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Lettera aperta al fascista Beppe Grillo
(di devarim)

Lettera aperta al fascista Beppe Grillo

"Caro" Signor Giuseppe Grillo, detto Beppe,

Lei sbaglia. E non sbaglia per il semplice motivo che il suo moto di protesta, abilmente orchestrato, possa configurarsi come qualunquismo e antipolitica. Nel merito, alcune delle sue opinioni sono condivisibili, e sono patrimonio di molti che avvertono il problema che la transizione della nostra Repubblica nella cosiddetta "seconda", dopo gli anni '90, ha comportato. Lei è convinto che basti il richiamo al popolo, che lei chiama "cittadini". Ma lei non sa cosa sono i cittadini.

I padri di questa Repubblica ritennero che, i cittadini, per le loro garanzie democratiche, si dovessero organizzare in partiti. E lo sa perché? Perché si usciva da un regime in cui vigeva il partito unico, e un duce che incarnava in sé il destino del popolo. Ora io ritengo che una frase detta da Lei ieri sia fortemente incostituzionale, e sia fautrice di un profondo attacco alla nostra democrazia. Sa qual è? È questa:

"Noi i partiti li vogliamo distruggere, sono il tumore della democrazia". Lei forse non si rende conto della profonda forza eversiva di quest' asserzione.

Legga l'articolo 49 della Costituzione repubblicana : Art. 49.

Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale.

Lei si è anche permesso di far abbassare una bandiera rossa di un ragazzo che, ingenuo e sprovveduto eppure latore di una storia carica di libertà (parlo dell'Italia, non della Russia) alzava: Lei gli ha detto "abbassa quella bandiera, porta sfiga". Ma come si è permesso? Sa che dietro quella bandiera, che altrove è stata causa di massacri, ci sono il sacrificio di migliaia di donne e uomini che si alzarono "per libertà non per destino " (Calamandrei) contro un totalitarismo che aveva fatto strame dell'Italia? Lei non si rende conto di quanto l'Italia abbia, nei suoi cromosomi, il gene del totalitarismo. La rimando a un libro meraviglioso, "Rivoluzione liberale" di Piero Gobetti. Vi si parla di come sia nato il fascismo. Lei forse non sa che il fascismo, in Italia, si scatenò proprio nella stessa piazza i cui Lei ha tenuto il suo comizio (Legga un qualunque libro di storia serio): Palazzo d'Accursio. Ha, inoltre, scelto l'8 settembre come data della sua manifestazione. Sostenendo, con un'ignoranza storica imperdonabile che " Dall'8 settembre '43 a oggi nulla è mutato in Italia". Si dovrebbe vergognare.

Lei è un pericolo per la democrazia, signor Grillo Si limiti a spararecazzate sul suo blog (talvolta ci azzecca, ma anche un orologio fermo due volte al giorno segna l'ora giusta") e a sponsorizzare i suoi libri da acquistare. Lasci ai cittadini uniti in partiti la democrazia. Essa è una cosa seria. Ben più seria di quanto pensi uno che si erge su un palco a sproloquiare i suoi proclami su tutto e su tutti.

Noi, democratici e liberali, appena vediamo un uomo su un balcone, su un palco, o su un monte, siamo presi da un rigurgito di paura. Sappiamo come andrà a finire. [[[Chi si erge su un balcone a testa in su, alla fine, inevitabilmente penzolerà a testa in giù da un distributore di benzina. In un qualunque Piazzale Loreto.]]]

Un cordialeVaffanculo a Lei.

Viva la democrazia, viva la Costituzione repubblicana, viva la libertà.

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12/09/2007 : signet@work : sandro pascucci : www.signoraggio.com v.0.5
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