LE QUINTE DELLA STORIA:
L'UNIONE, IL TRATTATO DI LISBONA E L'INGANNO EUROPEISTA
di Antonio Perrotta
"La politica è l'ombra che il potere economico ha posto sulla società".
(John Dewey)
Sul portale "Europa" - l'UE in sintesi, possiamo avere i seguenti impagabili ragguagli:
Cos'è l'Unione europea?
Una partnership economica e politica unica al mondo che unisce 27 paesi democratici europei.
Quali sono i suoi obiettivi?
Pace, prosperità e libertà per i suoi 495 milioni di cittadini — in un mondo più giusto e più sicuro.
Quali sono i traguardi raggiunti fino ad oggi dall'Unione europea?
L’abolizione delle frontiere interne e il libero scambio, l’euro (la moneta unica europea), una maggiore sicurezza alimentare e una più efficace tutela dell’ambiente, un tenore di vita migliore nelle regioni più povere, un’azione comune contro la criminalità e il terrorismo, telefonate e viaggi aerei più economici, milioni di opportunità per studiare all’estero…e molto altro ancora.
Come funziona?
Perché ciò sia possibile, i paesi UE nominano degli organi che garantiscono il funzionamento dell'UE e ne adottano la legislazione. I più importanti sono:
* Il Parlamento europeo (che rappresenta i popoli europei);
* Il Consiglio dell'Unione europea (che rappresenta i governi nazionali);
* La Commissione europea (che rappresenta l'interesse comune europeo).
(A chiudere l'impagabile filotto di castronerie ai limiti della caratura umana... una perla demenziale sul domani dell'Unione che tanto ci dice sul livello catatonico medio della popolazione mondiale e sul grado di incidenza nella stessa che certa narcosi da decenni consegue)
E il futuro?
L'UE non è perfetta — necessita di continui miglioramenti.
Tocca anche a te! Cosa vuoi che l'UE faccia o non faccia?
Discutine con gli amici, la tua famiglia, i tuoi colleghi.
Poi fai sapere ai politici cosa pensi.
Il futuro dell'UE verrà deciso attraverso il dialogo, il dibattito e la democrazia.
Risum Teneatis Amici?
La grande balla dell'Unione Europea fondata su principi rappresentativi democratici comuni (in campo legislativo finanziaro sanitario militare sociale...) nel rispetto di valori inalienabili quali libertà moralità solidarietà perequazione distributiva delle risorse e delle ricchezze, tutela dei fondamentali diritti umani, libera iniziativa individuale etc., continua a imperversare sotto le strenne della propaganda governativa ufficiale, degli alti patronati finanziari internazionali supportati dal servile mecenatismo dell'indotto mediatico.
Il tutto, manco a dirlo, auspicato ingaggiato e sovvenzionato dal torpore comatoso di circa 500 milioni di cittadini dell'Unione (destinati ad aumentare...).
Personalmente, certo marcato e irreprensibile individualismo non può che portare chi scrive a rinnegare qualsivoglia appartenenza comunitaria. Da buon lettore di Spencer ("L'uomo contro lo stato"), Stirner ("L'unico e la sua proprietà") e Feyerabend ("Contro il metodo. Abbozzo di una teoria anarchica della conoscenza"), non posso ritenermi cittadino di alcunché: men che mai statale comunitario o sovranazionale.
Nessuna fantasmatica struttura legislativa geopolitica e finanziara potrà mai distogliere o coartare la mia gloriosa unicità.
Cosa vorrebbe dire essere cittadino dell'Europa Unita? Di quale auto-imperialismo si tratta? E' necessario colonizzare noi stessi? Chi ha sancito e intessuto pazientemente negli anni le vesti di questo mostro sovranazionale indefinito?
Quali poteri conserva un singolo di fronte alle irremovibili e incontrollabili direttive sacre derivanti da un simile emporio economico-finanziario?
Nel 1990, dopo la prodiga caduta del muro di Berlino, in una conferenza pronunciata a Torino, Jacques Derrida cominciava a porre ineludibili questioni di carattere generale:
"Qualcosa di unico è in corso in Europa, in ciò che ancora si chiama Europa, anche se non si sa più bene che cosa si chiami in questo modo. Di fatto, a quale concetto, a quale individuo reale, a quale entità determinata si può, al giorno d’oggi, conferire questo nome? Chi ne traccerà le frontiere? (...) Il vecchissimo soggetto dell’identità europea (...) ha certo la venerabile antichità di un tema esaurito. Ma forse questo soggetto conserva un corpo vergine. Il suo nome maschera forse ancora qualcosa che non ha ancora un volto? E noi ci chiediamo nella speranza, con timore e tremore, a che somiglierà quel volto. (...) Di quale identità culturale dobbiamo rispondere? Dinanzi a chi, a quale memoria, per quale promessa? E identità culturale è la parola adatta per quest’oggi? In fondo - rammenta provocatoriamente Derrida - "il proprio di una cultura è di non essere identica a se stessa" (...)
"L’Europa si è sempre identificata con un capo (...)"
E' lecito dunque mantenere alto il livello di guardia e la capacità di discernimento onde evitare il riproponimento allargato e sotto false vesti di antichi e recenti miti, di ramificati ed esecrabili spettri camuffati in gloriose panacee di tutela e sopravvivenza, giacché
"sotto il motivo, che può diventare slogan, dell’inanticipabile o del novissimo, potremmo paventare il ritorno del fantasma di tutto il peggio che abbiamo già identificato. Abbiamo inteso a sazietà il nuovo, comunque la vecchia retorica, la demagogia, la psicologia del nuovo - e alle volte dell’ordine nuovo."
Ed è proprio un Nuovo Ordine Globale, sempre esplicitamente sbandierato da vertici politici e corporativi, ciò che effettivamente si realizza e di cui la nostra benemerita Unione, proditoriamente, non è che un tassello. Difficilmente però sarà quello decantato dai ricchi poltronieri che sgambettano a palazzo, vili squallidi e mediocri lacchè di poteri sovranazionali, mercanti che svendono letteralmente vite e libertà altrui per timore privilegi e posti al sole.
Congetturalmente il sogno (o l'incubo) globale, la smania politico-amministrativa di asservimento imperiale, l'argano accentratore in grado di convogliare le corde in un'unica rete, ha radici millenarie. Tuttavia in passato l'intento era quantomeno palese. Oggi, superati i fallimenti strategici di un tempo, il medesimo progetto prende quotidianamente forma con il nostro beneplacito, sotto l'acritico consenso di masse (ammassi) in regime fiduciario di ipnotica rappresentanza. Questi agglomerati, recidivi in azioni movimenti e abitudini, in balia della più sciatta ed esecrabile stereotipia mentale, in preda ad automatismi e deliri ripetitivi di frasi e parole (ecolalia), non risolleverebbero le sorti catatoniche del proprio sonnambulismo neanche con massicce e diuturne folate di benzodiazepine (anzi... giova ricordare i ruoli centrali svolti da psichiatria e farmacologia nel controllo e deperimento delle masse).
Non si tratta più di coospirare apertamente o in eventuale e maggioritaria condivisione. Non si tratta di profilare palesemente un Nuovo Ordine Mondiale che deponga poteri e sovranità degli stati nazionali in favore di un Megagoverno fascista (o comunista) centrale per il bene di tutti. Si è ben lontani anche dall'agognato sogno di Wells dettagliatamente espresso in una pubblicazione del 1928: " The Open Conspiracy: Blue Prints for a World Revolution" (La cospirazione aperta: modelli per una rivoluzione mondiale). Né siamo di fronte al Mondo nuovo profilato da Huxley. Il piano è molto più perverso e sconcertante giacché prelude un completo asservimento piramidale di proporzioni mondiali con un'unica struttura corporativa ed elitaria di vertice che detta la propria agenda sotto il giogo del controllo economico globale. Ne deriva (sotto il mito della stabilità e della sicurezza planetari) una completa sudditanza politico-amministrativa basata sul controllo finanziario e comunicativo di un mostro sovranazionale senza testa, senza volto, senza voci, inidentificabile, inattaccabile, inimputabile.
Jean Monnet, uno dei padri fondatori dell’attuale idea di Europa, in proposito fece dichiarazioni a dir poco illuminanti:
"Non ci sarà mai pace in Europa se gli stati si ricostituiranno su una base di sovranità nazionale"... Il che "presuppone che gli stati d'Europa formino una federazione o una entità europea che ne faccia una comune unità economica".
L'obiettivo andrebbe però conseguito in maniera tutt'altro che evidente e condivisa, il che suona quantomeno sospetto, se non allarmante, nelle parole dello stesso Monnet:
“Le nazioni dell’Europa dovrebbero essere guidate verso il superstato senza che i loro popoli sappiano cosa stia accadendo”.
Ciò che non avviene alla luce del sole ma dietro le quinte di corporazioni segrete con finalità non dichiarate, difficilmente può essere teso ad avallare un interesse e un bene comuni.
Non si tratta di aderire o meno a teorie complottiste e cospirative, quanto di espirare i narcotici miasmi propalati dalla (dis)informazione ufficiale, dalla propaganda dei circuiti mediatici imperanti constatando a chi, direttamente o indirettamente, facciano capo.
Ho già avuto modo di scrivere altrove che la storia, la storiografia ufficiale, non solo è da riscrivere, ma da cancellare.
Il celebre Mr. Pond, personaggio uscito dalla penna di Gilbert Keith Chesterton, acutamente osserva:
"Nella nostra mente abbiamo l'intero sfondo della storia (genericamente una qualsiasi storia), e non riusciamo a credere di essere realmente in un'altra storia. Presupponiamo sempre qualcosa che viene data per certa nel racconto romanzesco; e questo non è vero. Una volta dato per scontato un inizio sbagliato, darete non solo la risposta sbagliata, ma farete anche la domanda sbagliata. In questo caso, avrete un mistero; ma sarà il mistero sbagliato".
Le storie quotidianamente narrate e romanzate non fanno che corroborare questo ingenuo meccanismo di fondo. Ma le finalità sono tutt'altro che ingenue. In un senso più sottile e perverso, oggigiorno la globalizzazione mentale, concessa e coadiuvata da quella comunicativa, raffina sin quasi alla perfezione il meccanismo (lo psichismo meccanico delle persone di gurjieffiana memoria) da renderlo tanto pervasivo quanto volatile e inimputabile. In altre parole l'inganno è talmente evidente da risultare invisibile, perlomeno agli occhi di queste orde statistiche in sonno chiamate cittadini, semplici indici di ascolto e propensioni al consumo (al consumo di quella merce un tempo inalienabile ed ora fruttifero parametro speculativo: la vita, il proprio tenore di vita).
E se mai, incidentalmente, qualcuno tra costoro dovesse inciampare in una qualche evidenza di fatto, stenterebbe a riconoscerla o anche a mettere preventivamente in discussione il confortevole buon senso comune. Per dirla con J. Edgar Hoover, ex direttore dell'FBI: “L'individuo è in difficoltà quando viene faccia a faccia con una cospirazione così enorme che non può credere che esista."
Ma "Il mondo si divide in tre categorie di persone: un piccolissimo numero che fa produrre gli avvenimenti; un gruppo un po' più importante che veglia alla loro esecuzione e assiste al loro compimento, e infine una vasta maggioranza che giammai saprà ciò che in realtà è accaduto" (parole di Nicholas Murray Butler, flosofo diplomatico e politico statunitense insignito del Premio Nobel per la pace nel 1931 insieme a Jane Addams. Fu presidente dell’Università di Columbia, presidente della Carnegie Endwment for International Peace, membro fondatore e presidente della
Pilgrims Society e membro del Council on Foreign Relations oltre che capo del British Israel).
L'uomo considerato in sè potrebbe anche essere una creatura ammirevole. Ma le masse in generale, tantopiù se consumate e soggiogate, saranno sempre, irrimediabilmente, stupide e pericolose.
Nelle Schermocrazie vigenti esse, al di qua e al di là dello schermo, non sono che meri agglomerati statistici di inebetita consensualità, acritici contenitori di volontà e ingerenze altrui.
Prima di morire, in un gruppo di mirabili e profetici saggi, tutti della prima metà degli anni 50, l'illustre conterraneo Giuseppe Capograssi delinea ineccepibilmente lo svuotamento dell'individuo moderno in favore di qualunque ammassamento riconoscibile:
"L'uomo è forza vuota, che non vale se non in quanto è addetta allo scopo che questo o quel gruppo dominante ha imposto alla società. (...) Dato che l'individuo non ha valore per sè, ma il solo valore umano che ha consiste nel suo conformarsi allo scopo per così dire ufficiale del gruppo, la soppressione di colui che non si conforma rientra per la più ovvia delle deduzioni nella sfera del lecito, se del caso nella sfera del doveroso e dell'obbligatorio.
L'individuo essendo forza vuota o disponibile può essere formato e plasmato come si vuole; dipende dal gruppo dominante formarlo secondo il tipo che è conforme allo scopo. (...)
Il segreto è di non lasciarlo vivere come egli vuole, secondo le naturali e profonde intuizioni e direzioni della sua natura: porre ostacolo proprio a questa natura e al suo sviluppo: E perciò: impedirgli di pensare in modo autonomo (cioè di pensare), suggerirgli persuasioni giudizi visioni della vita, con le rpetizioni meccaniche e interminabili delle stesse frasi, con suggestioni visive, con gli esaurimenti dei lunghi lavori in comune, con la tecnica molteplice della paura, con la creazione di un ambiente sociale organizzato al fine dello stordimento e del rumore, con una vita portata violentemente sulla piazza affollata, con una lotta strenua e costante contro la solitudine. Poiché pensare è affermare la verità, si impedisce il pensiero sopprimendo la verità come valore, (...) Si cerca di abolire il pensiero abolendo il suo oggetto (...)"
Oggi, a quasi 70 anni di distanza da queste riflessioni, pensare in modo autonomo o essere liberamente informati è impensabile.
Di Europa, la figlia di Agenore re di Tiro concupita da Zeus, sappiamo qualcosa. Della "nostra" famigerata Europa Unita cosa sappiamo? La derivazione greca del termine Europa può essere resa con "largo viso".
In effetti ciò di cui siamo imberbi spettatori è un largo, rassicurante e bonario viso che nasconde un cattivo gioco.
Ma andiamo per gradi, tenendo presente che dietro ogni livello ufficiale di ascesa europeista gravita l'accentramento economico e monetario delle grandi corporazioni bancarie e finanziarie di poche élite mondiali.
Il 7 Febbraio 1992 il pluridecennale candore del nostro beneamato Giulio Andreotti, all'epoca Presidente del Consiglio (lo è stato solo sette volte), insieme all'illustre Ministro degli Esteri Gianni de Michelis (Membro dell’Aspen Institute) e al Ministro del Tesoro Guido Carli (non a caso già governatore di Bankitalia), firmano il Trattato di Maastricht per l’entrata del nostro stivale nella grassa arteria femorale dell’Unione Europea.
Scopo principale, canalizzare l’autonomia delle banche centrali private in tutti gli ordinamenti giuridici dell’Unione Europea per effetto del Trattato (articolo 107).
Lo stesso giorno l’autonomia della Banca Centrale si perfeziona con la legge 7.2.1992 numero 82 varata dal ministro del Tesoro che ha attribuito alla Banca d’Italia la facoltà di variare il tasso ufficiale di sconto senza doverlo più concordare con il Tesoro.
La sovranità monetaria nazionale dei vari stati viene trasferita - art. 105 - alla Banca Centrale Europea (BCE).
Nell'esercizio dei loro poteri e nell'assolvimento delle funzioni prescritte, né la BCE né una Banca centrale nazionale né un membro dei rispettivi organi decisionali possono sollecitare o accettare istruzioni dalle istituzioni o dagli organi comunitari, dai Governi degli Stati membri né da qualsiasi altro organismo.
Sempre l'art. 105A del Trattato di Maastricht conferisce alla BCE (privata S.P.A) il diritto esclusivo di autorizzare l'emissione di banconote all'interno della Comunità. Le banconote emesse dalla BCE e dalle Banche centrali nazionali costituiscono le uniche banconote aventi corso legale nell'Unione.
I vari Stati membri possono coniare monete metalliche previa approvazione delle BCE per quanto riguarda il volume del conio.
Appare subito chiaro quanto l'Unione Europea nasca principalmente come unione monetaria e quanto l'Italia sia stata bellamente catapultata dentro grazie al tempestivo intervento del paffuto droghiere di Scansiano Romano Prodi, lo stesso rubicondo sensale che l'esperto giornalista investigativo Tucker conferma essere tra gli invitati alla riunione del Bilderberg in Portogallo nel giugno del 1999, e che, guardacaso, a settembre dello stesso anno è diventato presidente della Commissione europea. Oltre ad essere invitato al blindato convegno organizzato annulmente dall'élite miliardaria mondiale, già negli anni 80 il pingue mediatore emiliano fu membro dello «steering committèe», ossia dell’ufficio nevralgico del gruppo Bilderberg che istruisce l'agenda delle discussioni segrete e gli inviti da diramare.
(Tra gli altri ragguardevoli ospiti e mandatari del gruppo non governativo, en passant ricordiamo: Tommaso Padoa Schioppa, il grande banchiere europeo, tra gli inventori dell’euro; Umberto e Gianni Agnelli; personaggi dell’ambiente Fiat come Renato Ruggiero - poi elevato alla presidenza del WTO, l’Organizzazione Mondiale del Commercio; Paolo Zannoni - membro del committèe nel 1989; Stefano Silvestri dell’Istituto Affari Internazionali, influente centro-studi finanziato dagli Agnelli; Mario Monti, figura altamente impegnata - dalla Banca Commerciale Italiana alla Goldman Sachs alla Commissione Eruopea; Alfredo Ambrosetti, presidente del gruppo omonimo e fondatore del Forum di Cernobbio; Franco Bernabè; Emma Bonino - divenuta dopo la convocazione al Bilderberg nel ‘97 commissaria europea; Marco Tronchetti Provera; Walter Veltroni, invitato quand’era direttore de L’Unità; Giampiero Cantoni; Mario Draghi - attuale governatore di Bankitalia...)
Durante la notabile presidenza della Commissione Europea da parte del gaudente e serafico Romano, ulteriori e significativi passi per l'allargamento dell'Unione e l'accentramento dei poteri furono segnati:
il 1° gennaio 2002, l'entrata in vigore dell'Euro come valuta corrente in undici paesi dell'Unione. Il 1° maggio 2004, l'allargamento dell'Unione ad altri 10 paesi. Il 29 ottobre 2004, la firma a Roma della Costituzione europea.
Il banchiere centrale Carlo Azeglio Ciampi (colui che nel 1993, da Presidente del Consiglio, diede il via alla stagione delle privatizzazioni partendo dall'apparato bancario in compagnia dell'allora Presidente IRI Romano e sotto la spinta del Direttore Generale del Tesoro Mario Draghi), non ha mancato di cinguettare una vera e propria Laudatio francescana alla cerimonia di conferimento del Premio internazionale "Carlo Magno" all'euro, svoltasi ad Aquisgrana il 9 maggio 2002. Nei solenni panni di Presidente della Repubblica, l'ex signorante Bankitalia con fermo pigolio dichiara:
"Un grande balzo in avanti è stato così compiuto; un grande esempio di messa in comune della sovranità nazionale è stato dato. (...) E' nella logica del processo di costituzione dell'Europa unita che ogni avanzamento ne esiga altri (...) In questo senso la creazione dell'euro è, oltre che un punto d'arrivo, un punto di partenza" (cosa che qualcuno, pochi, sanno benissimo...).
Queste laudi paternali di amorevole fiducia e buon senso (che Giovanni Reale nel volume "Radici culturali e spirituali dell'Europa" definisce "parole di grande saggezza"), non sono altro che l'eco propagandistico di quelle già scanzonate a Francoforte 3 anni prima, il 14 luglio 1999. Allora l'ex banchiere centrale (47 anni in Bankitalia di cui 14 da governatore) espresse il vivo desiderio di flatulare i suoi trilli canterini direttamente dalla centrale europea di asservimento popolare: la BCE.
Ecco alcune gustose raccomandazioni volte ad incensare i suoi amici banchieri:
"Vedo qui volti e persone con le quali condivido ricordi ed esperienze, vincoli d'amicizia, che risalgono a due o tre decenni. Voi, membri del Consiglio Direttivo della Banca Centrale Europea, e quelli di voi che sono anche membri del suo Comitato Esecutivo, costituite i due organi di vertice nel governo della moneta degli europei. Sappiamo bene quanto importante sia, in una economia di mercato basata sullo scambio e sulla divisione del lavoro, poter fare riferimento a una misura stabile dei valori economici, a un mezzo di scambio che goda la fiducia di ogni cittadino, a uno strumento in cui ognuno possa conservare il proprio risparmio senza timore di vederlo consumato dall'inflazione. (...) la moneta è espressione e fattore di unione sociale."
Cioè, il moderno sistema monetario, fautore della schiavitù lavorativa, dell'asservimento statale in favore delle banche, della truffa secolare del signoraggio, della riserva frazionaria, dell'anatocismo, del debito pubblico, causa esponenziale del drammatico fenomeno dei suicidi da insolvenza, delle ineguaglianze, delle frustrazioni, dei crimini, del riciclaggio, dei traffici, dell'indebitamento dei paesi poveri, dello sfruttamento, delle speculazioni finanziarie fantasma, corollario delle ponderate fasi di espansione e crisi economica, della fame nel mondo etc., secondo questo premuroso nonno italiano, sarebbe un collante sociale..?
Alla canuta saggezza di uno pseudopartigiano in pensione, affianco la semplice evidenza di alcune illuminanti citazioni. Giudichi il lettore.
"Essenzialmente, l'attuale creazione di denaro ex nihilo operata dal sistema bancario e' identica alla creazione di moneta da parte di falsari. In concreto, i risultati sono gli stessi. La sola differenza e' che sono diversi coloro che ne traggono profitto". (M. Allais, premio Nobel per l'Economia 1988)
“E' un bene che il popolo non comprenda il funzionamento del nostro sistema bancario e monetario, perché se accadesse credo che scoppierebbe una rivoluzione prima di domani mattina“. (Henry Ford)
"La nostra politica è quella di fomentare le guerre, ma dirigendo Conferenze di Pace, in modo che nessuna delle parti in conflitto possa ottenere guadagni territoriali. Le guerre devono essere dirette in modo tale che le Nazioni, coinvolte in entrambi gli schieramenti, sprofondino sempre di più nel loro debito e, quindi, sempre di più sotto il nostro potere". (Amschel Mayer Rothschild, 1773)
"Pochi comprenderanno questo sistema, coloro che lo comprenderanno saranno occupati nello sfruttarlo, il pubblico forse non capirà mai che il sistema è contrario ai suoi interessi". (Rothschild, alla Ditta Ikleheimer, Morton e Vandergould di New York, 26 giugno 1863)
"Permettetemi di emettere e gestire la moneta di una nazione, e mi infischierò di chi ne fa le leggi". (Mayer Anselm Rothschild)
"Dare alle banche la possibilità di creare la moneta è come darsi in schiavitù e pagarsela pure". (Sir Josiah Stamp, vecchio governatore della banca d'Inghilterra)
"Assurdo dire che il nostro paese può emettere $30,000,000 in titoli ma non $30,000,000 in moneta. Entrambe sono promesse di pagamento; ma una promessa ingrassa l'usuraio, l'altra invece aiuta la collettività". (Thomas Edison - New York Times, 1921)
"Non è tollerabile che una banca centrale, isolata, che non ha nessuna responsabilità né l'obbligo di spiegare quello che fa, possa continuare a creare disoccupazione mentre i governi stanno zitti". (Modigliani, premio Nobel per l'Economia, "Il Tempo" del 22/10/2000)
"Bisogna capire che tutta la moda letteraria e tutto il sistema giornalistico controllato dall'usurocrazia mondiale è indirizzato a mantenere l'ignoranza pubblica del sistema usurocratico e dei suoi meccanismi". (Ezra Pound, 1933)
"I banchieri posseggono il mondo. Toglieteglielo via, lasciando loro il potere di creare denaro e con un colpo di penna creeranno abbastanza depositi per ricomprarselo. Toglieteglielo via in qualsiasi modo e tutti i grandi patrimoni come il mio scompariranno, ed è necessario che scompaiano, affinché questo diventi un mondo migliore in cui vivere. Ma se preferite restare schiavi dei banchieri e pagare voi stessi il costo della vostra stessa schiavitù, lasciate che continuino a creare denaro. (Sir Josiah Stamp, Direttore della Banca d'Inghilterra tra il 1928 e il 1941, considerato a quel tempo il secondo uomo più ricco di tutta l'Inghilterra)
“I nostri nemici su questo pianeta, sono meno di dodici persone. Sono i membri della Banca d'Inghilterra e di altri più alti circuiti finanziari. Essi posseggono le catene di giornali ed essi sono, come se non bastasse, in tutte le istituzioni che si occupano di salute mentale che sono sorte nel mondo. (...) E questi, apparentemente, hanno deciso in un momento lontano del passato, una particolare strategia. Avendo il controllo della riserva aurifera del pianeta, sono entrati in un programma per portare ogni governo alla bancarotta e sotto al loro dominio, cosicché nessun governo sarebbe stato capace di iniziative politiche senza il loro appoggio” (Ron Lafayette Hubbard, ex ufficiale dei servizi segreti della Marina USA, fondatore di Scientology - settembre 1967)
"Chiunque controlli l'ammontare del denaro circolante in un paese e' il padrone assoluto della sua industria e del suo commercio. E quando capisci che l'intero sistema e' facilmente controllato, in un modo o nell'altro, da una ristrettissima élite, non avrai bisogno che qualcuno ti spieghi come nascono i periodi di inflazione e deflazione". (James Garfield, 20mo Presidente Usa)
"Voi (i banchieri internazionali) siete un covo di vipere e ladri. Io voglio sconfiggervi, e con l'aiuto di Dio, vi sconfiggero'. Se gli Americani solo capissero la totale ingiustizia del nostro sistema monetario e bancario, ci sarebbe una rivoluzione prima di domani mattina". (Andrew Jackson, 7mo Presidente USA)
"I politici non sono altro che i camerieri dei banchieri." (Ezra Pound)
Credo che l'autorevolezza di queste ammissioni (molte espresse da diretti responsabili del gioco) possa bastare. Non ai maggiordomi del regime e dell'inganno, evidentemente. Tutt'altro che pago, compunto e accigliato, dallo scranno finanziario sul Meno, A(r)zeglio Lupin continua ad incensare e responsabilizzare vecchi amici e colleghi:
"Associare i governatori delle banche centrali alla definizione stessa del progetto di unione monetaria fu una decisione lungimirante che ha dato frutti positivi. Prevalse lungo tutto il cammino compiuto un duplice impegno delle banche centrali. Innanzi tutto, l'impegno a definire in teoria e poi preparare in pratica un sistema di banche centrali e di governo della moneta rispondente ai più rigorosi canoni tecnici ed economici che l'esperienza ha identificato nel corso di molte generazioni: impegno massimo nel conseguimento della stabilità dei prezzi, indipendenza nell'esercizio delle funzioni di banca centrale, strutture tecniche e organizzative efficienti e competenti. (...) Attraverso quelle esperienze (la guerra e il fascismo) maturarono in me le convinzioni civili ed europee che hanno guidato prima la mia azione di banchiere centrale poi di uomo di Governo ed ora di Presidente della Repubblica. So di condividere con voi queste convinzioni. Sappiamo che l'indipendenza con la quale il banchiere centrale deve poter perseguire il proprio compito di custode della moneta ha fondamento non solo negli statuti e nelle disposizioni giuridiche, non solo nella conoscenza dei meccanismi complessi con cui la moneta opera nei sistemi economici moderni, ma anche e soprattutto nella consapevolezza dell'impatto dell'esercizio delle proprie funzioni sull'economia e sulla società (...) L'impegno col quale i banchieri centrali hanno svolto il loro compito nel lungo decennio della preparazione sarà necessario anche negli anni a venire. Un impegno tecnico, perché governare la moneta unica di un sistema monetario ancora in formazione é una sfida ancor più difficile di quella che normalmente una banca centrale deve affrontare. E la Banca Centrale Europea dovrà, proprio attraverso questa sfida, costruire e rafforzare il prestigio di cui ha bisogno per essere pienamente efficace. (...) E' in questo processo storico che la Banca Centrale Europea compie i primi passi di un cammino che sarà lungo e ricco di sviluppi nel campo a voi affidato così come negli altri che con esso fanno sistema: politico, economico, sociale".
E' incredibile come persino in parole ufficiali, velate ma non troppo, serpeggi il piano di controllo e accentramento finale cui il processo è teso. Ed è ancora più incredibile constatare il livello di ipnosi cui la gente soggiace. Non posso esimermi dal pensare con sempre maggiore frequenza che tutto ciò per cui nell'ombra si ordisce e lavora sia, in fin dei conti, meritato. Meritato dall'indolenza dall'apatia e dall'ignoranza che milioni di teleutenti scelgono di perseguire mercificando la propria vita.
Ma andiamo avanti. Nel 2003, nonostante l'attentato alla vita dell'europeista Anna Lindh cinque giorni prima del referendum in Svezia sull'adesione all'Unione monetaria (allestito il 15.09 dello stesso anno), le urne del paese non rendono servile omaggio al brutale sacrificio: l'euro, nonostante l'accurata onda emotiva generata dall'omicidio, è bocciato. Il 16/09/03, dalle colonne de Il Giornale, Ida Magli scrive:
"la moneta unica e l'Unione Europea è una decisione dei governanti per cui i popoli che la rifiutano sicuramente sbagliano, e sbagliano perché sono guidati dalla più bassa emotività: la paura. Gli svedesi, dunque, popolo fratello in quella europeità che ci dovrebbe fare tutti uguali, sono paurosi. Ma di che cosa hanno paura?
(...) Suvvia: nell'Unione Europea sono gli ideali degli economisti e dei banchieri quelli sui quali si misurano gli uomini. Gli svedesi hanno paura di perdere il proprio benessere sociale, il proprio attivo economico, molto superiore a quello in cui ristagnano i Paesi della zona euro. Neanche l'assassinio dell'amato ministro degli Esteri - aggiungono scandalizzati i commentatori -, la morte della più fervente paladina dell'euro, è riuscita a cambiare il voto degli svedesi. Se neppure l'avvento di una «vittima sacrificale» è capace di smuovere gli svedesi dalle loro decisioni, significa che sono quello che si è sempre pensato, freddi e incapaci di emozioni (...)
L'assassinio della signora Anna Lindh è un assassinio politico (...)
Le conseguenze economiche dell'uso della moneta unica le hanno ormai tutti i cittadini sotto gli occhi e non c'è disinformazione o discorso politico che possa cambiarle. L'euro ha ridotto in maniera drammatica il potere d'acquisto di tutti."
But the show must go on..!
Durante il mandato europeo molte furono le riforme caldeggiate o appoggiate dal sommo economista scandianese, figlio della Cattolica di Milano e disonorevole concittadino di personaggi quali Lazzaro Spallanzani e Matteo Maria Boiardo. Gli appetiti spaziavano dal mercato interno all'asservimento giurisdizionale comune (ad es. il cosiddetto "mandato d'arresto europeo").
Il professore ha qualificato come " molto ragguardevole " il progetto di " riforma " sull'assicurazione-malattie del governo francese, un progetto che aggrava in modo tutt'altro che trascurabile le disparità in materia di accesso alle cure.
E' stato fautore della "direttiva Bolkestein" (dal nome dell'ex Commissario Europeo Olandese che elaborò questo testo) sulla liberalizzazione dei servizi. Con la promozione del Trattato Costituzionale Europeo avallò il dogma delle politiche ultraliberiste a livello comunitario ponendo la libera concorrenza al di sopra di qualunque altro valore umano e civile, dando apertamente manforte al cosiddetto dumping sociale e fiscale.
In sostanza ad essere prevista è la deregolamentazione di tutta la produzione e dei servizi in vista di una completa privatizzazione di sanità istruzione acqua e pensioni.
Spazzare via i servizi pubblici costituisce il supremo imperativo per rafforzare il regime schiavistico monetario dei grassi banchieri internazionali in accordo con i principali magnati dell'industria e della finanza (le stesse poche famiglie al potere in pratica).
D'altronde, come disse nel 2005 Zbigniew Brzezinsky, ex consigliere della sicurezza nazionale USA e membro influentissimo del Bilderberg, l’Europa "deve risolvere il problema causato dal suo sistema di redistribuzione sociale", ossia dai sistemi sanitari a quelli pensionistici.
Bisogna abolirli e sostituirli con più «flessibilità» e privatizzazioni.
(Sia chiaro che chi scrive, come in parte precisato all'inizio, non è un apologista dello Stato, un nazionalista, un collettivista o un nostalgico paladino del pubblico nel privato. Anzi..! Semplicemente ha modi strumenti e consapevolezze per osservare i fenomeni dall'alto, al di là di presunte interferenze ideologiche di sorta, mere parodie inibitorie funzionali al raggiungimento di determinati scopi. Oltre certa buona fede liberale che si riscontra in grandi pensatori dell'economia politica moderna, ciò che la speculazione di magnati e finanzieri oggi va realizzando , con il mito distorto delle privatizzazioni e della concentrazione oligarchica di ricchezze, è un insulto verso quelle stesse figure e dottrine, da essi sbandierate in demagogica acquiescenza di folle e oppositori, sempre irrimediabilmente ignoranti e comatosi. Grazie a questo quadro la regia globale inglese macina a pieno regime. Ma in Italia il sonno non ha rivali. Come scrive giustamente Claudio Giudici sul portale "Il Cannocchiale":
"La regia del tutto, parte dalla City di Londra, da quell’oligarchia finanziaria che riesce a far apparire dal nulla circa 2.000 miliardi di dollari per salvare il sistema bancario, ma non riesce a trovare 50 miliardi di dollari per i progetti di sviluppo nel Terzo Mondo. Essa, con particolare riferimento al legame che lega la casata bancaria dei Rothschild allo speculatore George Soros, si muove in Italia con il proprio primario rappresentante, l’ing. Carlo De Benedetti, per completare quel disegno di finanziarizzazione dell’intera economia italiana avviato in Italia nel 1992. Funzionale a ciò è l’ideologia liberista, che viene fatta avanzare con la barzelletta delle liberalizzazioni, come democratica panacea ai mali d’Italia, le quali garantirebbero concorrenza, bassi prezzi e qualità". Ovviamente nella crisi attuale "l’oligarchia finanziaria punta a salvare la bolla dei derivati e per farlo ha necessità di finanziarizzare ancor più l’economia mondiale. Così, essa punta a liberalizzare per privatizzare; a privatizzare per finanziarizzare". 19 Gennaio 2009)
Sempre il Prodigo valletto Romano foraggiò la rimozione della moratoria sul pericoloso affare degli OGM autorizzando la coltivazione delle piante transgeniche. Il tutto in ossequio alle principali industrie agroalimentari mondiali - 5 in tutto - che non fanno mistero della volontà di monitorare e controllare l'intera catena produttiva degli alimenti, dalla semina alla commercializzazione.
Professandosi inoltre cattolico convinto, fedele pecorella di ungianime al soldo, l'ex leader della sinistra laica (?) sapeva quanto fosse fondamentale, per un completo ed organico consolidamento dell'Unione Europea, la connivenza "spirituale" della più grande e antica forma di controllo mentale mai inventata: la religione. A tal fine istituì il GOPA (Group of policy advisers to the president - Gruppo dei consiglieri politici del Presidente), organismo volto a regolamentare le questioni religiose e del quale la maggior parte dei membri sono cattolici praticanti. L'intelighentia ufficiale ovviamente seguì a ruota: nel summenzionato volume, la cieca ingenuità (o complicità) di Giovanni Reale identifica il Cristianesimo come "componente essenziale per l'Europa".
Il 2005 è segnato dal "no" espresso dai referendum francesi ed olandesi nei confronti della Costituzione Europea. Il disbrigo dell'empasse non richiede particolari sforzi. Con una semplice operazione di maquillage gli eurocrati di Bruxelles mutano formalmente la denominazione della Costituzione con un Trattato di riforma (il Trattato di Lisbona) che ne assorbe i contenuti mantenendoli fondamentalmente inalterati.
Il cosiddetto "Gruppo Amato" (ufficialmente "Comitato d'azione per la democrazia europea" - in inglese Action Committee for European Democracy o ACED), supportato dalla Commissione europea con l'invio di soli due rappresentanti alle riunioni, ebbe il mandato (non ufficiale) di prospettare una riscrittura della Costituzione.
Il risultato è presentato il 4 giugno 2007. Il nuovo testo contemplava in 70 articoli e 12800 parole circa le stesse innovazioni della Costituzione (che aveva 448 articoli e 63000 parole) diventando così il punto di riferimento per i negoziati.
Il Trattato è stato ratificato dal Consiglio Europeo a Lisbona il 13 dicembre 2007.
Significativamente Valery Giscard d'Estaing, presidente della Convenzione europea, dichiarò che le differenze tra i testi della Costituzione europea e del Trattato di riforma sono solo "cosmetiche", mentre l'euro-scettico "Openeurope", dopo approfondita analisi, fece notare come il Trattato di riforma sia per il 96% identico alla Costituzione europea.
Quasi tutti gli stati firmatari, per via parlamentare, hanno ratificato il Trattato nel corso del 2008. I governi di Francia e Olanda, dopo il semplice escamotage nominativo, hanno fatto altrettanto, in totale spregio al risultato referendario.
Danesi e inglesi, notando le speculari implicazioni del Trattato rispetto alla bocciata Costituzione, hanno chiesto la ratifica attraverso referendum ma non l'hanno ottenuta, mentre il "No" dell'Irlanda dopo la consultazione popolare del 12 giugno 2008 ha causato una nuova battuta d'arresto.
Ora la Repubblica indipendente e sovrana dell'isola omonima si è impegnata a tenere un referendum confermativo entro la fine di ottobre 2009, ottenendo in cambio qualche rassicurazione in merito ad alcune condivisibili richieste, tra cui:
la salvaguardia dei poteri nazionali nel campo della politica fiscale; la rassicurazione sulla tradizionale neutralità della nazione; la non ingerenza nelle materie del diritto alla vita dell'educazione e della famiglia a causa dei vincoli giuridici causati dall'entrata i vigore della Carta dei diritti fondamentali.
L'iter tuttavia continua, e non sarà certo una volontà popolare ad intralciare (tantomeno bloccare) i piani di chi finge interesse al coinvolgimento democratico dal basso in vista di realizzazzioni programmatiche imposte dall'alto.
Ma per giungere al nostrano codazzo di maggiordomi in carica (ufficiali oppositori del Prodigo droghiere Romano), il 30 Maggio 2008 il Con(s)iglio dei Ministri ha approvato all’unanimità il Ddl di ratifica del Trattato. Invece di essere vagliato respinto e stralciato, l'atto è stato monocraticamente ratificato dall’Italia senza che i comatosi legionari della penisola siano stati minimamente informati sulle reali e inquietanti implicazioni di un simile abuso, nè tantomeno chiamati a pronunciarsi in merito a questo succedaneo costituzionale che avrà gravi e calcolate ripercussioni sulle già risicate libertà individuali. Per effetto dello stesso, molto democraticamente, sarà illegale manifestare contro l’Unione Europea. In sostanza, care orde statistiche in sonno, hanno fatto le scarpe al "vostro" beneamato stivale.
E questo perchè, fatta eccezione per l'Irlanda, i 27 Stati membri della UE non hanno avuto l'obbligo di sottoporre a referendum questo trattato.
Siano lodi e favori ai grassi eurocrati di corte!
Il venerabile comunista democratico che presiede il Quirinale, Giorgio Napolitano, rappresentante massimo e super partes dell'Unità nazionale - come biascia l'ormai morta Costituzione - nonchè strenuo sostenitore del Nuovo Ordine Mondiale, ha dichiarato quanto sia "un titolo di onore per il Parlamento italiano" la ratifica del Trattato.
Il missino reoconfesso di Fiuggi, Gianfranco Fini, attuale Presidente della Camerata in Palazzo Montecitorio, l’ha definita “una bella pagina parlamentare”.
Il monocrate di Arcore alla Presidenza del Con(s)iglio, Silvio Berlusconi, Gran Cavaliere del Predellino - tessera 1816 - (colui che in accordo con la Costituzione dovrebbe definire l'indirizzo politico dello Stato da una posizione di indipendenza), ha parlato di “un risultato particolarmente importante”, mentre il pio rappresentante della Farnesina, Franco Frattini (che invece di attuare oltre i confini la politica estera decisa in casa nostra per il bene della nazione riceve direttive estere per l'implemento soggiogante della nazione ai corsi dell'esecutivo altrui) ha detto che si tratta “di un bell’esempio che l’Italia dà al resto d’Europa”.
PD UDC IDV, da buoni antagonisti, hanno votato alla stessa maniera dei colleghi di maggioranza accogliendo la svolta con battimano corali da Oscar.
Il governo si è dunque piegato al cambiamento della Costituzione italiana senza chiedere l'autorevole e illuminante parere a 60 milioni di bipedi in coma..? Certo... nel comprensibile timore di fugarne il sonno.
Viene da chiedersi perché mai dal dicembre 2007 né destra né sinistra siano più scesi in piazza a raccogliere firme in vista di un cambiamento o di una rettifica alla sacra carta costituzionale... Forse perchè già condannata all'oblio? Forse perchè un accanimento terapeutico nei suoi confronti sarebbe inutile o incostituzionale? Forse perché l’adesione definitiva al Trattato impone la conseguente approvazione di una costituzione superiore…?
Eppure qualcuno (debitamente non publicizzato) aveva diffidato dal ratificare il Trattato. L’ex ministro e insigne giurista Giuseppe Guarino, ordinario di diritto amministrativo all’Università di Roma, mostrava come un simile atto codificherebbe un sistema di “governo di un organo” o “organocrazia”. In una conferenza pubblica a Firenze, alla presenza di costituzionalisti esperti e amministratori, il prof. Guarino richiamò l'attenzione su almeno due articoli della Costituzione italiana che il Trattato violerebbe: l’Art. 1 ("La sovranità appartiene al popolo") e l’Art. 11 (L’Italia “consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie”).
Il primo non necessita di approfondimenti. La definitiva spoliazione di qualsivoglia volontà o sovranità popolare, salvo per chi confida nelle schede elettorali, è un fatto. Riguardo l'art. 11 bisogna sottolineare che paesi come la Gran Bretagna e la Danimarca, membri del Trattato, sono esonerati dalla partecipazione all’Euro. Così essi possono fissare il tasso d’interesse in modo vantaggioso per loro ma svantaggioso per altri, oltre che duplicare, come fa l'inghilterra, l'usura da signoraggio, sia con la sterlina che con l'euro. Inoltre, osserva Guarino, aumentando sensibilmente i poteri della Commissione Europea, i burocrati dell’Unione avranno pieno titolo a bocciare qualunque misura decisa dal nostro governo (o dagli altri) per difendere la propria economia, l’occupazione, i redditi, le politiche agricole, industriali o semplicemente intervenire sui prezzi.
L'Euroligarchia di Lobbies Industria e Banche imposta dal Trattato (base per nuovi ed imminenti perfezionamenti corporativi) esula finanche da ciò che profilavano De Gasperi, De Gaulle e Adenauer nel rispetto dei popoli.
Ancora Ida Magli dalle colonne de Il Giornale:
"Non bisogna sorprendersi del silenzio che accompagna l’atto più importante che sia mai stato compiuto dal 1870 con il Regno d’Italia. (...)
Il Trattato di Lisbona è infatti una «visione del mondo» universale, una teologia dogmatica con le sue applicazioni pratiche, la forma più assoluta di totalitarismo che sia mai stata messa in atto.
(...) La falsificazione dei significati linguistici accompagna fin dall'inizio l'operazione europea: quello che viene firmato non è affatto un Trattato e non è neanche una «Costituzione», come era stato chiamato prima che i referendum popolari lo bocciassero. È la proclamazione di una religione universale, accompagnata in tutti i dettagli dagli strumenti coercitivi verso i popoli e verso le singole persone per realizzarla. È il passo fondamentale, dopo averlo costituito in Europa, per giungere alla meta prefissata: il governo mondiale."
Oramai il governo è sempre più "concentrato in poche persone, quasi sconosciute ai cittadini, mentre diventano sempre più pleonastici i parlamenti nazionali. Il parlamento europeo, infatti, tanto perché nessuno possa obiettare in seguito che non aveva capito, è stato istituito fin dall'inizio privo di potere legislativo. Pura finzione al fine di gettare polvere negli occhi ai cittadini e tenere buoni con ricche poltrone i residui pretendenti al potere nell'impero fittizio (...)
Nella sua qualità di fase di passaggio verso il governo mondiale, l'Europa deve essere debolissima, come infatti sta diventando. Per ora qualcuno lo nota a proposito dell'economia e della ricerca (ricerca significa intelligenza), ma presto sarà chiaro a tutti l'impoverimento intellettuale e affettivo di popoli costretti a perdere la propria identità, la propria «forma» in ogni settore della vita. In Italia la perdita è più grave per il semplice motivo che gli italiani sono i più ricchi di creatività (...)"
Carlo Giudici, l'8 maggio 2008, sentenzia: "Primariamente, dobbiamo tenere presente che il Trattato di Lisbona, per come è giuridicamente strutturato, è una mostruosità".
L'intero potere decisionale in Europa sarà gestito da 27 Commissari, uno per ogni nazione, non necessariamente eletti dal popolo (dal novembre 2014 diventeranno meno di 27, in rappresentanza di solo i 2/3 degli stati), dal Consiglio (anche qui membri non necessariamente eletti dal popolo) e soprattutto dagli accoliti BCE.
La farsa del Parlamento Europeo, come dei parlamenti ordinari, è necessaria per garantire la farsa mediatica dei telegiornali e dell'informazione ufficiale. Del resto, non essendo minimamente rappresentati a Montecitorio, come potreste aspettarvi di esserlo a Bruxelles?
Altre chicche sventolate dal sistema: i programmi di sviluppo E-government ed E-procurament ai quali l’Italia, trionfalmente, ha aderito.
Al di là di cortine fumogene sapientemente ordite (come quelle sparate in cielo di cui nessuno parla), programmi di sviluppo come l’E-procurament sono volti al controllo delle informazioni personali del cittadino, marchiato seguito e classificato da privati detentori di controllo e potere.
Inoltre l’esecuzione di simili progetti fa ufficialmente capo ad altri programmi, come il “Technology information” (studiato ed approvato in contesto militare) in cui viene esposta la chiara esigenza all’uso di “Bio-tecnologie” miranti al controllo delle emozioni e delle sensazioni nell'essere umano.
Lo spettro liberal-democratico dell'Unione sottende un modello ultra-tecnologico e multimediale che prevede (e infine, se avallato, imporrà) l’innesto di microchip nell’uomo, riproposizione "hi tech" del numero seriale tatuato sulle braccia nei campi di sterminio.
In confronto a simili mire, "1984" di Orwell e "Fahrenheit 451" di Bradbury rischiano di impallidire.
La distopìa globale è già operante. Si tratta solo di perfezionamenti continui. Siamo sempre più immersi in una sorta di raffinato e onnicomprensivo Panopticon benthamiano, tecnologicamente invisibile, inimputabile, non rintracciabile. L'invasione di "reality" in televisione (con ascolti da record) contribuisce a rendere familiari e quotidiani certi meccanismi, oltre a rendere palese e consensuale sino al grottesco la presa per i fondelli su cui giocano la "vostra" vita. Questi milioni di automi che larvano scommettono intervengono e votano davanti uno schermo, guardano con partecipazione ciò da cui sono guardati; seguono con interesse ciò da cui sono seguiti. Passano ore a spiare lo stesso Grande Fratello che li spia. Piccoli fratellini distraggono e allo stesso tempo collaborano educativamente per il bene del fratello maggiore.
Il mostruoso approdo ad impiantologie sottocutanee di massa sarebbe (per vari e particolarissimi motivi di fondo che non è il caso di illustrare in questa sede) la chicca finale. Più che a ricevere segnali in grado di monitorare abitudini spostamenti e consumi della gente (cosa che già avviene e che comunque consentirà l'assoluta identificazione spaziale in tempo reale del soggetto), gli impianti serviranno ad intervenire in via opposta con l'invio di precise frequenze volte ad inibire condizionare e modificare emozioni e volizioni umane. Si potranno stimolare a piacimento e nella direzione desiderata il comportamento psichico e sessuale, ingenerare ansie violenze e psicosi. I chip presiederanno svariati processi bio ed elettro-chimici. Bloccando ad esempio la funzionalità dell'ipofisi, si può bloccare il flusso di estrogeni, influire sulla menopausa ed inibire il concepimento. Il controllo di massa delle nascite, non a caso, è uno degli obiettivi primari del Nuovo Ordine Mondiale.
Purtroppo lo scenario non è di là da venire. Il processo avviene per gradi anche se, inaspettatamente per gli stessi promotori, le resistenze psicologiche riscontrate nel gregge vanno rapidamente scemando. Basta persuadere l'opinione pubblica sulla necessaria e addirittura auspicabile adozione di simili provvedimenti nell'interesse e per il bene comuni. Il tutto foraggiato da una propaganda fondata sulla paura l'insicurezza e l'instabilità, vera e propria campagna terroristica di risonanza mediatica atta ad amplificare e radicare quella geopolitica e finanziaria in corso (guerrre, sabotaggi, corruzioni, crisi finanziarie indotte, indebitamenti, occupazione etc.), parimenti architettate dalle quinte della storia ufficiale.
Negli Stati Uniti da tempo (e ovviamente grazie al tragico e malriuscito videogame dell'11 settembre) sono in distribuzione passaporti dotati di chip RFID. Anche la Germania ha optato per passaporti dotati della medesima tecnologia grazie ad un accordo commerciale tra il governo e la società Infineon Technologies North America. Nel chip sono memorizzati tutti i dati della persona. Questo documento può essere letto automaticamente da appositi lettori (scanner) installati in vari luoghi (presto lo saranno ovunque).
Il governo statunitense ufficiale difende e spalleggia le iniziative del governo occulto decantandone i benefici. Questi teneri e protettivi fratelli maggiori vigileranno costantemente sulla sicurezza delle nostre persone intervenendo tempestivamente in caso di pericoli derivanti dallo stato di insicurezza globale che loro stessi promulgano.
Per i vostri animali domestici i chip sottocutanei sono già una realtà, ampiamente pubblicizzata e incentivata dalle televisioni. In alcune realtà l'impianto su "fido" è obbligatorio. In tal modo la "fida" padrona non dovrà più "diffidare" dal ritrovare il suo "fido" in caso di fuga o smarrimento.
Naturalmente è difficilissimo arguire che prossimamente, nel crescente stato di panico terroristico organato dalle élite, anche voi umani potreste beneficiare di certe soluzioni premurose e a buon mercato...! Ad esempio in caso di incidente o ricovero improvviso, il pronto soccorso più vicino avrà subito a disposizione l'intera mappatura clinica del malcapitato (sventurato due volte con l'approdo alle terapie sanitarie ufficiali). Oppure, in caso di sequestro di persona ad opera di cattivi maomettani jihādisti, i "vostri" protettivi e filiari governanti avranno l'opportunità di trarvi in salvo (anche se non da loro stessi).
In America, manco a dirlo, e soprattutto tra i giovani (cioè coloro che dovrebbero per primi sospettare e insorgere contro il sistema e che invece risultano essere i primi reificabili imbecilli), l'impianto di chip sottocutanei è diventata una moda per fare la spesa, aprire la porta di casa, disfarsi di contanti e carte di credito. Ed anche altri paesi sviluppati stanno conoscendo lo stesso fenomeno "trandy". Sempre negli Stati Uniti, la compagnia di video-sorveglianza City-Watcher Company, ha imposto l’uso dei microchip sottocutanei per tutti i propri dipendenti. Inutili le proteste sindacali. Il governo messicano trova ammissibile richiedere che venga impiantato il chip a tutti coloro che intendono accedere al Centro Nazionale dell'Informazione (database nazionale di interesse primario per le autorità di pubblica sicurezza) diretto dal procuratore generale del Messico. Lo stesso procuratore, Rafael Macedo de la Concha, ha voluto dare il buon esempio dichiarando di averne già uno sottopelle. La misura del monitoraggio della persona sul territorio sarebbe necessaria anche per evitare sequestri. Lo stesso impianto, indispensabile per poter accedere ai locali del Centro informatico, è stato impiantato allo staff del procuratore. "Si tratta - ha spiegato Macedo - di un'area ad alta sicurezza ed è necessario che si acceda attraverso un chip che non possa essere rimosso". Tutto va come vogliono che vada.
Gran parte delle transazioni oggi sono affidate alle carte di credito. La prossima introduzione di moneta elettronica, di cui l'attuale crisi finanziaria è anticamera, comporterà la definitiva sparizione della valuta corrente. Se poi da una carta o un telefonino con il chip si passerà, in nome della semplificazione e dei presunti benefici tesi ad evitare frodi smarrimenti e furti, all'innesto dello stesso sotto l'epidermide, la condanna sarà pressoché inoppugnabile. Senza il dispositivo non si potrà fare nulla. Dal comprare un pezzo di pane al prendere l'autobus; dal lavorare e acquistare una casa al crescere i figli o comperare un'aspirina. In un simile contesto l'opzione sarebbe vincolante e obbligatoria di per sè anche se non esplicitamente regolata da leggi. A prezzo di tutto questo, l'unico margine di libertà consentito (ammesso e non concesso che l'impiantologia sia facoltativa) sarebbero le arcate dei ponti, l'eremitaggio, una landa desolata o qualche incontaminato e sperduto monastero d'oriente. Se poi, una volta marchiato, l'individuo dovesse causare dei problemi (reali effettivi o simulati che siano), basterebbe spegnere il chip.
Tempo fa Chris Beard scrisse:
"Motorola, che produce i microchips per la Mondex smartcard, ha sviluppato diversi bio-chips innestabili nel corpo umano. Il chip BT952000 fu progettato dal Dr. Carl Sanders .. misura 7 millimetri di lunghezza e 0.75 di larghezza, circa le dimensioni di un granello di riso. Contiene una batteria al litio ricaricabile. Questa batteria è caricata con un circuito "thermo" che produce tensione elettrica dalle fluttuazioni della temperatura corporea. Si sono spesi più di 1.5 milioni di dollari per studiare dove piazzare il chip all'interno del corpo umano. Si sono trovati solo 2 posti adatti ed efficaci - la fronte, giusto sotto l'attaccatura dei capelli, e il dorso della mano".
Suggestivamente non manca di evocare un passo biblico: (...) "Inoltre obbligò tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi, a farsi mettere un marchio sulla mano destra o sulla fronte. Nessuno poteva comprare o vendere se non portava il marchio, cioè il nome della bestia o il numero che corrisponde al suo nome." (Apocalisse, 13:16-17)
Prove generali di queste inquietanti tecnologie biometriche, sempre più evolute, vanno avanti oramai da anni: sia su inqualificabili volontari che su cavie ignare. E' certo che già dagli anni 90 questi microimpianti avevano la capacità di gestire la produzione di bilioni di enzimi nell’ipotalamo, tanto da gestire le emozioni di una persona davanti ad una scheda elettorale.
Di seguito riporto alcuni estratti di una conferenza tenuta da Serge Monast, risalente al 15 Dicembre 1993 , apparsa sull'articolo "Les puces vont bientot gouverner" di Hugo Nhart pubblicato su "Etrangetes et mysteres" (n.4, 24/3/1996, pp. 13-22).
"Certi colleghi americani che erano riusciti a ottenere delle informazioni da fonte sicura (informazioni verificabili), ci inviarono dei documenti sonori, fotografie e una cartella stampa completa, proveniente da materiale pubblicato negli anni 89-90 da giornali ufficiali degli Stati Uniti [sul] "Controllo elettronico diretto di tutti gli individui" a livello planetario, in modo che chiunque sia privo di questo nuovo genere di identificazione non possa, sotto un governo mondiale (tipo dittatura internazionale) né comprare, né vendere alcunché. Si potrebbe pensare .. che ci hanno raccontato delle storie, ma quando abbiamo davanti agli occhi dei documenti scritti, con tutti i riferimenti, e dei videodocumenti provenienti dalle stesse aziende che producono questo nuovo dispositivo elettronico, diventa difficile dubitare.
Ne parlano apertamente anche i giornali: leggi l'articolo! Secondo Terry L. Cook, giornalista, [e] Tim Willard, editore della rivista Future Society, .. potrebbe .. venire assegnato a ciascuno di noi un numero fin dalla nascita, un numero che farebbe parte integrante della nostra vita fino alla morte. E' verosimile che questa "cimice" elettronica possa essere innestata sul dorso della mano, tanto da servire da "carta d'identità universale", e sostituire le carte di credito, i passaporti, la patente, eccetera. Al supermercato, basterebbe allora passare il pugno sopra lo scanner per addebitare direttamente il nostro conto bancario (visto in un film della società AT&T). D'altronde, [già dal] 1993 l'azienda americana Destron LDI, del Colorado, costruisce e pubblicizza i suoi chip elettronici di identificazione (LD.I.CHIPS), globalmente via Infopet e altri distributori nazionali e internazionali. Per il momento questi microchip sono utilizzati per rintracciare, tenere sotto controllo e identificare gli animali d'allevamento, gli animali domestici, uccelli, pesci oltre che manufatti umani. (...) Oggi, il codice di assistenza sanitaria nel nostro paese è formato da una serie di 9 cifre, ma secondo altre informazioni che abbiamo ricevuto, ben presto questo sistema sarà sostituito, grazie ai nuovi computer, con una serie internazionale di 18 cifre numeriche: il Mesh block, una configurazione internazionale che permetterà di rintracciare chiunque sul pianeta. Questa nuova serie di 18 cifre sarà divisa in tre parti, ovvero tre serie di sei cifre ciascuna (ossia 666). (...) Il microchip d'identificazione .. viene inserito .. in una piccolissima zona della pelle ..: si inietta questo dispositivo elettronico, non più grosso di un chicco di riso, servendosi di una siringa ad aria compressa. (...) Questa unità, in Germania, emette un segnale digitale da 85 data-bit .. a intervalli definiti. Si tratta di un segnale di localizzazione. La tecnologia per questo dispositivo è altamente sofisticata, classificata "High-Tech", ovvero un'informazione che non viene pubblicata, e non sottostà alle trasmissioni digitali normali e analoghe. .. Questo dispositivo, secondo quanto ci è stato detto, è già stato sperimentato e innestato negli organismi di bambini piccoli, militari, inviati del governo e sul personale della Casa Bianca addetto ai dipartimenti di alta sicurezza. Ci viene anche riferito che fu usato durante la Guerra del Golfo e mostrato pubblicamente in una trasmissione molto nota nelgli Stati Uniti, Twany&Twany, nell'agosto 1991. Chi fosse in grado di rivedere questa trasmissione, trasmessa sulla rete nazionale americana, potrebbe confermare che l'informazione è stata davvero diffusa; ne abbiamo qui una copia.
(...) Willard .. ritiene .. che il microchip .. sarà sostituito nei prossimi .. anni da un biochip, ovvero una "cimice" prodotta partendo da proteine vive. .. Sembra che questo genere di microchip .. sia già in fase di sperimentazione. .. Questa "cimice" potrebbe essere infinitamente più piccola e avere la capacità di racchiudere una quantità di informazioni".
Queste possibili operazioni di controllo presuppongono ovviamente piani collaterali strategici di ridisegno mondiale. E infatti:
"(...) Henry Kissinger .. ha dichiarato alla conferenza annuale dei Bilderberg, nel 1992, .. poco dopo le sommosse di Los Angeles, che oggi gli americani sarebbero scandalizzati di vedere le truppe dell'ONU entrare a Los Angeles per riportare l'ordine, ma che, un domani, quelle stesse persone avrebbero ringraziato in ginocchio per un'azione di questo genere. Come egli stesso ricorda, se si dice alla gente: "Ascoltate, c'è un enorme pericolo esterno" e si impongono delle misure in funzione di tale pericolo, reale o no, .. la gente chiude gli occhi su tutto, pronta ad accettare per il proprio bene e la propria sicurezza.
Analogamente, altri .. hanno immaginato l'eventualità di uno scandalo senza precedenti legato al denaro, una crisi economica eccezionale, costruita ad hoc, tale da buttare a terra tutte le valute: il sistema in questione diventerebbe allora il migliore possibile per sostituire una volta per tutte l'uso della moneta così come l'abbiamo conosciuto fin qui (...) È stato messo a punto anche .. un microchip per consentire la traduzione istantanea e simultanea da una lingua in 61 altre lingue e dialetti che, per via satellitare, potrà essere diffusa ovunque sul pianeta contemporaneamente. Come a dire che un dittatore mondiale potrà rivolgersi a tutta l'umanità contemporaneamente.
(...) Alcuni colleghi giornalisti della rivista Monetary & Economic, una rivista di economia e finanza, nel marzo del 1993 mi fecero pervenire un documento dal titolo "Un governo mondiale per assenso o asservimento", .. scritto [da] un certo Norman N. France, economista senior del FAMC. E' anche un ex-consulente di businnes per il Colorado Office of Economic Development, nonché autore di un manuale di pianificazione finanziaria, nonché un noto esperto nel campo della finanza e degli investimenti. Dunque non è uno da prendere alla leggera. [Vi si legge:] "Le pressioni per un governo mondiale continuano da secoli, ma non abbiamo mai raggiunto prima il livello a cui siamo arrivati oggi". Termini dell'ONU quali .. Legge Mondiale, Sicurezza Collettiva, Ordine Mondiale e Nuovo Ordine Mondiale (.. termini che sono stati frequentemente ripetuti dal presidente Bush [senior] negli Stati Uniti), sono nomi in codice, usati dall'establishment internazionale per riferirsi a un proprio piano per un governo mondiale unico, .. termini ricorrenti ai quali molto spesso non diamo nessun peso. [Ma] già nel 1945, davanti al sottocomitato delle Relazioni Estere del Senato americano, il sostenitore (e grande iniziato della finanza) di un governo mondiale unico, James T. Warbird [aveva asserito]: "Noi avremo un governo mondiale, che vi piaccia o no; la questione è di sapere se il governo mondiale sarà raggiunto con le buone o con le cattive". (...) E il signor France continua, dicendo: "L'ingrediente-chiave di questa formula è mandare in bancarotta finanziaria la macchina internazionale". .. In altre parole, .. vuol dire creare a partire dal nulla una crisi economica, non tanto predisponendola nei fatti quanto fingendo che essa esista, e facendo credere ai popoli che essa sia reale. Far loro credere che l'economia va male, che i paesi sono indebitati nei confronti del fondo monetario internazionale, e che per essere in grado di rimborsare questi debiti bisogna procedere internamente a tagli economici al settore sociale. (...)
[Se fate caso alle] notizie internazionali, .. si parla ovunque di stanziamenti ridotti a causa dei debiti interni del paese, e dei debiti esterni. .. Si parla di tagli ai programmi sociali, mai ai programmi militari. Si va a colpire direttamente la popolazione. Dunque, questo obbligherà gli stati nazionali a rivolgersi al Fondo Monetario Internazionale dell'ONU e alla Banca Mondiale (che appartiene direttamente alla Trilaterale, NDLR) per uscire dai guai, ma la condizione per i Paesi debitori .. sarà di rinunciare alla propria sovranità nazionale. Non è forse ciò che, attualmente, già avviene con il libero scambio? "L'abbandono, lento, un passo dopo l'altro, senza che si noti, della sovranità nazionale". (...) Non è poi tanto complicato: è il principio della strategia politica, distrarre l'attenzione di qualcuno su un punto preciso mentre si sta preparando qualcos'altro. (...) Il nostro comune nemico è il sistema bancario globale, centrale, quindi la banca monetaria (il Fondo Monetario Internazionale, o FMI). E' un meccanismo che è già stato messo alla prova in qualche piccola nazione [e poi, anni dopo rispetto a questa conferenza, hanno fatto le cose in grande in Argentina, ndJB], sia per vedere quali sarebbero state le reazioni della popolazione, sia per vedere se funzionasse. [Oggi] si è in grado .. di costruire dal nulla una crisi economica, senza che le grandi istituzioni finanziarie, le grandi corporazioni finanziarie .. vadano a fondo. I bollettini informativi tenteranno di farci credere che queste grandi holdings sono andate a fondo, mentre di fatto sarà completamente falso".
E' ancora difficile per i più comatosi constatare l'equivalenza tra queste parole, risalenti oramai a 16 anni or sono, e la situazione d'instabilità e crisi globale in corso? Nella trascrizione della conferenza possiamo ancora leggere:
"(...) L'economia in tutti i paesi, Stati Uniti compresi, continua a sfaldarsi a causa dell'indebitamento. Se soltanto vi mettete a riflettere e calcolare ad esempio [gli] interessi, .. quale che sia l'entità dei tagli al bilancio, anche se si dovesse tagliare su tutto dall'oggi al domani, ci si rende conto che sarebbe davvero impossibile rimborsare un debito di questo genere. Soprattutto un debito costruito con tanta sapienza da coloro che hanno in mano l'economia mondiale. Dunque, dal momento che tutte le economie di tutti i paesi, compresi gli Stati Uniti e il Canada, continueranno a sfaldarsi a causa dell'indebitamento (...) il risultato sarà una caduta del governo e un grido di richiesta d'aiuto all'ONU. .. Aumentate i tagli al settore sociale, e scatenerete crisi sociali e provocazioni di tale violenza in molti Paesi, su scala internazionale, che a un dato momento saranno i popoli stessi a rivolgersi all'ONU, e a dire: "Per favore, fate qualcosa a livello internazionale, fate quel che vi pare, l'accetteremo, purché si possa vivere in pace e in sicurezza. (...) In molti paesi, sono state aperte le frontiere all'immigrazione, allo scopo di accrescere le tensioni interne fra le varie etnie e le varie religioni in modo che i paesi finiscano per perdere il controllo della sicurezza interna. .. Si fabbrica dal nulla il conflitto, per poi fare intervenire le forze internazionali, .. che sono costituite in maggioranza da personale militare americano. E non a caso".
Anche in questo caso riuscite a non scorgere scenari del tutto equivalenti? Con quali notizie ogni giorno l'utente medio è bombardato?
Immigrazione incontrollata, clandestini, insicurezza sociale, odio etnico e razziale, assassini e stupri di matrice Rom, presidio militare di strade e città, impotenza dello stato e dei governi, ronde cittadine... E dietro tutto questo, la graduale ascesa europeista (quella spacciata come panacea per una migliore convivenza e integrazione tra i popoli) e il suggello di Lisbona non sono che debiti gradini di assestamento piramidale.
Poche persone decidono del destino di 500 milioni di abitanti. Il Trattato di Lisbona è l’ennesimo passo in avanti verso la creazione del cosiddetto Nuovo Ordine Globale: “maggiori poteri di controllo di pochi su molti”.
Il Movimento internazionale Diritti Civili e Solidarietà ha denunciato, con scarsi risultati, il pericolo oramai reale del Trattato.
1) Aumenteranno i poteri straordinari della Commissione dell’Unione Europea in quasi tutti gli aspetti della vita dei cittadini.
2) La politica di difesa del Trattato prevede, oltre alle missioni di pace, anche missioni offensive, che violano l’Art. 11 della Costituzione. Attraverso il potenziamento delle forze militari messe a disposizione dell'Unione Europea, è in atto un tentativo di fare dell'Europa un braccio della NATO.
3) I soldatini appartenenti alle polizie ed agli eserciti nazionali dovranno prestare giuramento di fedeltà all'Unione Europea. Chi si rifiuterà potrà essere licenziato (passo decisivo per la creazione di un'unica polizia mondiale di matrice ONU).
4) In politica economica si parla di una vera e propria “dittatura dell’Unione e della Banca Centrale Europea” (fulcro, quello economico, di ogni altro controllo sulla vita sociale).
Come se non bastasse, per vie traverse e misere ambiguità compilative, si reintroduce la pena di morte. Un eminente costituzionalista tedesco, il prof. Schachtschneider, ha sviluppato una lezione dal titolo “La legittimazione della pena di morte e dell'omicidio”, in cui sostiene che il Trattato di Lisbona nel suo continuo sostenere una cosa e rimandare ad altra contraria attraverso il richiamo alle “Spiegazioni della Carta dei Diritti Fondamentali”, legittima la pena di morte e l’omicidio. L’art. 2 della CEDU dichiara: “La morte non si considera cagionata in violazione del presente articolo se è il risultato di un ricorso alla forza resosi assolutamente necessario: […] c) Per reprimere, in modo conforme alla legge, una sommossa o un’insurrezione” (chi stabilisce i termini di una sommossa o di una insurrezione presunta tale? In base a che cosa o su quali prospettive una protesta sarà sedata? Per quali motivi non sarà legittimo insorgere? Se un domani gli effettivi e nefandi meccanismi del Trattato venissero alla luce e i popoli miracolosamente si svegliassero contro il potere, cosa accadrebbe visto che è persino vietato manifestare contro l'astratta Unione?).
Ancora l’articolo 2 del protocollo n. 6 della CEDU dice: “Uno stato può prevedere nella propria legislazione la pena di morte per atti commessi in tempo di guerra o in caso di pericolo imminente di guerra (circa 14 Stati dell’Unione europea sono impegnati nella guerra in Iraq e non solo). Con l'instaurato regime terroristico in voga, cui simili articoli sono la diretta emanazione, quale sarebbe il pericolo imminente di guerra? Non siamo forse dall’11 settembre 2001 quotidianamente in “guerra” contro l'invisibile spauracchio del terrorismo, costantemente alimentato in vista dei suddetti pericoli di guerra imminente? Non stanno forse ora sbandierando il pericolo nucleare dell'Iran?
Ma intanto i nostri grandi padri putativi continuano ad esortare governi e popoli in queste direzioni.
Pochi giorni fa il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, al termine dell'incontro al Quirinale con il suo omologo di Bulgaria, il presidente Georgi Parvanov, ha dichiarato:
L'Italia e' impegnata con la Bulgaria nel ''massimo delle iniziative perche' finalmente si completi al piu' presto il processo di ratifica del Trattato di Lisbona. Magari entro quest'anno''.
E non perde un colpo. Oggi, 5 marzo 2009, in occasione della cerimonia di consegna, promossa dalla Regione Lazio nella sede del Parlamento Europeo di Bruxelles, de "Il Manifesto di Ventotene" di Altiero Spinelli (tradotto nelle lingue dei Paesi aderenti all'Unione Europea), rimarca: "Si impongono le riforme previste dal trattato di Lisbona e scelte politiche sempre piu' coordinate e unitarie. Nessun paese europeo puo' illudersi di affrontare da solo e con successo le prove della grave crisi attuale e le sfide di un mondo in rapida trasformazione. Solo unendoci possiamo rafforzare le nostre democrazie e migliorare il nostro modello di vita".
A livello planetario, peggio, il popolo (specie gli emarginati, i diseredati, i vessati e le minoranze in genere), continuano ad essere sedotte e abbandonate da contenitori di propaganda debitamente truccati secondo "l'ultimo grido" di disperazione in uso. Pedina incontrastata dei burattinai "reali" oggigiorno è sicuramente Barack Obama, spot pubblicitario caramellato sino all'inverosimile. Ma il mondo continua ad ammirare il fatto che magari consumi pubblicamente due salsicce in un McDonald's... (e guardacaso proprio dal McDonald's... non dal pizzicagnolo della 5a strada!)
Ma in Italia non avete neanche il privilegio di un Noam Chomsky; men che mai a livello mediatico. Avete travagli informativi ufficialmente funzionali a svaporare ansie e frustrazioni; giornalisti condominiali che, oltre ad accusare il giardiniere, l'impresa di pulizie, l'esosa parcella dell'amministratore o l'inopportuna installazione dell'antenna parabolica sul balcone, dimentica di dirvi che il Condominio - nelle cui sale vi accapigliate - fa parte di un quartiere, che a sua volta fa parte di una città, che a sua volta fa parte di un Comune, che a sua volta fa parte di una Provincia e poi ancora di una Regione sotto le gonne di uno Stato, sotto le maglie di un'Unione...
Premesse queste ingannevoli interfacce di burocratica rappresentanza, si potrà mai arrivare a denunciare l'elaborata architettura della piramide che contiene il condominio?
Certamente no! Troppi pericoli... Troppi inconvenienti... Meglio camminare con lo sguardo rivolto agli stivali... come i maiali.
Il sottoscritto, naturalmente avvezzo a frequentare i beati lidi della conoscenza, gli empirei dell'elevazione culturale e mentale sin quasi a confondersi e obliarsi nella suprema matrice olografica dell'universo subatomico, non ha ben chiari i fini o le motivazioni di queste incursioni infernali nel patetico regno della cosiddetta "controinformazione"; né se gli stessi siano reali o necessari.
Oltretutto l'intera faccenda, dopo qualche nanosecondo di riflessione volta a constatare l'evidente platealità della trama, appare talmente singolare e grottesca da alimentarne il ridicolo.
Sia come sia non posso che ricondurre queste generose iniziative ad una fondamentale ed irreprensibile magnanimità di fondo che contraddistingue la mia natura... oltre ad un decoro personale che oramai dispero condividere con i miei simili.
Tantopiù che, evidentemente, certe sfrontate incursioni nelle trame di palazzo, libere da gioghi e controlli, sembrano essere tutt'altro che raccomandabili. Le noie e i fastidi che se ne ricavano, a più livelli, dovrebbero dissuadere chiunque dal contemplare un uditorio; a maggior ragione se di sordi!
Di solito l'inopportuno "cantastorie" o viene minacciato e ricondotto nell'alveo di versioni più tollerabili e ortodosse, o viene tolto di mezzo.
Nel secondo caso chiunque può avvedersene.
Ma la prima ipotesi, nel caso si scontri con la rara incorruttibilità di uno scavezzacollo, profilerebbe comunque la seconda.
Quod scripsi scripsi.
[parliamone nel Forum..] |