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Lo sviluppo di energia sostenibile:
come si possono ridurre i costi della metà

di Ellen Brown

(a cura di Sandro Pascucci - traduzione di JJules per www.signoraggio.com)

Lo scorso 15 ottobre 2007 Ban Ki-moon, Segretario Generale delle Nazioni Unite, ha dichiarato in un discorso ufficiale: "Il cambiamento del clima è sicuramente un problema attuale. La scienza è stata chiara. Sappiamo quello che dobbiamo fare. Abbiamo misure e tecnologie alla nostra portata per farlo". Quello che non abbiamo è il denaro o, perlomeno, non lo abbiamo nel sistema odierno di credito creato dalle banche. E non abbiamo neanche il tempo. Ban-Ki moon ha proseguito:

Durante un recente viaggio in Ciad, ho visto con i miei occhi il tributo umanitario del cambiamento del clima. Si calcola che 20 milioni di persone dipendono da un sistema di laghi e fiumi che nel corso degli ultimi trent'anni si è ristretto fino ad essere un decimo della sua dimensione originaria. Adesso, in Africa, le piogge più devastanti che mai si ricordino stanno spazzando via centinaia di migliaia di persone dalle proprie case. Questi sono i segnali di quello che avverrà. I problemi che sta affrontando la nostra generazione saranno peggiori per i nostri figli, soprattutto se non agiamo... dobbiamo coinvolgere il settore privato, stimolare l'attività economica, utilizzare nuovi criteri di finanziamento basati sul mercato, sviluppare e trasferire il know-how, e creare posti di lavoro.

Il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo al momento sta cercando delle idee per un dibattito che si terrà a Bali nel dicembre 2007 e che riguarderà metodi innovativi per finanziare i costi dell'adattamento ai cambiamenti climatici nei paesi in via di sviluppo. Ecco la mia proposta.


Finanziare i progetti pubblici con denaro emesso in modo pubblico

I governi hanno il diritto sovrano di creare il denaro e di prestarlo. Le stesse Nazioni Unite potrebbero arrogarsi questo diritto, proprio come il Fondo Monetario Internazionale si è arrogato il diritto di emettere credito sotto forma di "Diritti Speciali di Prelievo" che sono convertibili nelle valute nazionali. Come dimostreremo, il denaro emesso dai governi o dalle Nazioni Unite potrebbe essere utilizzato per progetti di energia sostenibile senza provocare inflazione e questo potrebbe essere compiuto in modo redditizio anche dai governi impoveriti che hanno deboli strutture legali e meccanismi immaturi di contabilità governativa.

Il credito creato dai governi o dalle Nazioni Unite avrebbe il vantaggio di poter essere emesso senza interesse. L'eliminazione del costo dell'interesse ridurrebbe drasticamente i costi di produzione. L'interesse consiste in almeno il 77 per cento del costo dei beni e dei servizi che richiedono un grosso impiego di capitale, come gli alloggi pubblici. La media viene abbassata dai servizi che richiedono un grosso impiego di forza lavoro, come la raccolta dei rifiuti, per la quale gli interessi costituiscono solamente il 12 per cento del costo. Ma la media complessiva del costo dell'interesse è stata stimata in circa la metà di tutto ciò che acquistiamo1. Se il denaro per progetti di energie alternative fosse emesso senza interesse, i progetti che sono stati considerati insostenibili a causa del peso degli interessi potrebbero diventare non solo auto-sostenibili ma altamente redditizi per i governi finanziatori.

Nel libro "The Modern Universal Paradigm" del 2007, Rodney Shakespeare cita l'esempio del ponte sull'Humber, costruito nel Regno Unito ad un costo di 98 milioni di sterline. Dall'apertura del ponte avvenuta nel 1981, oggi anno ha visto un utile operativo, vale a dire i costi di gestione (essenzialmente riparazioni, manutenzione e stipendi del personale) sono stati superati dalle entrate derivanti dai pedaggi degli automobilisti che attraversano il fiume Humber. Prima dell'apertura del ponte, gli oneri sull'interesse ne avevano fatto lievitare il costo fino a 151 milioni di sterline e nel 1992, solamente dieci anni dopo, il debito era schizzato ad una cifra esorbitante di 439 milioni di sterline. Il governo britannico fu costretto ad intervenire con ragguardevoli aiuti finanziari e detrazioni dalle dichiarazioni dei redditi per non far gravare sui residenti locali il peso di questi costi. Se il ponte fosse stato finanziato con denaro emesso dal governo e senza interesse, questi costi sarebbero stati evitati e il ponte si sarebbe finanziato da solo2.


Le obiezioni sull'inflazione

L'argomentazione contro i governi che emettono e prestano moneta per progetti di sviluppo è che si tratterebbe di un processo inflazionario, ma le cose non stanno proprio così. C'è un'inflazione sui prezzi quando la "domanda" (il denaro) aumenta più rapidamente dell'"offerta" (i beni e i servizi). Come sottolineava l'economista John Maynard Keynes, quando la valuta nazionale viene espansa per finanziare progetti produttivi, l'offerta aumenta insieme alla domanda, lasciando inalterati i prezzi al consumo3.

Inoltre, le banche private stesse creano il denaro che prestano. Molte persone autorevoli lo hanno confermato, compresa la stessa Federal Reserve. La Federal Reserve di Chicago ha esposto i meccanismi della creazione del denaro in una pubblicazione chiamata Modern Money Mechanism, nella quale viene scritto che:

Naturalmente [le banche commerciali] non concedono un prestito dal denaro che ricevono come deposito. Se lo facessero, non verrebbe creato denaro aggiuntivo. Quello che fanno quando concedono un prestito è accettare dei pagherò in cambio di credito sul conto del mutuatario4.

Consideriamo anche Money Facts, pubblicato nel 1964 dal membro del Congresso Wright Patman, presidente del sottocomitato per la Finanza Interna e del comitato Banche e Valute. Rispondendo alla domanda "Oggi le banche private emettono denaro?", egli scrisse:

Sì. Anche se le banche non hanno più il diritto di emettere banconote, possono creare denaro sotto forma di depositi bancari quando prestano denaro alle aziende o acquistano delle securities. La cosa importante da ricordare è che quando le banche prestano del denaro non lo prendono necessariamente da qualcun altro. Quindi, lo creano "dal nulla"5.

Durante la recente crisi del credito bancario dell'agosto 2007, le banche centrali di Stati Uniti, Europa, Canada, Australia e Giappone hanno esteso tutte insieme una linea di credito di 315 miliardi di dollari alla banche commerciali. Questo credito è stato creato dal nulla, un'operazione che le banche centrali si arrogano il diritto di fare in quanto "pagatori di ultima istanza", e queste somme anticipate erano enormi6. Per fare un paragone, solo 188 miliardi di dollari sarebbero stati sufficienti per riparare tutti i 74.000 ponti degli Stati Uniti che hanno problemi, per evitare altri disastri come quello avvenuto in Minnesota nel luglio 2007. La Carbon Trust, una famosa azienda britannica che si dedica alla riduzione delle emissioni di carbonio, è responsabile della diminuzione di emissioni per quasi 2 milioni di tonnellate all'anno su un budget per il 2007 di solo 115,9 milioni di sterline (circa 240 milioni di dollari). Se le banche centrali possono creare centinaia di miliardi di dollari per salvare le banche private in affanno, i governi possono creare un simile credito per adattarsi al cambiamento climatico, un problema molto più urgente.

Il diritto sovrano di emettere moneta appartiene in realtà ai governi, e non alle banche private. Purtroppo pochi governi esercitano oggi questo diritto. L'unica forma di denaro che emette il governo degli Stati Uniti sono le monete metalliche, che costituiscono solamente un millesimo dell'offerta monetaria (M3) del paese. Tutto il resto è creato dalle istituzioni bancarie private quando concedono prestiti, inclusa la Federal Reserve, di proprietà privata, che crea banconote (dollari) con la dicitura Federal Reserve e le presta al governo e alle banche commerciali7.

Il processo tramite il quale le banche creano il denaro è insitamente inflazionario perché esse prestano solamente il capitale e non l'interesse necessario per saldare i propri prestiti. Per mettersi alla pari con l'interesse devono essere concessi nuovi prestiti, inflazionando continuamente l'offerta monetaria con denaro proveniente da nuovi prestiti. E poiché il denaro andrà ai creditori invece che produrre nuovi beni e servizi, la domanda (il denaro) aumenta senza che l'offerta aumenti e quindi ne deriva un'inflazione sui prezzi. Se il credito fosse esteso dai governi senza interesse, l'inflazione potrebbe in realtà essere ridotta, limitando la necessità di sottoscrivere nuovi prestiti per ripagare l'inafferrabile interesse che grava sui vecchi prestiti.


Precedenti storici

Il denaro emesso dal governo per finanziare progetti pubblici non è una novità ma ha una lunga storia di successi. Tra gli esempi più rilevanti:

All'inizio del diciottesimo secolo, la colonia della Pennsylvania emetteva denaro che veniva prestato e speso dal governo locale nell'economia, creando un periodo di prosperità senza precedenti. Questo fu realizzato non solo senza causare inflazione ma anche senza imporre tasse alla popolazione8.

Quando Abraham Lincoln ebbe bisogno di denaro per finanziare la Guerra Civile Americana, piuttosto che pagare dal 25 al 36 per cento di interessi, evitò di indebitarsi stampando i dollari "Greenback" che costituirono la valuta legale. Gli storici del periodo testimoniarono che l'emissione dei Greenback non causò alcuna inflazione sui prezzi9.

L'isola di Guernsey, situata nelle Isole del Canale, da oltre 200 anni finanzia le proprie infrastrutture con denaro emesso dal governo, senza inflazione sui prezzi e senza debito governativo10.

Durante la Prima Guerra Mondiale, quando le banche private esigevano il 6 per cento di interesse, la banca australiana Commonwealth Bank, di proprietà pubblica, finanziò lo sforzo bellico del paese con un tasso di interesse che era inferiore all'1 per cento, facendo risparmiare alla popolazione qualcosa come 12 milioni di dollari in oneri bancari. Dopo la Prima Guerra Mondiale, il governatore della banca utilizzò la potenza di credito dell'istituto per salvare gli australiani dalle condizioni di depressione che stavano avendo la meglio negli altri paesi, finanziando la produzione e la costruzione di nuove abitazioni e prestando fondi ai governi locali per la costruzione di strade, linee tranviarie, porti, officine di produzione del gas e centrali elettriche. I profitti della banca furono rimborsati al governo nazionale11.

Un programma infrastrutturale di successo finanziato con "credito nazionale" senza interesse fu inoltre istituito in Nuova Zelanda dopo l'elezione del primo governo laburista negli anni '30. Il credito emesso dalla banca centrale nazionalizzata consentì alla Nuova Zelanda di prosperare in un'epoca in cui il resto del mondo si dibatteva nella povertà e nella mancanza di produttività. Secondo un libro intitolato "State Housing in New Zealand" pubblicato dal Ministero dei Lavori Pubblici neozeolandese nel 1949:

Per finanziare il proprio ampio ventaglio di proposte, il Governo ha intrapreso la strada piuttosto inusuale di utilizzare il credito della Reserve Bank [la banca centrale neozelandese, NdT], riconoscendo pertanto che il fattore più importante nei costi immobiliari è il prezzo del denaro, e che l'interesse rappresenta la parte più gravosa nella composizione dell'affitto. Questo provvedimento ha mostrato che era possibile per lo Stato utilizzare il credito del paese per creare nuovi beni12.

Stan Fitchett, nel New Zealand Guardian Political Review del 2004, approfondì la questione per vedere se questo approccio causerebbe oggi un'inflazione sui prezzi. Ebbe la conferma da dirigenti di banca che il 97 per cento dell'offerta monetaria della Nuova Zelanda è ora creata dalle banche commerciali quando concedono prestiti. Nell'anno in cui Fitchett stava scrivendo, l'offerta monetaria aumentò di 18.527 milioni di dollari neozelandesi (il 16,8 per cento) e il 97 per cento di questa crescita proveniva da prestiti concessi da banche commerciali. Fitchett confermò, insieme agli esperti bancari, che se la Reserve Bank avesse creato 100 milioni di dollari neozelandesi per nuove abitazioni nel paese, questa somma non avrebbe avuto alcun impatto tangibile sull'inflazione, poiché si sarebbe trattato solamente dello 0,5 per cento di ciò che era già stato aggiunto ogni anno nell'offerta monetaria dalle banche private commerciali13. Cifre analoghe valgono anche per gli Stati Uniti e per altri paesi14.


Le implicazioni per l'attuale crisi climatica

I prestiti per lo sviluppo sono diventati trappole di debito per molti paesi del Terzo Mondo, perché l'interesse si è aggravato ogni anno sui prestiti di denaro creato dalle banche commerciale con scritture contabili. Se i governi o le Nazioni Uniti acquisissero il controllo di questa funzione e anticipassero il credito creato con le stesse scritture contabili, le spese rovinose dell'interesse composto potrebbero essere eliminate. I prestiti senza interesse potrebbero aiutare nell'attenuare le crisi attuali, non solo quella climatica ma anche quella immobiliare, energetica, infrastrutturale, alimentare e sanitaria.

I fondi per lo sviluppo pubblico potrebbero essere anticipati come "sovvenzioni contingenti". Se i progetti si rivelassero redditizi il denaro ritornerebbe al governo tramite i profitti ricavati. Appaltatori privati potrebbero essere assunti per compiere i lavori ma i progetti rimarrebbero beni pubblici che continuerebbero a creare profitti a beneficio del governo e della popolazione. Per impedire abusi, il denaro non verrebbe semplicemente prestato ma dovrebbe essere ripagato a cadenza programmata, proprio come funzionano ora i prestiti privati. L'unica differenza sarebbe che i crediti sarebbero anticipati dal governo o dalle Nazioni Unite piuttosto che da banche private commerciali e non sarebbero gravati da interesse.

Il credito senza interesse potrebbe trasformare le proposte di energie alternative che sarebbero troppo costose nel mercato del credito privato in iniziative imprenditoriali redditizie, persino per i paesi poveri che non hanno risorse finanziarie e mezzi di altra natura. Tra le altre possibilità interessanti per la produzione di energia locale c'è quella prospettata da Rodney Shakespeare riguardo i biocarburanti:

Mentre i raccolti tradizionali hanno rendimenti di circa 50-150 galloni per acro (470-1.400 litri per ettaro, NdT] di biodiesel all'anno, oggi si sostiene che le alghe potrebbero fruttare dai 5.000 ai 20.000 galloni per acro (47.00-187.000 litri per ettaro, NdT] all'anno. Le alghe vengono coltivate in strutture di plastica simili a serre utilizzando una nuova e semplice tecnologia. Si afferma che i processi delle alghe sono finanziariamente attuabili anche nel sistema economico e finanziario esistente che utilizza denaro sostenuto da interesse. Se ciò corrisponde al vero, il mondo potrebbe essere salvato dal riscaldamento globale e, anche se ciò non dovesse corrispondere al vero, c'è comunque la chiara possibilità di utilizzare prestiti senza interesse per la produzione di alghe che sarebbero sufficienti per avere risultati finanziariamente attuabili. In modo decisivo, la produzione localizzata delle alghe consentirebbe la produzione locale di elettricità, eliminando quindi il bisogno di enormi reti di distribuzione di energia elettrica. Le nuove soluzioni tecnologiche sono locali e fanno parte di un nuovo modo di pensare alla vita che può essere riassunto come "modo di vivere sostenibile" piuttosto che "sviluppo sostenibile"15.


di Ellen Brown
http://www.webofdebt.com/articles/energy-costs.php


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1 Margrit Kennedy, Interest and Inflation-free Money (1995), discusso in Deidre Kent, "Margrit Kennedy Inspires New Zealand Groups to Establish Regional Money Systems," McKeever Institute of Economic Policy Analysis, www.mkeever.com (2002).

2 Rodney Shakespeare, The Modern Universal Paradigm (2007), pagine 95-96.

3 Henry C. K. Liu, "Banking Bunkum, Part 1: Monetary Theology," Asia Times (2 novembre, 2002).

4 Federal Reserve di Chicago, "Modern Money Mechanics" (1963), in origine scritto e distribuito gratuitamente dal Public Information Center of the Federal Reserve Bank of Chicago, Chicago, Illinois, ora disponibile su Internet all'indirizzo http://landru.i-link-2.net/monques/mmm2.html

5 Wright Patman, Money Facts – A Supplement to A Primer on Money (1964), http://dewoody.net/money.

6 Ellen Brown, "Market Meltdown," http://www.signoraggio.com/signoraggio_schemaponzi.html; George Selgin, "Legal Restrictions, Financial Weakening, and the Lender of Last Resort," www.cato.org (1989).

7 Ellen Brown, Web of Debt (2007), capitolo 2.

8 Alvin Rabushka, "Representation Without Taxation," Policy Review (Hoover Institution, Stanford University, agosto/settembre 2002).

9 Stephen Zarlenga, The Lost Science of Money (2002), pagina 464, citando Irwin Unger, The Greenback Era (1964) e J. G. Randall, The Civil War and Reconstruction (1937, seconda edizione 1961), pagine 3-11.

10 Bob Blain, "The Other Way to Deal with the National Debt," Progressive Review (giugno 1994).

11 David Kidd, "Come viene creato il denaro in Australia"
(http://www.signoraggio.com/signoraggio_den...ustraliano.html)

12 Ministero dei Lavori Pubblici, State Housing in New Zealand (1949), pagina 7, citato da Stan Fitchett in "How to Be a Billionaire," Guardian Political Review (Winter 2004), pagina 25.

13 S. Fitchett, ibid.

14 Vedi John Williams, "Alternate Data Statistics," www.shadowgovernmentstatistics.com (3 ottobre, 2007).

15 R. Shakespeare, op. cit., pagine 66-67, citando http://www.solaroof.org/wiki.

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Ellen Brown, dottore in giurisprudenza, ha sviluppato le proprie abilità di ricerca come avvocato seguendo cause legali a Los Angeles. In "Web of Debt", il suo ultimo libro, traduce queste abilità in un'analisi sulla Federal Reserve e sulla "fiducia monetaria", mostrando come questo cartello privato abbia usurpato il potere di creare moneta, e spiegando come il popolo se lo possa riprendere. Tra gli undici libri della Brown possiamo annoverare il bestseller "Nature's Pharmacy", scritto in collaborazione con la dottoressa Lynne Walker, che ha venduto 285.000 copie.


traduzione di JJules


28/10/2007 : signet@work : sandro pascucci : www.signoraggio.com v.0.5
[http://www.signoraggio.com/signoraggio_energiasostenibile.html]

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