I SEGRETI DELLA FEDERAL RESERVE Capitolo UNO - Jekyll Island (a cura* di Sandro Pascucci - www.signoraggio.com) Imperdibile testo-verità di Eustance Mullins sulla Federal Reserve Oltre 100 anni di Storia monetaria in 14 capitoli da non perdere. |
|
SECRETS OF THE FEDERAL RESERVE -
The London Connection (By
Eustace Mullins) “La questione di un tasso di sconto unico è stata discussa e stabilita a Jekyll Island.” – Paul M. Warburg (1) Nella notte del 22 Novembre 1910, un gruppo di giornalisti sostava sconsolato nella stazione ferroviaria di Hoboken nel New Jersey. Avevano appena visto una delegazione dei maggiori leader finanziari del paese lasciare la stazione per una missione segreta. Ci sarebbero voluti anni per scoprire di che missione si trattava, ed anche allora non sarebbero stati in grado di capire che la storia degli Stati Uniti andò incontro ad un drastico cambiamento dopo quella notte ad Hoboken. La delegazione era partita in una carrozza blindata, con le tende oscuranti, per una destinazione sconosciuta. I delegati erano capitanati dal Senatore Nelson Aldrich, capo della Commissione Monetaria Nazionale. Il Presidente Theodore Roosevelt aveva approvato il disegno di legge costitutivo della “Commissione Monetaria Nazionale” del 1908, dopo che il tragico “Panico del 1907” aveva sollevato una ondata di pubblica indignazione contro la mancanza di stabilizzazione del sistema monetario nazionale. Tra gli accompagnatori del Senatore Aldrich alla stazione di Hoboken c’erano: il suo segretario privato, Shelton; l’Assistente Segretario del Tesoro e Assistente Speciale della “Commissione Monetaria Nazionale”, A. Piatt Andrew; il Presidente della City National Bank di New York, Frank Vanderlip; un socio anziano della J.P. Morgan Company generalmente conosciuto come l’emissario personale del Sig. Morgan, Henry P. Davidson; il Presidente della First National Bank di New York controllata da Morgan, Charles D. Norton. Ad unirsi al gruppo poco prima che il treno lasciasse la stazione, fu Benjamin Strong, conosciuto come il luogotenente di J.P. Morgan e Paul Warburg, recentemente immigrato dalla Germania ed entrato a far parte della banca Kuhn-Loeb and Co. di New York come associato, con uno stipendio di cinquecentomila dollari l’anno. Sei anni dopo Bertie Charles Forbes, un giornalista finanziario che in seguito fondò il Forbes Magazine, il cui attuale editore è il figlio, Malcom Forbes, scrisse:
La biografia ufficiale del Senatore Nelson Aldrich riporta:
Davison aveva un’eccellente reputazione come persona capace di conciliare opposte fazioni, un ruolo che aveva sostenuto per J. P. Morgan durante la risoluzione del “Money Panic” del 1907. Un altro partner di Morgan, T. W. Lemont riporta:
Da questi rapporti, è possibile ricostruire la vera storia. La carrozza privata di Aldrich, che aveva lasciato Hoboken con le tendine abbassate, aveva portato i finanzieri a Jekyll Island, Georgia. Alcuni anni prima, un gruppo molto esclusivo di milionari, guidato da J. P. Morgan, aveva acquistato l’isola come ritrovo invernale. Si nominarono il Club di Caccia di Jekyll Island e, all’inizio, l’isola fu utilizzata solo per delle spedizioni di caccia, finché i milionari non realizzarono che il suo clima piacevole offriva un caldo ritiro dai rigori dell’inverno newyorkese e cominciarono a costruirci delle splendide dimore, che chiamavano “cottages”, per le vacanze invernali delle loro famiglie. L’edificio del club, essendo piuttosto isolato, era talvolta richiesto per riunioni per soli uomini ed altri tipi di attività non correlate alla caccia. Durante queste occasioni, i membri del club non erano invitati a questi specifici eventi e veniva loro richiesto di non farsi vedere per un certo numero di giorni. Il Club di Jekyll Island fu scelto per stilare la bozza del piano per il controllo della moneta e del credito del popolo degli Stati Uniti, non soltanto per la sua riservatezza, ma anche perché era la riserva privata delle persone che stavano elaborando il piano. Il New York Times scrisse, qualche tempo dopo, il 3 marzo 1931, commentando la morte di George F. Baker, uno dei più stretti collaboratori di J. P. Morgan, che “il Club di Jekyll Island aveva perso uno dei suoi più illustri membri. Un sesto della ricchezza totale del pianeta era rappresentata dai membri del Club di Jekyll Island.” Si diventava membri solamente per via ereditiera. Il gruppo di Aldrich non aveva nessun interesse per la caccia. Jekyll Island fu scelta come sede per la preparazione della banca centrale perché offriva una completa riservatezza e perché non vi si trovava un giornalista nel raggio di cinquanta miglia. Il bisogno di segretezza era talmente elevato che, prima di arrivare su Jekyll Island, i membri del gruppo convennero che, durante la loro permanenza di due settimane, non avrebbero menzionato mai i loro cognomi. In seguito il gruppo si riferì a se stesso come il Club dei Nomi Propri”, dal momento che i cognomi di Warburg, Strong, Vanderlip e gli altri, erano proibiti durante il loro soggiorno. Ai consueti addetti furono concesse due settimane di ferie dal club e venne fatto venire del nuovo personale di servizio dalla terraferma per questa particolare occasione, i quali non conoscevano i nomi dei presenti. Anche se costoro fossero stati interrogati dopo che il gruppo di Aldrich fece ritorno a New York, non avrebbero potuto fornire alcun nominativo. Questa organizzazione si rivelò così soddisfacente che i membri, limitatamente a coloro presenti effettivamente su Jekyll Island, ebbero più avanti un certo numero di incontri informali in New York. Perché tutta questa segretezza? Perché questo viaggio lungo mille miglia in un vagone ferroviario chiuso fino ad un remoto club di caccia? Apparentemente, si trattava di portare avanti un programma di pubblica utilità, di preparare una riforma del sistema bancario che fosse di vantaggio per il popolo degli Stati Uniti, programma che era stato richiesto dalla Commissione Monetaria Nazionale. I partecipanti non erano estranei ad episodi di donazioni benefiche pubbliche. Normalmente, i loro nomi erano iscritti in targhe di ottone, sugli ingressi degli edifici che avevano donato. Questa non fu la procedura che queste persone seguirono a Jekyll Island. Non ci fu nessuna targa in ottone a ricordare le altruistiche azioni di coloro che si riunirono nel loro club di caccia privato nel 1910 per migliorare il destino di ogni cittadino degli Stati Uniti. Paul Warburg, essendo il più competente tecnicamente tra i presenti, ebbe l’incarico di redigere la maggior parte del piano. Il suo lavoro sarebbe quindi stato discusso e revisionato dal resto del gruppo. Il Senatore Nelson Aldrich era incaricato di controllare che il piano una volta completato, fosse stato esposto in una forma che potesse passare al Congresso, e gli altri banchieri erano presenti per inserire tutte quelle clausole di cui avrebbero avuto bisogno per essere sicuri di ottenere quanto volevano, in un progetto completo, concluso durante un unico soggiorno. Quando fossero rientrati a New York, non ci sarebbe stata una seconda riunione per rifinire il piano. Non c’era speranza di riuscire ad ottenere lo stesso livello di segretezza per il loro lavoro dando luogo ad un secondo viaggio. Il gruppo di Jekyll Island rimase al club per nove giorni, lavorando incessantemente per portare a termine il loro compito. Nonostante i presenti avessero gli stessi interessi, il lavoro non procedette senza frizioni. Il Senatore Aldrich, che era comunque una persona autorevole, considerava se stesso come il leader nominato dal gruppo, e non fu d’aiuto andando in giro a dare ordini a tutti. Aldrich si sentiva altresì fuori posto, essendo l’unico membro del gruppo che non fosse un banchiere professionista. Egli aveva avuto considerevoli interessi nelle banche durante la sua carriera, ma solo come qualcuno che aveva tratto profitto dalla proprietà di azioni bancarie. Conosceva ben poco gli aspetti tecnici delle operazioni finanziarie. Al contrario il suo collega Paul Warburg riteneva che ogni domanda sollevata dal gruppo meritasse non semplicemente una risposta, ma una conferenza. Raramente perse l’occasione di impartire ai membri una lunga disquisizione, progettata per impressionarli con la profondità delle sue conoscenze della tecnica bancaria. Questo atteggiamento fece risentire il resto del gruppo e spesso gli valse delle pungenti osservazioni da parte di Aldrich. L’innato spirito diplomatico di Henry P. Davison si rivelò essere il catalizzatore che li costrinse al lavoro. L’accento pesante e straniero di Warburg li irritava e gli ricordava costantemente che dovevano accettare la sua presenza se avessero voluto concepire un piano che avrebbe garantito loro profitti futuri. Warburg fece pochi sforzi per smussare i loro pregiudizi e li contestò in ogni possibile occasione su questioni tecnico-bancarie, che considerava il suo naturale terreno di caccia.
La riforma monetaria preparata a Jekyll Island sarebbe stata presentata al Congresso come il lavoro definitivo della Commissione Monetaria Nazionale. I rappresentanti del Congresso avrebbero osato votare un disegno di legge per il sostegno alla corruzione di Wall Street, indipendentemente da chi avesse contribuito alle spese della sua campagna. Il progetto di Jekyll Island era un progetto per una banca centrale, ed in questo paese c’è sempre stata una lunga tradizione di resistenza contro l’idea di imporre una banca centrale al popolo americano. Cominciò con la battaglia di Thomas Jefferson contro la macchinazione di Alexander Hamilton per una Prima Banca degli Stati Uniti, sostenuto da James Rothschild. Continuò con la guerra vittoriosa del Presidente Andrew Jackson contro l’intrigo di Alexander Hamilton per una Seconda Banca degli Stati Uniti, progetto nel quale Nicholas Biddle operava da agente di James Rothschild di Parigi. Il risultato di tale sforzo fu la creazione del Sistema Indipendente di Sotto-Tesorerie, che presumibilmente era servito per tenere le mani dei finanzieri lontano dai fondi degli Stati Uniti. Uno studio sulle crisi del 1873, 1893 e 1907 indica che [esse] furono il risultato di operazioni gestite da banchieri internazionali a Londra. Nel 1908 il pubblico richiedeva al Congresso una normativa che prevenisse il ripetersi di crisi monetarie provocate artificialmente. Una qualche riforma monetaria a questo punto sembrava inevitabile. Fu proprio per impedire e controllare tale riforma che fu istituita la Commissione Monetaria Nazionale con a capo Nelson Aldrich, dal momento che era il più eminente leader del Senato. Il problema principale, come disse Paul Warburg ai suoi colleghi, era di evitare il nome di “Banca Centrale”. Per tale ragione, aveva deciso di adottare il nome di «Federal Reserve System» [Sistema di Riserva Federale]. Questo avrebbe consentito di raggirare la gente inducendola a pensare che non si trattava di una banca centrale. Ad ogni modo, il progetto di Jekyll Island sarebbe stato un piano per una banca centrale, realizzante tutte le funzioni di una banca centrale; sarebbe stata di proprietà di privati individui che avrebbero tratto profitto dalla proprietà delle quote [azionarie]. Come banca d’emissione, avrebbe controllato il denaro e il credito della nazione. Nel capitolo su Jekyll Island della sua biografia di Aldrich, Stephenson scrive a proposito della conferenza:
Quindi la suggerita “Federal Reserve Bank” doveva essere “controllata dal Congresso” e riportare al Governo, ma la maggioranza dei suoi direttori dovevano essere scelti, “direttamente o indirettamente”, dalle banche dell’associazione. Nella stesura finale del progetto di Warburg, il Consiglio d’Amministrazione della Federal Riserve sarebbe dovuto essere nominato dal Presidente degli Stati Uniti, ma il lavoro effettivo del Consiglio sarebbe stato controllato da un Consiglio Consultivo Federale, di concerto con i Governatori. Il Consiglio sarebbe stato nominato dai direttori delle dodici Federal Riserve Banks, e sarebbe rimasto sconosciuto al pubblico. La riflessione successiva doveva celare il fatto che il “Sistema della Riserva Federale” proposto sarebbe stato dominato dai padroni del mercato monetario di New York. I membri del Congresso del Sud e dell’Ovest non sarebbero sopravvissuti se avessero votato per un progetto di Wall Street. Gli agricoltori e i piccoli uomini d’affari di queste zone avevano subito gravi sofferenze dalle crisi monetarie. C’era stato un grande risentimento popolare contro i banchieri dell’Est, che durante il diciannovesimo secolo divenne un movimento politico sotto il nome di “populismo”. Le carte private di Nicholas Biddle, che non furono rese pubbliche prima di più di cento anni dalla sua morte, mostrano che fin da subito i banchieri dell’Est erano consapevoli della grande opposizione pubblica nei loro confronti. A Jekyll Island Paul Warburg propose il primo sotterfugio che avrebbe impedito ai cittadini di riconoscere che questo era un progetto per istituire una banca centrale. Questo era il sistema della riserve regionali. Propose un sistema di quattro (in seguito dodici) filiali di Reserve Banks dislocate in differenti punti del paese. Poche persone al di fuori del mondo bancario avrebbero realizzato che l’esistente concentrazione della moneta nazionale e della struttura creditizia a New York avrebbero reso la proposta di una riserva regionale un inganno. Un’altra proposta avanzata da Paul Warburg a Jekyll Island fu la modalità di selezione degli amministratori del sistema di riserva regionale proposto. Warburg replicò che gli amministratori della proposta banca centrale dovrebbero essere sottoposti ad approvazione esecutiva da parte del Presidente. Questa aperta sottrazione del Sistema [della Federal Reserve] dal controllo Congressuale implicava che la proposta della Federal Reserve era incostituzionale dal principio, perché si trattava di una banca di emissione. L’articolo 1, Sez. 8, Par. 5, della Costituzione investe espressamente il Congresso del “potere di battere moneta e di regolarne il valore”. Il progetto di Warburg avrebbe privato il Congresso della sua sovranità, ed il sistema di controlli e separazione di poteri organizzata da Thomas Jefferson nella Costituzione sarebbero stati eliminati. Gli amministratori di tale sistema avrebbero controllato i crediti e la moneta della nazione, e sarebbero stati ratificati dal dipartimento esecutivo del governo. Il dipartimento della giustizia (la Corte Suprema etc.) era già virtualmente sotto controllo dell’esecutivo tramite la designazione presidenziale al seggio. Paul Warburg successivamente redasse una voluminosa esposizione del suo piano, «La Federal Riserve System, le sue origini e crescita»(7) di circa 1750 pagine, ma il none di Jekyll Island non appare in nessun punto del testo. Egli dichiara (Vol. 1, p. 58):
A pag. 60, Warburg scrive:
La rivelazione della spedizione segreta a Jekyll Island da parte di B. C. Forbes(8), sorprendentemente non ebbe un grande impatto. Non fu data in stampa prima che fossero passati due anni dall’approvazione del “Federal Reserve Act” da parte del Congresso, quindi non fu mai letta nel periodo in cui avrebbe potuto fare effetto, cioè durante il dibattito Congressuale sull’approvazione della legge. La storia di Forbes fu inoltre accantonata dai “bene informati”, come assurda, e come una pura invenzione. Stephenson cita a pag. 484 del suo libro su Aldrich: (9)
La copertura della conferenza di Jekyll Island fu portata avanti seguendo due linee, ed entrambe furono vincenti. La prima delle due, come riporta Stephenson, fu di screditare l’intera storia bollandola come una romantica macchinazione che non ebbe mai luogo. Anche se ci furono delle brevi allusioni a Jekyll Island in libri pubblicati successivamente riguardanti la Federal Reserve System, queste attirarono poca attenzioni nel pubblico. Come abbiamo notato, il ponderoso e apparentemente definito lavoro sulla Federal Reserve System non fa alcuna menzione di Jekyll Island, sebbene ammetta che una conferenza ci sia stata. In nessuno dei suoi voluminosi discorsi o scritti compaiono le parole “Jekyll Island”, con una sola interessante eccezione. Acconsentì alla richiesta del professor Stephenson che gli chiedeva di preparare un breve resoconto per la biografia di Aldrich. Questo è riportato a pag. 485 come parte del “Memorandum Warburg”. In questo estratto Warburg scrive:
Un altro membro del “Club dei Nomi Propri” fu meno reticente. Frank Vanderlip più avanti pubblicò alcuni brevi resoconti della conferenza. Nel Saturday Evening Post del 9 febbraio 1935 Vanderlip scrisse:
In una Rubrica di Viaggi del Washington Post del 27 Marzo 1983, “Segui il ricco a Jekyll Island” Roy Hoopes scrive:
Vanderlip in seguito scrisse nella sua biografia, “Da allevatore a finanziere” (10):
Il professor E. R. A. Seligman, membro della famiglia di banchieri internazionali J. & W. Seligman e capo del Dipartimento di Economia alla Columbia University, scrisse in un saggio pubblicato dall’Accademia di Scienze Politiche, Atti v. 4 N. 4 pagg. 387-90:
Ora che il debito pubblico degli Stati Uniti ha superato il trilione di dollari [1.000 miliardi di dollari, ndT], possiamo realmente riconoscere “quanto grande è il debito degli Stati Uniti nei confronti del Sig. Warburg.” Nel momento in cui egli scrisse il Federal Reserve Act, il debito pubblico era praticamente inesistente. Il professor Seligman richiama l’attenzione sulla notevole preveggenza che il reale compito dei membri della conferenza di Jekyll Island era di preparare un progetto di sistema bancario che avrebbe gradualmente “educato il paese” e “abbattuto i pregiudizi e rimuovere i sospetti”. La campagna per promulgare il piano in legge ebbe successo proprio facendo ciò. ~•~ (1) Prof. Nathaniel Wright Stephenson, Paul Warburg’s Memorandum, Nelson Aldrich A Leader in American Politics, Scribners, N.Y. 1930 |
|
si ringraziano cene e sandros per la traduzione. | |
27/09/2007 : signet@work : sandro pascucci : www.signoraggio.com v.0.5 [http://www.signoraggio.com/signoraggio_jekyll_island_01.html] |