ANALISI
E RISPOSTE
> 1. Il fatto che la
banca centrale emittente iscriva al passivo il debito
rappresentato dalla moneta emessa e all'attivo il
credito di pari importo per il denaro che deve ricevere
dallo Stato al quale la moneta stampata è destinata,
fa esattamente pareggiare il conto
economico e quindi nessun lucro particolare
si manifesta a questo titolo a favore della banca
centrale;
• Il Prof. Borghesi nella sua lettera parla di "pareggiare" ma
io non trovo che sia il termine adatto.
Come puo' dire che esiste pareggio tra
una promessa di pagamento di uno Stato Sovrano, ossia l'obbligazione che
lo Stato stampa/emette e da in contropartita alla Banca
Centrale che può così fidarsi e
cedere a sua volta la *sua preziosa merce-moneta*,
e tale moneta stessa, frutto di un semplice ed economico
lavoro di stampa in tipografia?
E' come mettere in bilancio le fiches di plastica di
un casinò con la moneta che esse rappresentano.
Come puo' esserci parità tra
un Certificato del Tesoro (che rappresenta in pratica
le nostre future tasse REALI) e un pezzo di carta da
pochi centesimi (una banconota = 30 centesimi, dati della Banca
Nazionale Svizzera) stampato da un privato come la
Banca d'Italia (Bankitalia S.p.A. prima, BCE ora, con
l'euro).
Come ogni prestito fatto da un privato anche questo in
oggetto non viene erogato se non ci sono le dovute garanzie.
Lo Stato garantisce tali obbligazioni con il futuro introito
fiscale, e quindi il frutto del nostro SUDORE e FATICHE
REALI e quotidiane.
TU banca centrale emittente.. con che garantisci
la tua CARTA COLORATA?
Con l'oro? non più dal 1971 di Nixon.
Con il fatto che è moneta legale ?
Ma la legalità, il c.d. corso forzoso,
si compie grazie ad una legge dello
Stato e la legge (pure discutibile per le vicende legate
alle malefatte di Cavour, link 1 - 2 - 3)
ha come scopo la tutela del popolo e
non il guadagno dei banchieri internazionali, usurai
sovranazionali.
Allora, se permetti cara Banca, io-popolo garantisco,
sempre per legge, una MIA moneta, non la TUA!
Questa è la mia personale risposta, dettata dalla
mia emotività
(molta) e conoscenza tecnica (scarsa) della materia.
Se proprio vogliamo andare sul dotto, sull'accademico,
possiamo attingere a degli scritti piu' che rispettosi
in ambito professionale e universitario e chiederci,
come se lo è chiesto Bruno Tarquini:
« ..Riassumendo, delle due l’una: o la
Banca d’Italia non è proprietaria della
moneta al momento dell’emissione (come hanno
affermato i rappresentanti del governo rispondendo
alle interrogazioni parlamentari) ed allora appare
del tutto ingiustificato che ne tragga un utile, tanto
più che la banca stessa assume di essere debitrice
dei simboli monetari emessi, così da iscriverli
come posta passiva nel proprio bilancio; oppure la
Banca Centrale (contrariamente a quanto dichiarato
dai due Sottosegretari di Stato) è proprietaria di
quella moneta e con giustificazione (solo apparente)
ne ritrae un utile dal suo prestito al sistema economico
nazionale, ma allora assume i contorni di un fatto
illecito far figurare come poste passive operazioni
che sono invece indubbiamente attive.. » [Tarquini
Bruno, La banca, la moneta e l'usura, Controcorrente,
2001]
http://ilsignoraggio.blogspot.com/2005/02/falso-in-bilancio-della-banca-ditalia.html
oppure studiarci il valore indotto della
moneta:
"Il Paese dell'Utopia - Giacinto Auriti".
L'ultima parte:
> "quindi
nessun lucro particolare si manifesta a questo titolo
a favore della banca centrale"
• mi sembra quindi totalmente errato, quasi ingenuo
per non dire provocatorio;
"nessun lucro" ?
chiedere interessi su un prestito non è lucro
? e la BCN chiede interessi, altrochè! e ne decide
autonomamente l'importo (come ogni strozzino che si rispetti)
tramite i tassi di sconto che periodicamente varia (con
grandissima sofferenza di chi la merce-denaro l'ha presa
in prestito come mutui sulla casa a tasso variabile magari).
In soldoni: la Banca Centrale crea moneta
sotto forma di semplice carta stampata che possiamo considerare
benissimo moneta vuota o carta
colorata, buona solo perché c'è una legge che
ci costringe ad accettarla, sia a noi lavoratori dipendenti
privati, pubblici, imprenditori ecc.. sia al negoziante,
infermiere, tassinaro ecc..
Inoltre, per cedere tale moneta VUOTA, la BC chiede in
contropartita altra moneta (ossia obbligazioni = le future
nostre tasse) che però è moneta PIENA,
poiché
PREGNA del nostro sudore, lavoro.
Ora la moneta bancaria è de facto NOBILITATA
tramite altra CARTA, resa NOBILE da noi cittadini e non
da Il Grasso Bankiere e il suo inchiostro tipografico.
Il lavoro nobilita la moneta e il grasso bankiere
se l'arraffa.
Saltiamo la filiera dell'usura bancaria
e stampiamoci da soli (noi-Stato) le banconote!
> 2. che lo Stato iscriva al
passivo il debito verso i risparmiatori che hanno
acquistato i titoli, che vengono girati alla banca
d'Italia in cambio di moneta appare contabilmente
corretto.
• Stesso discorso di cui sopra. Intanto diamo un'occhiata
a questo articolo apparso
su Padania Online (non si storcino nasi: siam qui per
liberarci delle menzogne e non per tifare Dx o Sx, che
pari sono di fronte allo scempio che hanno permesso ai
banchieri privati) per capire le conseguenze di questo
giochino pericoloso di attivi/passivi.
> Nella vicenda "Signoraggio" ci
sono molti luoghi comuni errati e
sembra quasi che sulla vicenda ci sia qualcuno che
semplicemente cerca di farsi della pubblicità gratuita.
• Quando non sanno attaccare il messaggio, attacano
il messaggero:
Luoghi comuni -> Pubblicità..
Questa affermazione del Prof. è piuttosto grave.
Pubblicità
per cosa? Per vendere qualcosa? Impossibile, chi mina
il sistema bancario non puo' sperare di vendere alcunché di
fisico, nessun prodotto, nessun servizio e nessuna idea.
Politici nuovi che cercano consensi? Non mi sembra molto
furbo inventarsi una balla così grossa e aizzare
un popolo (perché il popolo quando viene a sapere
questa cosa si incazzerà moltissimo!) per poi
dirgli, una volta "preso il potere": "Scusate
ci siamo sbagliati! Avevano ragione Greenspan e Trichet".
Quindi attenzione a dare superficiali giudizi sull'operato
altrui.
> Infatti, l'ignoranza di
taluni spinge a confondere la moneta intesa come strumento
di pagamento con l'oggetto (banconota, moneta) che
ha un costo di produzione modesto.
• Luoghi comuni -> pubblicità -> ignoranza..
Ma non c'è confusione, non tema il Professore.
Con una battuta: la banconota costa pochi centesimi,
la moneta bancaria invece zero! Quindi il discorso peggiora
ad analizzarlo sotto l'aspetto della moneta bancaria,
moneta virtuale.
> Le Banche centrali non vendono
un oggetto che costa poco e viene venduto a tanto.
Non si può neanche dire che vendono moneta.
• Ho capito cosa NON si puo' dire,
mi sfugge quello che secondo il Prof. si puo' dire..
> Di conseguenza non esiste alcun
guadagno stratosferico ipotizzato da taluni siti che
fanno filosofia
• "Di conseguenza" a
cosa ? Non ha fornito una sola spiegazione tecnica, né storica,
né politica..
Non basta dire "Non è cosi, quindi stai sbagliando".
Questo modo di porsi è l'equivalente e fanciullesca
risposta di mio figlio di 6 anni a cui chiedo spiegazioni
di un particolare fatto e mi risponde "Perché si!".
Chi ha figli sorriderà, ritrovandosi nella familiare
scenetta..
Luoghi comuni -> Pubblicità ingannevole -> ignoranza
-> filosofia..
il Professore, così parco nelle spiegazioni scientifiche
riguardanti il signoraggio, non lesina illazioni per
i siti e le persone che invece apportano dati e spiegazioni
tecniche e storiche per spiegare la truffa che questo
meccanismo attua sull'umanità tutta.
> e non esiste alcuna prova
(in questo caso prove consistenti in enormi somme
di denaro che qualche traccia dovrebbero lasciare)
che tali fantasiose tesi abbiano
un qualche fondamento. Se poi qualcuno vuol credere
a certe tesi faccia pure.
• Luoghi comuni errati -> Pubblicità ingannevole
-> ignoranza -> filosofia -> fantasia -> allocchi
> L'unico guadagno pari alla
differenza tra il valore nominale ed il costo di produzione
si verifica quando la banconota (o la moneta)..
• Il Prof. non osa neppure pronunciare la parola-tabù,
ma preferisce sostituirla con la definizione "guadagno
pari alla differenza tra il valore nominale ed il costo
di produzione" che è proprio, guarda
caso, la NOSTRA definizione per il termine signoraggio!
> ..viene conservata per sempre
dal detentore. Ad esempio quando andiamo all'estero
e ci teniamo per ricordo in tasca monete e banconote..
• Quindi la FEDeral Reserve si è macchiata
di signoraggio per colpa mia (che ho messo in un album
un paio di dollari di una mia vacanza in USA, ritirandoli per
sempre dal
mercato) ?
> O se lo facciamo per collezionismo.
O se vanno definitvamente distrutte.
• la BCE brucia il denaro che le restituiamo
con le nostre tasse (per riscattare le nostre obbligazioni
lasciate in pegno per avere la sua moneta) ? e dove,
di grazia ? vorrei assistere al Grande Falò®!
Inoltre anche se annualmente si bruciassero tali
enormi MASSE MONETARIE [in contanti ? mah!], lo Stato,
non disponendo della possibilità (sovranità monetaria)
di stamparsi i soldi necessari ad operare l'anno successivo
al Grande Rogo©, si vedrebbe di nuovo costretto
a ricorrere al giochino «stampa obbligazione
che ti do un banconotone» e quindi
si tornerebbe da capo al meccanismo
truffaldino.. per sempre, omnia secula seculorum..
Il Prof. afferma che il signoraggio esiste-là-dove-esiste
l'annullamento della banconota (o denaro bancario) ritirata
dal mercato (o cancellata dai computer bancari) ? ma
non è esattamente ciò di cui ci assicurano
tutti i suoi colleghi quando chiediamo che sia lo Stato
a stampare moneta ? gli economisti classici ci rispondono: "ma
lo Stato stamperebbe a go-go", inflazionando la
moneta circolante, al che NOI ignoranti chiediamo: "e
ora non è così?" e loro: "no!
perché la moneta prestata RIENTRA alla banca e
VIENE DISTRUTTA". Ora questo Prof. ci dice che «..l'unico
guadagno pari alla differenza tra il valore nominale
ed il costo di produzione si verifica quando la banconota
(o la moneta)..vanno definitvamente distrutte..».
Ma questi se la cantano e se la sonano alla bisogna del
momento!
> A mio avviso bisognerebbe
smettere di usare il termine signoraggio,
• certo, rimuoviamo il cadavere! nascondiamo la
pistola fumante! e l'omicidio non c'è stato, vero?
> perchè il signoraggio di qualche
secolo fa era una cosa diversa e fare un parallelo è pericoloso,
nel senso che si rischia di pensare cose assai sbagliate.
Bisognerebbe parlare di reddito da emissione
di moneta, perchè di questo si tratta.
• assolutamente no! non cadremo nel trucco di cambiare
le VERE PAROLE, pesanti come macigni a favore di termini
dubbi e con il solo valore estetico, come ad esempio "finanza
creativa"..
Possiamo chiamarlo anche fuffino, il concetto
non cambia. Chiamiamolo:
"rapina legalizzata" cosi
in due parole pizzichi entrambi i responsabili: il banchiere
e il politico!
Mi dia retta, Professore, il termine signoraggio è PERFETTO.
> La banca centrale guadagna sulla
differenza tra il tasso che riceve tra il momento in
cui stampa la moneta ed il momento in cui incasserà i
titoli che riceve dallo Stato,
• Un falsario che stampa 100 euro e li presta al
3% guadagna 3 euro o 103 euro (meno 30 centesimi per le
spese tipografiche, ovvio) ?
> ma non dimentichiamo che deve svolgere
anche altri compiti: ad esempio spesso la moneta viene
emessa per ritirare monete diventate vecchie ed usurate,
ecc.
• in relazione alle grandezze in gioco si tratta
di importi di pochissimo conto, spicci per distrarci!
Sempre nel sito della Banca
Nazionale Svizzera si parla anche di questo.
> Il signoraggio avrebbe invece luogo
se le banconote venissero stampate ed emesse disancorate dalla
ricchezza realmente prodotta dal Paese. In questo caso
infatti ciò genererebbe inflazione, che come è noto
crea un ingiusta tassa, poiché determina un prelievo
fiscale fittizio.
• L'emissione monetaria è SLEGATA DA SEMPRE
alla produzione di ricchezza del paese. Sempre dalla
serie se la cantano e se la suonano: ci hanno venduto
fino al 1971 la sicurezza che l'emissione monetaria fosse
legata all'oro, poi dalla sera alla mattina successiva
tale LEGAME è
sparito (per bocca telecomandata di Nixon).
Ora ci vogliono convincere che l'emissione e' LEGATA
al PIL ? e domani, quale altra favoletta sarà diffusa
?
Se veramente l'emissione monetaria fosse legata al reale
aumento di ricchezza del Paese, ci troveremmo nell'invidiatissima
situazione che auspica il Credito Sociale di Louis Even.
(vedi L'isola
dei Naufraghi e Dalla
parabola alla realtà - Louis Even)
> Non dimentichiamoci poi che sul reddito
prodotto anche la banca centrale paga le imposte.
• il reddito è falsato
in partenza e quindi le tasse pagate una bazzecola, inoltre
da una superficiale lettura del Trattato di Maastricht:
«Articolo 23
Il presente protocollo si applica anche alla Banca centrale
europea, ai membri dei suoi organi e al suo personale,
senza pregiudizio delle disposizioni del protocollo sullo
statuto del Sistema europeo di Banche centrali e della
Banca centrale europea. La Banca centrale
europea sarà, inoltre,
esente da qualsiasi forma fiscale e parafiscale
al momento degli aumenti del suo capitale,
nonché dalle varie formalità che
tali operazioni potranno comportare nello Stato in cui
ha la propria sede. L'attività della Banca e dei
suoi organi svolgentesi secondo le condizioni dello statuto
del Sistema europeo di Banche centrali e della Banca
centrale europea, non darà luogo all'applicazione
di tasse sulla cifra d'affari. Le disposizioni
di cui sopra si applicano altresì all'Istituto
monetario europeo. Il suo scioglimento e la sua liquidazione non comporteranno alcuna imposizione
fiscale.»
Ho detto superficiale
perché non ho avuto fegato a scavare di più..
> Altro discorso si potrebbe fare in
ordine alla proprietà della Banca centrale: sarebbe
certamente più giusto, a mio parere, che le azioni
della Banca fossero interamente di propietà dello
Stato.
• Domandone finale: chi ha permesso
la PRIVATIZZAZIONE della Banca d'Italia andando contro
OGNI etica morale, civile, legale e consegnando la sovranità monetaria nelle
mani dei banchieri privati (spesso sovranazionali) ?
Cordialmente
Prof. Antonio Borghesi
Componente Ufficio di Presidenza
Responsabile Nazionale Area Economica |