I SEGRETI DELLA FEDERAL RESERVE Capitolo DUE - Il piano Aldrich (a cura* di Sandro Pascucci - www.signoraggio.com) Il secondo capitolo dell'imperdibile testo-verità di Eustance Mullins |
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I partecipanti alla conferenza su Jekyll Island ritornarono a New York per dirigere la campagna di propaganda in favore del "Piano Aldrich". Tre delle principali università, Princeton, Harvard e l’università di Chicago, furono usate come punto di concentrazione per questa propaganda, mentre le banche nazionali dovevano contribuire ad un fondo di cinque milioni di dollari per persuadere il pubblico Americano che questo piano della banca centrale sarebbe dovuto diventare legge per mezzo del Congresso. Woodrow Wilson, governatore del New Jersey ed ex presidente dell’università di Princeton, fu reclutato come portavoce per il Piano Aldrich. Durante il Panico del 1907, Wilson aveva dichiarato: “Tutto questo problema potrebbe essere evitato se avessimo incaricato un comitato di sei o sette benevoli uomini come J.P. Morgan per gestire gli affari del nostro paese.” Stephenson, nella sua biografia su Nelson Aldrich nel 1930, scrive:
Si nota che Stephenson caratterizza il lavoro del National Citizens League come “propaganda”, in linea con l’esposizione di Seligman del lavoro di Warburg come “l’educazione del paese” e “abbattere i pregiudizi”. Molti dei cinque milioni di dollari del fondo dei banchieri furono spesi con il patrocinio del National Citizens' League, che fu inventato per i professori del college. I due più determinati propagandisti a favore del Piano Aldrich furono il Professor O.M. Sprague di Harvard, e J. Laurence Laughlin dell’università di Chicago. Il membro del Congresso Charles A. Lindbergh (senior), osserva:
Stephenson, nella sua biografia su Nelson Aldrich, rivela che la Citizens' League (Associazione dei Cittadini) era anche un prodotto di Jekyll Island. Nel capitolo 24 troviamo che: "il Progetto di Aldrich è stato rappresentato al Congresso come il risultato di tre anni di lavoro, di studio e viaggi dei membri della Commissione Monetaria Nazionale, con spese per oltre 300.000 dollari."(3) Testimoniando di fronte al Comitato sui Regolamenti (Committee on Rules), il 15 Dicembre 1911, dopo che il Piano Aldrich era stato presentato al Congresso, il membro del Congresso Lindbergh dichiarò:
Lindbergh continua il suo discorso:
Edward Vreeland, co-autore del Decreto, scrisse sull’Indipendent del 25 Agosto 1910 (che era di proprietà di Aldrich), "Sotto il proposto piano monetario del Senatore Aldrich, i monopoli spariranno, perché non potranno fare più del 4% di interesse ed i monopoli non possono continuare ad un così basso tasso. Inoltre, questo segnerà l’allontanamento definitivo del Governo dal business bancario." Le fantasiose dichiarazioni di Vreeland erano tipiche del flusso propaganda sguinzagliato in giro in modo che fosse approvato il Piano Aldrich. Il monopolio sarebbe sparito, il governo sarebbe sparito dal mondo bancario. Parole al vento. Il Nation Magazine, il 19 Gennaio 1911, osservò: "Il nome della Banca Centrale è cautamente evitato, ma la «Federal Reserve Association», nome dato all’organizzazione centrale proposta, è dotata dei tipici poteri e responsabilità di una Banca Centrale Europea." Dopo che la Commissione Monetaria Nazionale era ritornata dall’Europa, non si riunì per almeno due anni. Nessun verbale o appunto fu mai presentato per mostrare che aveva autorizzato il Piano Aldrich. Da quando non ci furono più riunioni, i membri della commissione poterono con difficoltà reclamare il Piano come loro. Il solo tangibile risultato della Commissione da trecentomila dollari di costo fu una libreria di 30 enormi volumi sul sistema bancario europeo. Tipico di questi lavori è la storia da mille pagine della Reichsbank, la banca centrale che controllava il denaro ed il credito in Germania, ed i cui principali azionisti erano i Rothschild e la società bancaria della famiglia di Paul Warburg, la M.M. Warburg Company. I verbali della Commissione mostrano che non ha mai funzionato come organo deliberativo. In realtà, la sua sola "riunione" fu una conferenza segreta tenuta su Jekyll Island, e che non è menzionata in nessuna pubblicazione della Commissione. Il Senatore Cummins approvò una risoluzione in Congresso che ordinava alla Commissione di riferire il 9 Gennaio 1912, e di mostrare alcuni risultati costruttivi dei suoi tre anni di lavoro. Nonostante questa richiesta, la Commissione Monetaria Nazionale cessò di esistere. PRESIDENTE CARTER GLASS: "Perché il banchieri Occidentali si sono fatti sentire quando l’Associazione dei Banchieri Americani ha dato la sua incompetente e, ne siamo certi, unanime approvazione dello schema proposto dalla Commissione Monetaria Nazionale?" ANDREW FRAME: "Mi fa piacere che me lo abbia chiesto. Quando la legge monetaria fu introdotta in questo paese, fu solo pochi giorni prima del meeting dell’Associazione dei Banchieri Americani a New Orleans nel 1911. Non c’era un banchiere tra i cento che avevano letto la legge. Ottenemmo 12 dichiarazioni a favore. Il Generale Hamby di Austin, Texas, scrisse una lettera al Presidente Watts chiedendo un’ inchiesta contro la legge. Non ricevette una risposta cortese. Io mi rifiuto di votare a favore, e molte altri banchieri hanno fatto lo stesso." MR. BULKLEY: "Vuol dire che nessun membro dell’Associazione poteva essere sentito in opposizione alla legge?" ANDREW FRAME: "Hanno soffocato tutto il dibattito" MR. KINDRED: "Ma stando al verbale ci sarebbe stata praticamente l’ unanimità" ANDREW FRAME: "La legge era già stata preparata dal Senatore Aldrich e presentata al consiglio esecutivo dell’Associazione dei Banchieri Americani nel Maggio 1911. Come membro del consiglio, io ricevetti una copia il giorno prima che essi agissero sulla proposta. Quando la legge arrivò a New Orleans, i banchieri degli Stati Uniti non l’avevano ancora letta." MR. KINDRED: "In pratica il funzionario che presiedeva la seduta escluse coloro che volevano discuterla negativamente?" ANDREW FRAME: "Non lo permisero a tutti quelli che erano contro la legge." CHAIRMAN GLASS: "Quale significato ha il fatto che alla successiva riunione dell’Associazione dei Banchieri Americani tenutasi a Detroit il 1912, l’Associazione non ripropose il proprio supporto al Piano della Commissione Monetaria nazionale, conosciuto come schema Aldrich?" ANDREW FRAME: "Non fu riproposta per il semplice fatto che i banchieri del Piano Aldrich sapevano che l’associazione non l’avrebbe supportata. Eravamo pronti, ma non la menzionarono." Andrew Frame rivelò la collusione che nel 1911 portò all’approvazione del Piano Aldrich da parte dell’ Associazione dei Banchieri Americani ma che nel 1912 non osò neppure riconfermare il proprio supporto, per paura di un’ onesta e aperta discussione sui meriti del progetto. Il presidente Glass chiamò allora come testimone uno dei dieci più potenti banchieri degli Stati Uniti, George Blumenthal, socio della società bancaria internazionale di Lazard Freres e cognato di Eugene Meyer, Jr. Carter Glass accolse con effusione Blumenthal, affermando che "il Senatore O'Gorman di New York e’ stato alquanto gentile da suggerirci il suo nome." Un anno dopo, O'Gorman proibì ad un comitato senatoriale di chiedere al suo capo, Paul Warburg, qualsiasi imbarazzante domanda prima dell’approvazione della sua nomina a primo governatore della Federal Reserve Board [gruppo di sette governatori assunti dal presidente degli Stati Uniti, su consiglio e consenso dei senatori, e responsabili di gestire la struttura della Federal Reserve, ndT] George Blumenthal disse: "Dal 1893 la mia azienda di Lazard Freres è leader nelle importazioni ed esportazioni di oro ed è quindi venuta in contatto con tutti quelli che hanno a che fare con ciò". Il membro del congresso Taylor chiese: "Perché non rivela il ruolo che lei ha avuto nell’ importazione di oro negli Stati Uniti?". Taylor chiese questo perché il Panico del 1893 e’ conosciuto dagli economisti come il classico esempio di panico monetario causato dalla movimentazione di oro. "No", rispose George Blumenthal, "Non ha niente a che fare con questo, perché non ha attinenza con la questione." Un banchiere da Philadelphia, Leslie Shaw, dissentì con altri testimoni a queste udienze, criticando la più vantata "decentralizzazione" del sistema. Egli disse: "Con il Piano Aldrich i banchieri possono avere associazioni locali o distrettuali, e quando si ha un’associazione locale, è garantito il controllo centralizzato. Supponiamo di avere un'associazione del genere ad Indianapolis; come si potrà sapere il nome di coloro che la governeranno? O quello di coloro in ogni altro luogo? Quando si mettono insieme le banche, possono avere la più grande influenza su tutti in questo paese, con l’ eccezione dei giornali." Per promuovere la Legge sulla Moneta Democratica, Carter Glass rese pubblico la spiacevole evidenza degli sforzi Repubblicani della Commissione Monetaria Nazionale del senatore Aldrich. Nel suo resoconto del 1913 disse: "Il senatore MacVeagh fissa il costo della Commissione Monetaria Nazionale al 12 Maggio 1911 a 207.130 dollari. Da allora hanno speso altri 100 mila dollari di denaro dei contribuenti. Un lavoro compiuto a tale costo non può essere ignorato, ma, avendo esaminato l’ampia documentazione pubblicata dalla Commissione, il Comitato Monetario e bancario ritiene di scarsa importanza incoraggiare l’attuale stato del mercato del credito degli Stati Uniti. Noi ci opponiamo alla Legge Aldrich per i seguenti motivi:
Il nostro Comitato all’ inizio del suo lavoro fu incoraggiato dalla precisa sentimento in favore della banca centrale che era l’ evidente sviluppo del lavoro che era stato fatto dalla Commissione Monetaria Nazionale." La denuncia di Glass riguardo alla Legge Aldrich come un progetto della banca ha ignorato l’effetto che la Legge della Federal Reserve completerebbe tutte le funzioni della banca centrale. La sua riserva sarebbe posseduta da azionisti privati che potrebbero usare il credito del governo per il loro proprio profitto; avrebbe i controllo della moneta nazionale e delle risorse del credito; e sarebbe una banca di emissione che finanzierebbe il governo "mobilitando" il credito in tempo di guerra. Ne «La Logica del Sistema Bancario Centrale», Vera C. Smith (Committee for Monetary Research and Education, Giugno, 1981) scrive: "La prima definizione di una banca centrale è un sistema bancario nel quale una singola banca ha sia il completo che il residuo monopolio dell’emissione di banconote. Una banca centrale non è un prodotto dello sviluppo bancario. E’ imposta da fuori o diviene tale come risultato del volere del governo". Quindi ottiene la sua posizione di comando sul monopolio dall’emissione monetaria grazie al governo. Questa è la chiave del potere. Inoltre, l’atto di istituire una banca centrale ha un diretto impatto inflazionistico a causa del sistema della riserva frazionaria, che consente la creazione di prestiti e quindi, moneta, un certo numero di volte in più della “moneta” reale che la banca ha nei suoi depositi o riserve. Il Piano Aldrich non fu mai votato al Congresso, perché i Repubblicani persero il controllo della Camera nel 1910, e successivamente del Senato e la Presidenza nel 1912. (1) Nathaniel Wright Stephenson, Nelson W. Aldrich, A Leader in American Politics, Scribners, N.Y. 1930(2) Charles A. Lindbergh, Sr., Banking, Currency and the Money Trust, 1913, p. 131 (3) Nel 1911, il Progetto di Aldrich è diventato parte della programma ufficiale del Partito repubblicano. |
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*si ringrazia Manrico Toschi per la traduzione. | |
29/10/2007 : signet@work : sandro pascucci : www.signoraggio.com v.0.5 [http://www.signoraggio.com/signoraggio_jekyll_island_02.html] |