per i suoi elevati valori estetici, da molto tempo non
è più (se lo
è mai stata) un sistema per l'elezione dei governi.
Lo Zeitgeist
contemporaneo in tema di politica è la criptocrazia. Gran parte
dei veri
potenti non sono umani e sono invisibili (per favore non pensate ad
extraterrestri, se proprio volete dare a queste entità un volto
pensate a
consigli di amministrazione invece, ma non è comunque
esattamente ciò che
intendevo), ed anche gli umani tra i veri potenti sono tuttavia
invisibili,
poiché l'invisibilità è una delle chiavi
essenziali del potere quando le forze
in gioco sono così grandi. George W. Bush è il pupazzo
ideale di questi poteri,
e il sacrificio suo e dei suoi luogotenenti è già messo
in preventivo. Sono
addirittura già pronte le carte da gioco con le facce dei
criminali di guerra
americani — proprio come gli americani hanno fatto con i gerarchi
iracheni,(47)
della serie chi la fa l'aspetti. Vedremo quali carte verranno calate e
quando.
Come negli scacchi, nessuna mossa è predeterminata, i propri
pezzi vengono
sacrificati solo quando è necessario — vedi i microbiologi
— e neanche i pezzi
più importanti sono al sicuro se il loro sacrificio permette al
giocatore
occulto di vincere la partita in atto. Se e quando Bush verrà
mai sacrificato,
la mossa offrirà un ghiotto momento catartico per
quell'umanità in attesa di
giustizia, una grande festa popolare di esorcismo del Male che
verrà ricordata
nel tempo, come se essa fosse davvero stata ciò che sembrava che
fosse, e non
uno dei tanti riti tribali della più grande tribù del
mondo — l'umanità. Per
quello che ne sappiamo noi è interamente possibile (anche se non
del tutto
probabile) che il piano terroristico dell'11/9 sia stato concepito fin
dall'inizio con tutti gli errori e indizi atti condurci ai colpevoli
designati;
"Dubya" Bush, il presidente mezzo cheerleader e mezzo cartone
animato, il truculento dottor Stranamore Rumsfeld e Cheney il Cyborg
(ancora
vivo dopo due infarti e vari bypass). Più paranoicamente (o
più
realisticamente?), si può supporre che i grandi burattinai non
si siano curati
più di tanto dei dettagli dell'operazione confidando nel fatto
che
l'impalcatura di questa versione della realtà doveva reggere
solo un paio di
anni — un traguardo garantito dall'effetto stabilizzante del bias
di conferma
nelle menti delle persone. Dopo di che l'operazione Sfoltimento
Umanità sarebbe
lentamente iniziata ed alle prese con le pressanti emergenze di
un'epidemia
dopo l'altra chi mai si sarebbe ancora preoccupato dei lontani misteri
dell'11
settembre? Ed in caso di necessità nulla vieta che un nuovo
clamoroso attacco
terrorista sul territorio americano ribadisca ai cittadini americani la
tesi
che il loro nemico sia esterno. Qualcuno parla addirittura di un
piccolo
attacco atomico, perché gli effetti speciali devono superare
quelli dell'11
settembre 2001, secondo la migliore tradizione hollywoodiana per cui
ogni
sequel deve contenere sempre più e sempre migliori effetti
speciali rispetto
alle opere precedenti. In tutti i casi, la strada intrapresa da chi
dirige
l'America oggi è una china sulla quale è vietato
fermarsi. Solo un continuo
stato di crescente emergenza può obnubilare le menti della gente
qualunque
nella misura sufficiente al mantenimento della colossale illusione
collettiva
in atto. In un gioco del genere, chi si ferma è perduto.
Tuttavia, a suo tempo,
Hitler come da copione non si fermò, ma fu perduto ugualmente.
Forse però lui
era dopotutto solo un dilettante.
La
biblioteca di Babele
Bene, questo è
quindi apparentemente il mondo in cui ci ritroviamo oggi. Vi ho in
precedenza
chiesto ben due volte, miei pazienti lettori, di mettervi nei panni dei
signori
ipotetici che tirano le fila di queste combinazioni di eventi. Spero
che
l'abbiate fatto, e spero ancora di più che da quei panni siate
poi usciti. Vi
chiedo dunque ora di mettervi in un altro paio di panni. I miei.
Mettetevi
quindi
nei miei panni. Io non sono per nulla antiamericano. So di essere
cresciuto
all'ombra degli archetipi culturali americani che hanno imbevuto il
tempo
libero di tutti noi. Ho letto infinitamente molti più libri
scritti da
americani che libri di italiani così come ho visto assai
più film americani che
italiani. Ogni tanto addirittura mangio da MacDonalds (mai quando sono
in
Italia, però, dove il mio buon gusto — non un'ideologia
— mi fa sempre trovare
alternative migliori), riuscendomi tutte le volte a stupire
dell'incredibile
assenza di varietà di ciò che mi ritrovo a masticare e
tuttavia traendone
quell'inquietante senso di tranquilizzazione che la
riconoscibilità di un'esperienza
produce. Non fosse altro che per i grandi capolavori di mezzo secolo di
letteratura di fantascienza sono molto contento che l'America esista!
Non sono
quindi per nulla antiamericano ed un bel giorno, infastidito da
ciò che in
televisione vedo e odo sulla guerra in Iraq decido di mettermi a
scrivere un
articolo per Delos; faccio delle ricerche su Internet per documentarmi
e,
poiché non me la cavo male in questo senso (non sarò
abile come i net-runner
descritti da Gibson, ma mi difendo), ben presto mi ritrovo intrappolato
per 18
ore al giorno in un complesso intrico di dati più o meno
verosimili, molti dei
quali decisamente sconvolgenti. Il materiale esistente in rete è
immenso, più
se ne cerca più se ne trova, ma non tutto è attendibile:
informazioni
assolutamente plausibili trovano posto negli stessi siti nei quali
parimenti si
vaneggia di pseudo-segreti inerenti ad autopsie di extraterrestri o
congiure
del demonio. Virtualmente, la rete offre argomenti in abbondanza per
qualsiasi
tesi si voglia sostenere. Volete qualche esempio? Perché dietro
agli attentati
dell'11 settembre non potrebbe esserci addirittura Bill Gates? Detto e
fatto,
c'è un sito dove scopriamo i nuovi vizi di Osama Bin Gates(48).
Se non vi va
bene Bill Gates, perché non optare per il Papa Nero,(49)
enigmatico figuro del
quale il sommo pontefice non sarebbe che un umile servitore? Siamo poi
sicuri
che ci siano stati aerei quella mattina a Manhattan? Non potrebbero
essere
stati tutti effetti speciali digitali come un sito tedesco
sostiene?(50) Perché
gli Space Shuttle dovrebbero esplodere da soli? E' ovvio che c'è
dietro un
complotto.(51) Siamo davvero sicuri che il Bush padre non fosse un
pedofilo?
Naturalmente no. Investigate anche voi sui misteri della sua presunta
pedofilia.(52) Già che stiamo parlando di papà Bush, cosa
ne dite dell'idea che
sia stato lui — all'epoca vicepresidente — ad organizzare
l'attentato a Reagan?
Ottima idea! Andate a ficcare il naso anche voi nei casi di George Bush
scoprendo che era un ottimo amico del padre del tentato omicida e che
suo
figlio aveva in programma una cena col fratello dell'attentatore
proprio la
sera dell'attentato (sic!).(53) Vi puzza il modo in cui John Lennon sia
morto?
Indagate allora su chi sarebbero stati i veri mandanti.(54) Chi ha
veramente
ucciso Lady Diana?(55)
E se Diana invece
avesse simulato la propria morte per togliersi i parapazzi di torno una
volta
per tutte?(56)
Già
che ci siamo,
non sarà che hanno fatto fuori l'ultimo rampollo dei Kennedy per
impedirgli un
giorno di diventare Presidente degli Stati Uniti? (cosa peraltro
probabile).(57) E per concludere in bellezza: esistono gli UFO e se
esistono
hanno il raggio della morte? Mussolini era forse un Ufologo? La
risposta che si
trova su Internet, per chi è disposto a crederci, è
naturalmente: sì!.(58)
Siete
ancora nei
miei panni? Bene. Di fronte a un tale ammasso di informazioni
disomogenee,
l'unica cosa da fare in alternativa allo spegnere il proprio computer
è
mettersi di buzzo buono per distinguere le informazioni più
attendibili dai
palesi vaneggiamenti, ordinare i dati, trarre spunto dalle sintesi
suggerite da
altri e formulare infine la propria sintesi personale. Il risultato di
questo
procedimento è quindi inevitabilmente differente per ognuno che
vi si cimenti,
poiché diverse sono le capacità di analisi e le credenze
che influenzano la
formazione del giudizio in ciascuno di noi. Nessuna versione (tranne
ipoteticamente una) può quindi contenere tutta la verità,
solo la verità,
nient'altro che la verità. Dobbiamo quindi prendere con le pinze
tutte queste
ipotesi e ricordarci che qualsiasi quadro degli eventi che ne
scaturisce è
potenzialmente sia vero che falso. L'elemento aleatorio non andrebbe
mai
disconosciuto. Solo un tribunale competente e imparziale (se qualcosa
del genere
esiste) potrebbe in linea di principio autorevolmente certificare una
cronistoria come vera o falsa.
Detto
questo,
torniamo nei miei panni, se per caso ne siamo nel frattempo
sgattaiolati fuori.
Menzionavo in precedenza il mio scarso antiamericanismo (da non
confondersi per
piacere con un ingenuo pro-americanismo). Questo semplicemente
significa che i
miei personalissimi bias di conferma, cioè la propensione della
mia mente a
filtrare le informazioni in entrata, tendono a rendermi inizialmente
scettico
rispetto a teoremi come quelli esposti in questo articolo, almeno sino
al
momento in cui la convergenza degli indizi non faccia massa critica ed
io mi
ritrovi costretto a non poter più eludere una interpretazione
alternativa della
realtà; altra cosa avviene evidentemente in un antiamericanista
professionista
(l'antiamericanismo è anche una professione, con le sue
carriere, le sue
gerarchie e convenienze pratiche, le cui grandi star girano
allegramente il
mondo saltando da una conferenza all'altra, ricavando dalla loro
attività
prestigio e denaro — nella qual cosa peraltro non c'è
nulla di male), il quale
avrà logicamente un bias di conferma inverso rispetto agli
altri, ovvero sarà
più propenso ad assimilare qualsiasi informazione tesa a
confermare le sue credenze
antiamericane, manifestando per contro sordità rispetto ad
argomenti opposti.
L'antiamericanista professionista ottiene a tal modo di vedere
intaccata in una
certa misura la sua credibilità agli occhi di un pubblico
neutro, nel quale
tipicamente alberga l'opinione di massa del momento e di conseguenza un
bias di
conferma opposto. Ma tutto ciò non ha più a che fare coi
miei panni, nei quali
vi ho invitati a mettervi, quindi torniamo a bomba.
Sia
voi che io
siamo quindi nei miei panni, ci stiamo strettini, ma per fortuna non
dobbiamo
rimanerci a lungo. Tutto è iniziato con una curiosità e
una ricerca con Google.
Ah! Cosa mai avrebbe potuto realizzare Sherlock Holmes se solo avesse
avuto
Google a disposizione! Una ricerca tira l'altra e dopo un po' le prime
sconcertanti tesi prendono forma e un sogno paranoide ad occhi aperti
inizia a
segnare ogni tuo istante di veglia. Finché a un tratto ti senti
come Jacopo
Belbo, il personaggio del Pendolo di Foucault di Umberto Eco, il quale
per
gioco ipotizza un complotto universale ordito dai templari che
imprevedibilmente si rivela autentico. Non è una sensazione
tranquilizzante...
Chiunque
lo
avrebbe potuto fare al mio o al tuo posto. Internet è in ogni
casa e qualsiasi
bambino sa utilizzare Google. Dando credito ad alcuni dati piuttosto
che ad
altri, seguendo una certa traccia ignorandone altre mille, ognuno
può
costruirsi su misura la rappresentazione della realtà più
adeguata alle
peculiarità della propria natura psichica.
E' per
questo che
ho detto e ripetuto che quanto io ho scritto in questo articolo non
è
dimostratamente vero. E' solo una delle rappresentazioni della
realtà
possibili, a mio avviso più plausibile e meno stupida della
rappresentazione
che i media veicolano, ma non per questo necessariamente vera.
Approcci moralisti
Non
ritengo
compito mio esprimere alcun giudizio esplicito di tipo morale in merito
allo
scenario da me rappresentato. Ognuno tragga le proprie conclusioni e
viva i
propri sentimenti autonomamente, senza bisogno dei miei suggerimenti in
merito.
Molti dei siti che in rete si occupano di questo tema mescolano i dati
con i
giudizi morali, e talvolta l'effetto non è dei più
fortunati, poiché il
messaggio che traspare tra una riga e l'altra finisce per essere una
cosa del
tipo: Guardate cosa ci fanno questi cattivoni!
Tuttavia,
per
rendere le cose più semplici a eventuali lettori in
difficoltà nel formare
opinioni proprie, ecco alcuni tipici possibili giudizi precotti e
preconfezionati tra i quali scegliere, ovviamente solo per il caso in
cui
l'intero teorema di questo articolo risultasse fondato, sfoltimento
demografico
incluso:
Approccio
Moralista Classico
Gli
elementi del
governo degli Stati Uniti e/o delle varie agenzie militari e di
intelligence
che avessero organizzato o collaborato alla realizzazione degli
attentati
dell'11 settembre hanno compiuto gravissimi e imperdonabili crimini
contro
l'umanità, sia per i morti negli attentati che per quelli nelle
guerre ed
epidemie che sono seguite. Sono inoltre colpevoli di alto tradimento
nei confronti
del loro paese, gli Stati Uniti d'America. Nessuna motivazione al mondo
può
giustificare tali atti, a tutti gli effetti comparabili ai crimini
nazisti. I
responsabili vanno giudicati sia da un tribunale americano che da un
tribunale
internazionale, e subire le pene adeguate che verranno loro comminate.
Approccio Ipocrita
Standard
E'
l'ennesima
versione della solita teoria del complotto. Non bisogna dare retta a
queste
bugie senza alcun fondamento, che finirebbero per distogliere le nostre
forze dalla
ricerca e la punizione dei veri colpevoli, dei terroristi.
Approccio Cinico
Visionario
Secondo il WWF il mondo
sarà inabitabile tra 50 anni o giù
di lì. Evidenza e storia insegnano che l'umanità non ha
la maturità necessaria
a modificare spontaneamente i propri comportamenti in una direzione
compatibile
con la propria sopravvivenza. Un potere forte in grado di dominare il
mondo e
di regolarne avvedutamente il funzionamento, intervenendo con
catastrofi
controllate ove necessario, è un male minore rispetto
all'estinzione della
specie umana. La morte prematura (sarebbero prima o poi morti comunque)
di
milioni o anche miliardi di esseri umani, da un punto di vista storico,
è
completamente irrilevante, come la storia stessa insegna. L'elemento
disturbante in tutto ciò è legato al tabù della
morte di cui la cultura
occidentale contemporanea è intrisa, tabù dal quale non
possiamo permetterci di
lasciarci influenzare.
Approccio
Razionale-Ottimista Asimoviano
Secondo
il WWF il
mondo sarà inabitabile tra 50 anni o giù di lì, a
causa delle conseguenze dei
progressi della scienza e della tecnologia. Ma l'unica forza in grado
di
trovare soluzioni ai problemi generati dalla scienza è la
scienza stessa, come
è sempre avvenuto e sempre avverrà. Ed è quindi
alla scienza che i politici
devono ricorrere (ma non per creare armi batteriologiche in
laboratorio!)
Imboccare la strada di una tecno-dittatura globale non è
un'opzione ammissibile
in un mondo nel quale valga la pena vivere. L'umanità deve
identificare e
punire i colpevoli di questo crimine e utilizzare lo shock di questa
rivelazione quale sprone per un deciso cambio di rotta nelle attuale
politiche
mondiali che stanno conducendo il nostro pianeta verso la catastrofe.
Approccio
Nichilista Relativista
Secondo
il WWF il
mondo sarà inabitabile tra 50 anni o giù di lì,
quindi chi se ne frega di
quello che succede oggi — tra 50 anni e un giorno tutti i nostri
discorsi di
oggi non faranno più nessuna differenza. Tutto sommato è
un bene che l'umanità
si faccia da parte. La vita è comunque noiosa e fondamentalmente
senza senso.
Approccio Zen
Fatalista
Tutto
ciò che
accade è esattamente l'unica cosa che poteva accadere,
così come tutto ciò che
accadrà sarà l'unica cosa che potrà accadere. Non
c'è ragione di preoccuparsi,
perché tutti i fenomeni sono manifestazioni del Buddha e la via
verso il
bodhisattva passa attraverso la dismissione degli scopi e dei desideri.
E' la
natura del mondo che ai cicli di felicità si alternino cicli di
infelicità.
Cercare di sfuggire all'infelicità è ciò che crea
la nostra infelicità. La
sofferenza va rispettata, non elusa. Ogni sofferenza è
conseguenza del karma e
sopportando la sofferenza, il karma sparirà. Quando si muore,
è bene morire. Il
futuro e il passato vanno dimenticati. Bisogna concentrarsi sul
presente e
realizzare dentro di sé il ku, il vuoto. Quando si pensa con la
mente, ci si
smarrisce nell'enigma. La verità ultima non bisogna neppure
pensarla. La Via
esiste, ma non chi la percorre.
Approccio
Artistico Surrealista
L'happening
iniziato
da alcuni artisti americani l'11 settembre 2001 rappresenta fuor di
dubbio un
momento importante, quando non essenziale, dell'arte contemporanea
d'avanguardia. Una molteplice varietà di stili e tecniche sono
state utilizzate
— per la prima volta nella storia dell'arte — nella
realizzazione di
quest'opera multipiattaforma quadrimensionale, unica nel suo genere.
Dalle
tradizionali tecniche cinematografiche visive (l'evento di Manhattan)
agli
inediti interventi di scultura socioetnoplastica realizzati con
innovativi
strumenti tanatotipici (negli open studio d'Afghanistan e Iraq), fino
alle
nuove tecniche di arti virali noematiche full-impact unite alle
più avanzate
arti di microscultura genetica dell'RNA per la creazione di un momentum
di
raffinata tanatogenesi (in Cina), il tutto temprato col sapiente uso di
memi
atti fondere semanticamente tutte le parti sino alla generazione
dell'autentica
Gestalt dell'opera completa finale, la quale non è più un
happening o una serie
di avvenimenti separati, bensì un vero è proprio stato
psichico collettivo
quadrimensionale, ovvero una titanica e persistente Weltanschauung
globale
illusoria di purissima ispirazione psicotica dickiana. L'opera sarebbe
tuttavia
imperfetta se non contenesse in sé i semi della propria
autodistruzione non
banale, indispensabile per mettere infine in luce la sua reale natura
ed
essenza artistica, obiettivo che non può prescindere da un gesto
concreto,
attivo e palese di tutti gli esseri umani sino a quel momento
passivamente
partecipi dell'opera nel ruolo di soggetti credenti in tale
Weltanschauung
illusoria. Per dare un senso compiuto e storico all'opera d'arte in
quanto
tale, quindi, tutti gli esseri umani del mondo che hanno per anni
creduto alla
rappresentazione ufficiale degli eventi iniziati l'11 settembre si
consoceranno
allo scopo di intentare una causa legale internazionale per truffa
semplice e
danni morali contro gli autori dell'opera.
Approccio
Becero-Razzista
Hanno
fatto bene.
Meglio loro che noi, no? Fosse per me, li avrei ammazzati subito tutti,
e tanti
saluti. C'è anche fin troppa gente al mondo! Dammi retta, la
pensano tutti
così, ma nessuno ha le palle per dirlo.
L'ex strumento
militare
Avete
trovato fra
questi il giudizio più consono alla vostra indole? Oppure siete
in grado di
articolare un giudizio proprio senza ricorrere ai miei templates?
Meglio così.
Più di uno di essi è infatti inquietante.
Non
che la
situazione stessa sia tranquilizzante. Se non altro, a voler essere
ottimisti a
tutti i costi, questa nuova interpretazione della realtà
renderà le nostre vite
meno noiose in futuro.
Lo so, lo so, non è bello rendersi conto che tutti i
nostri ricordi in merito agli eventi dell'11 settembre hanno la forte
probabilità di essere essenzialmente falsi, che ciò che
credevamo fosse la
realtà si sia invece eventualmente rivelato un artefatto,
un'arma di
psicoguerra usata contro di noi. D'altra parte c'era da aspettarselo
che a
furia di attendere, prima o poi il futuro arrivasse. E il futuro
potrebbe
rivelarsi come un luogo assai meno piacevole di quello tratteggiato nei
peggiori incubi di Philip K. Dick. Dopotutto non è forse ormai
un principio
accertato che la Realtà supera sempre la Fantasia? Coloro che
conoscono la
letteratura di Philip K. Dick sanno bene di cosa sto parlando.
Un
celebre saggio
di Philip Dick titolava: Se questo mondo vi sembra spietato, dovreste
vedere
cosa sono gli altri. Beh, forse uno degli altri mondi cominciamo a
intravederlo. Evviva! Forse è la volta buona che abbiamo
sconfitto per sempre
la noia.
Sui
giornali e nei
telegiornali di tutto il mondo di queste cose non c'è per il
momento (quasi)
traccia. Su Internet, a riguardo, c'è più che una
traccia: c'è tutto, anche se
le informazioni sono sparse, frammentarie e non necessariamente
attendibili.
D'altra parte, abbiamo visto che anche le informazioni dei media
tradizionali
non sono per nulla attendibili, quindi viva Internet!
E'
importante
osservare che un teorema del genere — vero o falso che sia
— non avrebbe mai
potuto formarsi prima della nascita di Internet. Ricordiamo che
Internet venne
inventato proprio come strumento militare americano per garantire le
comunicazioni anche in caso di guerre planetarie. Paradossalmente, come
nel
mito di Frankenstein la creatura si sta adesso rivoltando contro il
creatore,
permettendo ai cittadini del mondo di scambiarsi informazioni e mettere
a nudo
ciò che sempre più appare come un'agghiacciante complotto
militare americano.
Il
fatto che i
media tradizionali di tutto il mondo ostinatamente ignorino notizie di
tale
portata induce altre riflessioni.
E'
interamente
possibile che nel mondo che si sta formando i giornalisti come li
intendiamo
oggi (prostituti/e al pieno servizio di chi li paga anziché
della verità come
dovrebbe essere) si ritrovino a essere una categoria obsoleta, alla
quale
nessuno più darà retta poiché Internet
fornirà alternative migliori. Nel mondo
di Internet l'informazione è veicolata da chiunque la voglia
fare circolare —
tanto peggio quindi per i giornalisti che sceglieranno di rinunciare a
far
parte di questa categoria umana. Molti siti di informazione alternativa
su
Internet vivono già oggi del sostegno economico che i loro
lettori
volontariamente tributano loro. Questo vuol dire che in futuro ci
sarà
probabilmente sempre più spazio nel mondo anche per giornalisti
intellettualmente onesti e, forse (anche se a dover essere sincero temo
proprio
di no), sempre meno spazio per i giornalisti disonesti.
Lo so,
sto
peccando di idealismo, per un breve momento ho confuso fantasia e
realtà, ma
anch'io sono umano e ho i miei limiti. I Grandi Burattinai riusciranno
prima o
poi — di sicuro ci stanno provando(59) — a legare ai loro
fili anche tutto ciò
che su Internet viene espresso.
Tutto quello che
avreste sempre voluto sapere? No, non tutto
Nel frattempo,
accontentiamoci di ciò che ci passa il
convento, ovvero il più strabiliante complotto che sia mai stato
architettato e
messo in opera a memoria d'uomo — e scusatemi se è poco.
Come ho già detto e
ripetuto molte volte, vi invito a non credere una parola sola di quanto
io ho
scritto. La televisione non ha mai annunciato queste cose (sinora), io
non sono
un giornalista (anzi ho scritto vari libri di fantascienza) quindi
ciò che ho
scritto appartiene secondo le convenzioni in essere al mondo della
fantasia, è
una fiction artefatta, ispirata sì a un fatto reale, ma nei suoi
vari dettagli
è senza relazioni dimostrate con il mondo della realtà.
Vi ho quindi mentito,
con l'attenuante di avvisarvi che l'avrei fatto. La mia menzogna ha
tuttavia
due facce, una delle quali è sinora rimasta nascosta; il titolo
prometteva
tutto quello che avreste sempre voluto sapere sull'11 settembre 2001,
ma che
non avete mai osato chiedervi. Questa promessa è stata davvero
mantenuta, nei
limiti delle mie possibilità? Vi ho quindi davvero raccontato
tutto ciò che
potevo a riguardo? La risposta è no. Manca almeno metà
della storia. Ma per
oggi mi sembra di aver già scritto abbastanza. E poiché
nessuno mi paga per
farlo, scrivo solo ed esattamente nella misura in cui ho voglia di
farlo.
Raccontarvi
questa
storiella è stato un atto fisiologico per me necessario.
Poiché come ho detto e
ribadito di fiction si tratta, mi sovviene per analogia quell'altra
storiella
famosa di altri tempi, nella quale un re se ne va a spasso nudo per il
reame
pretendendo di essere vestito, e tutti i suoi sudditi fingono di non
notare la
sua nudità per paura di perdere la testa sotto l'accetta del
boia. Le storie
sono alla fin della fiera sempre le stesse e, chissà
perché, quella che ho
raccontato oggi mi sembra un clone della storiellina del re nudo.
Sarò ingenuo,
mi sbaglierò, avrò bisogno di occhiali, ma a me davvero
pare che il re sia di
nuovo nudo, e che tutti facciano finta di niente. Quindi non
abbiatemene se,
come il bambino della favola, m'è scappata qualche osservazione
sulla sua
nudità. Chissà che facendolo notare non se ne accorgano
anche altri. Non se ne
può davvero più di questi esibizionisti.