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Come viene creato il denaro in Australia

(a cura di Sandro Pascucci - traduzione di JJules per www.signoraggio.com)

della serie: tutto il mondo è Paese..

COME VIENE CREATO IL DENARO IN AUSTRALIA

Una semplice spiegazione di come il sistema monetario australiano potrebbe essere maggiormente di aiuto alla popolazione.

Conosciamo tutti il detto "il denaro è la radice di ogni male" e abbiamo probabilmente pensato che fosse un po' un'esagerazione.

Ma quando ci rendiamo conto di come viene creato il denaro nel mondo moderno possiamo allora comprendere la causa principale di molti grandi problemi: le tasse in continuo aumento, le pensioni che svaniscono, la distribuzione iniqua della ricchezza, l'inflazione, il debito nazionale, la crisi delle valute e le svalutazioni, le recessioni, le depressioni e addirittura l'incapacità di governare nell'interesse dei propri elettori da parte dei governi degli stati democratici.

Il denaro fu inventato per essere uno strumento che facilitasse il commercio, ma ora è diventato uno strumento utilizzato dai ricchi per dominare il mondo.

Se avete dei dubbi al riguardo, continuate nella lettura.

Il debito nazionale:

Abbiamo tutti sentito parlare della crisi del debito del Terzo Mondo, di quelle nazioni povere e senza speranza incapaci di pagare i propri debiti, di tutti quegli esseri umani che soffrono e delle conseguenze ambientali della loro situazione disperata.

Ma sapevate che la potenza numero uno dell'economia mondiale, vale a dire gli Stati Uniti d'America, sono anch'essi in debito, di quasi 20.000 dollari per ciascun uomo, donna e bambino residente nel territorio americano?

E che, dopo Messico e Brasile, l'Australia è la nazione con il più alto debito pro-capite del mondo?

Secondo le cifre ricavate alla metà del 2001 dal CIA Factbook [una pubblicazione annuale della Central Intelligence Agency che riporta i dati statistici fondamentali di tutti i paesi del mondo, NdT] questi sono i debiti esteri (espressi in dollari americani) di alcuni paesi, molti dei quali appartenenti al cosiddetto "Primo Mondo":

Australia 222 miliardi, Austria 32 miliardi, Canada 253 miliardi, Cina 159 miliardi, Emirati Arabi Uniti 15 miliardi, Francia 117 miliardi, Hong Kong 48 miliardi, Israele 18 miliardi, Italia 45 miliardi, Nuova Zelanda 53 miliardi, Russia 199 miliardi, Stati Uniti d'America 862 miliardi, Sudafrica 25 miliardi, Svezia 66 miliardi.

Le cifre del Factbook risalgono da due anni fino a parecchi anni prima, ma se così tanti paesi, dai più ricchi a quelli più poveri, sono tutti indebitati, la domanda che ci poniamo è... con chi sono indebitati?

La risposta, ovviamente, è con le banche private.

Le banche sono ben liete di concedere prestiti grazie all'interesse che ne ricavano, ma come mai hanno così tanto denaro da poter prestare? Addirittura in quantità maggiori rispetto ai paesi più ricchi del pianeta? Il modo con cui le banche accumulano tutto quel denaro da dare a prestito è l'argomento di questo articolo, perché le banche si comportano così non solo in Australia ma nei paesi di tutto il mondo, e vengono accusate da molti di utilizzare quel denaro per corrompere e ricattare politici, partiti, burocrati, mass media, esperti e altre persone. Indirettamente, le banche sono in grado di governare il mondo. Per sapere in che modo, proseguite nella lettura.

Definizione di denaro:

Per denaro, secondo il dizionario Macquarie, si intende "monete o certificati (come banconote ecc..) accettati universalmente nel pagamento di debiti e transazioni, o qualunque articolo o sostanza utilizzato in modo analogo". All'inizio della fondazione della città di Sydney, il rum era utilizzato spesso come forma di denaro. Nel mondo moderno le carte di credito e gli assegni sono universalmente accettati per il pagamento di debiti e transazioni, e così il credito rappresenta una forma di denaro.

Monete e banconote:

In Australia, le monete sono coniate dal governo del Commonwealth presso la Zecca Reale di Canberra mentre le banconote sono stampate a Melbourne dalla Note Printing Australia, una consociata di proprietà della Reserve Bank of Australia, a sua volta di proprietà del Governo del Commonwealth.

Dunque, è corretto dire che le monete e le banconote sono fabbricate dal governo. A patto che la loro quantità risulti in un'offerta monetaria complessiva in equilibrio con i beni e i servizi erogati nel paese, la fabbricazione di monete e di banconote non causerà né inflazione né scarsità di denaro.

Ma statistiche come quelle preparate dalla Reserve Bank mostrano che solamente il 5% di tutto il denaro australiano è sotto forma di monete e banconote. E allora da dove proviene il restante 95%?

Le banche creano denaro creando credito:

Il credito a cui è possibile accedere tramite carte di credito, assegni scoperti o prestiti bancari non è nulla di più che una promessa di pagamento alla banca. Il credito monetario esiste solo come numeri all'interno dei computer delle banche. Ed è noto che, di tanto in tanto, le banche falliscano, anche in Australia, lasciando nei guai i loro fedeli clienti!

Quando qualcuno prende a prestito del denaro da una banca, ad esempio per accendere un mutuo immobiliare, la banca registra nel conto del mutuatario il debito che deve essere ripagato con l'interesse e, in cambio, procura un assegno al mutuatario oppure si rivolge alla persona dalla quale egli acquisterà l'immobile. L'assegno bancario è credito creato dalla banca, non coperto dal denaro di proprietà della banca né da quello appartenente a qualcun altro. Alle banche è permesso dai governi di creare credito come questo fino a 15 volte il totale complessivo del denaro che custodiscono in "deposito".

Inoltre, per "deposito" non si intendono solamente banconote e monete, ma anche assegni e saldi di conto corrente che rappresentano il credito creato in precedenza, così le banche sono in grado di costruire una montagna di credito basato sul credito precedente finché questo non ammonta al 95% di tutto il denaro!

Vale la pena sottolineare che quando una banca concede un prestito, non presta mai denaro appartenente ai depositanti della banca. Nessun depositante vedrà mai una dichiarazione che gli dica che una parte del suo deposito non è disponibile perché è stata prestata ad un mutuatario. I prestiti delle banche sono solamente credito creato da loro stesse. Alla fine, il venditore immobiliare presenterà l'assegno bancario per il pagamento, probabilmente presso un'altra banca dove verrà accreditato sul suo conto. Ma anche in questa fase il credito creato esiste solo sotto forma di numeri che i computer delle banche possono scambiarsi tra loro e, in media, è qui che il 95% di questo credito rimarrà per tutta la durata del prestito, perché, ricordate, solamente il 5% di tutto il denaro scorre sotto forma di contanti.

Dunque le banche aumentano l'offerta monetaria creando denaro dal nulla, come credito. Nel farlo la loro influenza sul totale complessivo della moneta in circolazione nella collettività è di parecchie volte superiore a quella del governo che fabbrica banconote e monete metalliche. Ed è in questo modo che le banche private possono causare e controllare l'inflazione.

Tenetelo bene a mente la prossima volta che sentirete qualche allarmista che prevede una rovinosa inflazione causata dal governo che stampa moneta.

Con il passare del tempo, una volta restituito il prestito il credito creato verrà estinto, e dunque alla fine del prestito questo credito temporaneo sarà scomparso, lasciando la banca più ricca grazie all'interesse pagato. Pensate sia buona cosa ricordare che l'importo dell'interesse è spesso maggiore dell'importo del prestito originario? Per espandere i propri affari, l'industria bancaria cerca continuamente di incrementare il livello globale del debito e adora avere come clienti le aziende che spendono molto e i governi.

Ma vale la pena far notare che le banche, in qualunque momento, possono diminuire l'offerta di moneta in circolazione nella collettività rifiutandosi di concedere nuovi prestiti e attendendo la restituzione di quelli in essere... causando, in tal modo, recessioni e depressioni.

In altre parole:

Il paragrafo precedente è la parte più fraintesa dell'intera vicenda, e dunque è bene ripeterla ancora in altri termini. Qui potete trovare altre interpretazioni fornite da una serie di commentatori. Oppure date un'occhiata a The Fatal Trap in the Global Economy di Graham Ferguson e Michael Bond. E se vi state chiedendo perché non avete mai sentito parlare di queste cose in televisione, in radio, a scuola o sui giornali, eccovi una spiegazione direttamente dal Canada, paese colpito dagli stessi problemi.

La depressione bancaria degli anni '30:

Gli australiani più avanti con gli anni sanno tutto della Grande Depressione e dei tempi durissimi che provocò. Ma quali furono le cause? Nel 1930, all'Australia non mancavano capacità industriale, terreni fertili, operai in gamba, attivi e volenterosi che abitavano nelle città e nelle campagne.

Erano già in funzione ampi sistemi di trasporto e di comunicazione, discretamente efficienti. La guerra non aveva saccheggiato le città e le zone rurali, e la fame non aveva distrutto il terreno e la sua popolazione. Rimaneva ancora tanto da fare. L'unica cosa che mancava all'industria e al commercio era una sufficiente disponibilità di denaro. Nei primi anni '30 i Banchieri, che erano l'unica fonte di nuovo denaro e credito, rifiutavano intenzionalmente i prestiti all'industria, al commercio e all'agricoltura. Tuttavia, veniva ancora richiesta la restituzione dei prestiti arretrati, il che portò ad un rapido incremento della circolazione di denaro reale. Per una curiosa coincidenza, la stessa cosa stava avvenendo in America e in altre parti del mondo. Tutto questo causò una battuta d'arresto completa: non potevano essere eseguiti i lavori, non potevano essere acquistati beni e servizi.

Questo fece piombare l'Australia nella Grande Depressione degli anni '30 e, soprattutto, fece piombare un gran numero di aziende ipotecate, abitazioni e fattorie nelle mani delle Banche. Le stesse cose accadono, su piccola scala, ogni volta che si ha una recessione. L'Australia, in quegli anni, soffrì più di ogni altro paese, con l'eccezione del Canada e della Germania. Avevamo un livello di disoccupazione che raggiunse il 30% e che rimase al 20% per un lungo periodo. Il reddito nazionale quasi si dimezzò. I capitali si prosciugarono completamente. I prezzi delle commodities crollarono di due terzi.

Le banche crearono rapidamente il denaro per la guerra:

Quasi da un giorno all'altro, gli stessi Banchieri che non avevano il denaro per le case, il cibo e l'abbigliamento, improvvisamente potevano prestare milioni di dollari per le caserme dell'esercito, le uniformi, le razioni e le armi.

Questo fu un capovolgimento eccezionale nella politica bancaria. Le Banche iniziarono semplicemente a pompare milioni su milioni di dollari nell'economia quando la guerra era imminente. La Grande Depressione finì grazie al secondo conflitto mondiale! Le guerre creano enormi debiti verso i Banchieri, a loro volta in grado di espandere l'offerta monetaria e poter prestare ancor più denaro. Le grosse banche che sono state tradizionalmente di proprietà esclusiva di alcune famiglie in collaborazione tra loro, possono cambiare il corso della storia, e così hanno fatto durante gran parte di questo secolo.

Le banche concorrenti vanno a braccetto:

Esistono vari meccanismi per far collaborare tra loro le singole banche allo scopo di far funzionare l'industria bancaria grazie allo scambio di debiti, pagamenti, informazioni e così via. Uno di questi è l'Australian Payments Clearing Association, una società di capitali di proprietà di banche, istituti parabancari di credito immobiliare e credit unions [nel mondo anglosassone, le credit unions sono cooperative finanziarie di proprietà dei membri. Si differenziano dalle banche e altri istituti finanziari perché i membri ne sono anche i proprietari, NdT]. E' attiva dal febbraio 1992 e gode di una contabilità specifica per parti fondamentali del sistema di pagamento australiano, in particolare le operazioni di clearing.

Se vi siete mai chiesti come fanno le banche indipendenti ad alzare ed abbassare i propri tassi di interesse quasi in contemporanea, la risposta spetta alla Reserve Bank of Australia che non è un dipartimento governativo ma è di proprietà del Commonwealth. Il consiglio di amministrazione della Reserve Bank prende le decisioni sui tassi di interesse in modo autonomo dal processo politico - cioè, non accetta indicazioni sui tassi di interesse dal governo in carica al momento. Negli Stati Uniti, la Federal Reserve Bank si spacciava come agenzia governativa finché una corte d'appello dichiarò che si trattava di una società privata. In tutto il mondo esistono numerose associazioni e istituti che provvedono agli interessi reciproci dei banchieri. Una è l'Australian Banker's Association, l'organizzazione nazionale delle banche autorizzate in Australia, la cui missione è quella "di favorire gli interessi dei propri Membri...".

A livello mondiale, l'Australia fa parte del Fondo Monetario Internazionale che è stato creato per promuovere la cooperazione monetaria internazionale. Le sue attività comprendono la Vigilanza, il Prestito e gli Aiuti sul debito per i paesi poveri fortemente indebitati in cambio della possibilità di stabilire modifiche macroeconomiche e riforme di politica sociale e strutturale in quei paesi indigenti. Dunque, tralasciando i legami famigliari, le fedeltà religiose e le società segrete, esistono molti organismi autorizzati che promuovono i contatti, la cooperazione e, forse, la collusione tra banche che, stando alle apparenze, sono in concorrenza. Se tutto questo porta ad una cospirazione, lo lasciamo al giudizio del lettore.

Le banche provano a comprare l'onorabilità:

Uno scandalo di piccole proporzioni scoppiò in Australia nel 1999 quando fu rivelato che l'autorevole presentatore radiofonico John Laws aveva accettato il pagamento di mezzo milione di dollari australiani (circa 300.000 euro, NdT) dall'Australian Bankers' Association per fare commenti in diretta più accondiscendenti sulle banche. Le parti in causa sembrarono considerare la faccenda come un normale accordo commerciale.

L'impossibilità di saldare interamente il debito:

Un po' di semplice aritmetica vi convincerà rapidamente che se il 95% della moneta di una nazione esiste sotto forma di credito creato dalle banche a cui si deve poco di più del 5% di interesse, il rimanente 5% di denaro "vero" non sarà sufficiente neppure per pagare l'interesse! Di conseguenza, l'interesse è ininterrottamente aggravato come un debito. Questa è una certezza matematica.

L'intera economia, quindi, sgobba per svolgere il compito impossibile di tentare di ripagare il debito in continuo aumento verso il sistema bancario.

I singoli mutuatari più fortunati un giorno salderanno i propri debiti con le banche, utilizzando in questo processo una quantità così grande del denaro disponibile come per assicurarsi che altri non ci riusciranno mai. Nell'attuale sistema monetario australiano, in qualunque momento il valore capitalizzato del debito e dell'interesse sarà sempre superiore all'offerta monetaria. Alla fine di maggio 1998, in Australia, il valore complessivo del debito e dell'interesse come risultato dei prestiti richiesti alle banche era di 518.498 milioni di dollari australiani, mentre l'offerta monetaria era di 404.109 milioni. Una discussione più ampia di questo aspetto si trova nell'articolo Manufacturing Money di Mark Mansfield.

Il risultato. Profitti per le banche, debiti e tasse per la popolazione:

Mentre le banche traggono profitti creando credito, che cosa succede ai mutuatari? Nel caso del governo australiano, il proprio debito ha raggiunto una tale dimensione che non è possibile restituire i prestiti una volta giunti a scadenza, e deve prendere a prestito altro denaro solo per pagare gli interessi!

Nel 1993/94, i governi australiani erano responsabili per il 46% del debito estero complessivo del paese, che ammonta ora a 222 miliardi di dollari americani, secondo il CIA Factbook. Ecco perché il governo, alla ricerca disperata di denaro per ripagare le banche, aumenta le tasse a coloro che non possono sfuggire; ecco perché vende beni pubblici e aziende del Commonwealth che erano, in precedenza, di proprietà della popolazione; ecco perché sostiene piagnucolando che non può più pagare le pensioni di anzianità a quelle persone che ha iniziato a tassare, precisamente per quello scopo, fin dagli anni '40; ed ecco perché continua ad attrarre investimenti stranieri anche se non ne abbiamo più bisogno da tempo.

Una formula per condurre inesorabilmente l'Australia nelle grinfie del Fondo Monetario Internazionale!

Nel 2005, il governo aveva saldato gran parte dei propri debiti verso le banche, aiutato dalla vendita dei nostri beni pubblici, da una nuova politica fiscale, da un clima di boom economico mondiale, e rubando con l'inflazione... ma ha lasciato intatto il debito estero privato.

L'Australia ha già iniziato a salire i quattro gradini del Fondo Monetario Internazionale che portano alla dannazione [qui, nella versione originale, vi è un chiaro riferimento al libro "IMF's Four Steps To Damnation" scritto dall'economista Joseph Stiglitz, ex vicepresidente della Banca Mondiale, premio Nobel per l'Economia nel 2001 e ora feroce oppositore della globalizzazione e delle politiche del Fondo Monetario Internazionale, NdT].

Se non avete ancora perso il vostro senso dell'umorismo e volete unirvi ad un gruppo di australiani che non ne possono più delle banche, perché non date un'occhiata al sito web Sick of Banks e vi registrate?

Alternative migliori:

La buona notizia è che i problemi causati dal sistema attuale di creazione del denaro in Australia possono essere tutti risolti perché esistono delle alternative migliori. Come indurre i governi australiani ad attuare le modifiche necessarie, o addirittura a ridiscuterle completamente, è un altro paio di maniche.

Alcuni approcci degni di nota:

Credito emesso dal governo, esente da debito: la maggior parte dei problemi sarebbe risolta se il governo emettesse semplicemente il credito necessario, come fa con le banconote e le monete metalliche, esenti da interesse. Specialmente quando è il governo stesso il mutuatario. Ha già il potere costituzionale per farlo, e quindi è difficile capire come mai abbia trasferito questo privilegio così redditizio alle banche private, a meno che non si prendano in considerazione la corruzione e il ricatto. I teorizzatori della cospirazione sottolineano come due presidenti americani, Abraham Lincoln e John Kennedy, furono assassinati mentre stavano tentando una riforma monetaria.

La nazionalizzazione delle Banche - portandole sotto la proprietà e il controllo del governo - è molto interessante perché, tra le altre cose, potrebbe avere come risultato la redistribuzione dei profitti dell'attività bancaria a tutta la popolazione. Nel 1947 il Primo Ministro Ben Chifley, a capo di un governo di stampo laburista, tentò di nazionalizzare il sistema bancario australiano ma la proposta subì il veto del Privy Council [nel Regno Unito e nei paesi del Commonwealth, un organo di consiglio governativo formato dai ministri più importanti, da ex ministri e da altre autorità nominate dalla regina, NdT]. L'idea di Chifley era quella di sfruttare la creazione del credito per lo sviluppo economico della nazione. Gli oppositori fanno notare che il governo ha combinato così tanti pasticci nella miriade di cose nelle quali si è impegnato che, semplicemente, non è affidabile per amministrare una materia talmente importante come la gestione delle banche. Ad esempio, nella crisi del sistema bancario australiano del 1989-1992, il Fondo Monetario Internazionale stimò che il costo per salvare le banche di proprietà dello stato sarebbe ammontato a quasi il 2% del PIL. Quello che il Fondo Monetario Internazionale non calcolò fu la percentuale del PIL che paghiamo noi ogni anno in interessi sul credito creato dalle banche private.

Il sistema bancario islamico è studiato per uniformarsi alla fede religiosa dei musulmani ma può essere utilizzato da chiunque. Il pagamento e l'addebito di interessi sono proibiti! Secondo la legge islamica, è illegale anche l'uso della carta moneta, e quindi un'altra iniziativa islamica è il ritorno all'uso della moneta metallica fatta di metallo prezioso. Il Dinar islamico in oro è tuttora coniato in quattro paesi e sta per diventare la valuta per milioni di islamici. E potrebbe diventare di nuovo la valuta di tutti coloro che sono stanchi di essere imbrogliati.

L'Impex Banking è solo una di una serie di misure di riforma proposte dall'Economic Reform Australia, un'organizzazione apartitica senza fini di lucro che si occupa principalmente di sviluppo sostenibile e di riforma economica e finanziaria." Per maggiori dettagli sulle alternative a disposizione e un programma per attuarle, date un'occhiata alla pagina di David Keane Solutions for Australia's Banking and Financial Management [Soluzioni per la gestione bancaria e finanziaria dell'Australia, NdT]

Alcuni casi di successo:

Mille anni fa l'impero Saraceno proibiva l'interesse sul denaro e, a quel tempo, le sue ricchezze eclissavano anche i Sassoni in Europa.

La Cina mandarina batteva moneta propria, esente da debito e interesse, e gli storici e i collezionisti d'arte oggi considerano quei secoli come quelli più gloriosi per la Cina in termini di ricchezza, cultura e pace.

La Germania ha finanziato il proprio governo e le proprie operazioni militari dal 1935 al 1945 senza oro e senza debito, e ci volle l'intero mondo capitalistico e comunista per annientare la potenza tedesca in Europa e riportare il vecchio Continente sotto l'egemonia dei banchieri.

Un luogo minuscolo che è sfuggito alle grinfie delle banche, emettendo il proprio denaro esente da interesse, è la piccola isola di Guernsey. Controllando la propria offerta monetaria fin dal 1816, Guernsey è stata in grado di evitare le vecchia trappola di prendere a prestito del denaro quando non se ne ha la necessità. L'isola ha un'economia stabile e fiorente da oltre 150 anni. La tassa sul reddito di Guernsey è un "blando" 20% e non esistono debito pubblico, IVA, tassa di successione, tassa sui capital gains e l'inflazione è pressoché inesistente.

Nel diciottesimo secolo le colonie americane coniarono moneta esente da debito e interesse sotto forma di "certificati provvisori coloniali" e ben presto la loro ricchezza rivaleggiò con quella inglese, provocando misure di contenimento da parte del Parlamento inglese che portarono, a loro volta, alla Guerra di indipendenza americana. La causa principale della rivolta delle colonie americane contro il governo britannico era il fatto che gli inglesi non gradivano che le colonie creassero il proprio denaro e godessero di una relativa prosperità economica rispetto alle condizioni della Gran Bretagna.

Nel 1863, il presidente americano Abraham Lincoln stampò 400 milioni di dollari esenti da debito e interesse per finanziare la Guerra Civile, solo dopo che le banche gli chiesero di pagare dal 24% al 36% di interesse. Lincoln fu poi assassinato, secondo quanto si asserisce, da un agente della Banca Rothschild.

La Commonwealth Bank, di proprietà del governo australiano, ottenne alcuni successi strabilianti mentre era ancora "la banca del popolo", prima di venire menomata da successive decisioni del governo e, alla fine, venduta. In un'epoca in cui le banche private chiedevano il 6% di interesse per un prestito, la Commonwealth Bank finanziò lo sforzo bellico australiano nella prima guerra mondiale con un prestito, dal 1914 al 1919, di 700.000.000 di dollari ad un tasso di interesse inferiore all'1%, facendo risparmiare così agli australiani qualcosa come 12 milioni di dollari in oneri bancari. Nel 1916 rese disponibili dei fondi a Londra per acquistare 15 navi da carico a vapore per supportare la crescita del commercio estero del paese. Fino al 1924, i benefici che traeva la popolazione australiana grazie alla propria Banca non presentavano la minima incrinatura.

La Commonwealth Bank finanziò le produzioni di frutta e marmellate fino a 3 milioni di dollari, iniziò la costruzione di case per un valore di 8 milioni di dollari, mentre prestò 18,72 milioni ai governi locali per la costruzione di strade, linee tranviarie, porti, officine di produzione del gas, impianti di energia elettrica e via discorrendo. Tra il dicembre 1920 e il giugno 1923, pagò al governo del Commonwealth 6.194 milioni di dollari - i profitti del Dipartimento di Emissione Banconote - ed entro il 1924, per altre attività, c'erano utili per 9 milioni di dollari, disponibili per il riscatto dal debito. Il Governatore della banca, Sir Denison Miller, che si faceva difficilmente influenzare, utilizzò il potere di credito della banca dopo la prima guerra mondiale per salvare gli australiani dagli effetti della depressione che stavano colpendo gli altri paesi.

La Commonwealth Bank divenne la prima banca del paese ad aprire un'agenzia a New York, costituita principalmente per prestiti pubblici tramite il mercato di New York. Nel 1931, fusioni con altre banche resero la Commonwealth Bank la più grande istituzione di risparmio dell'Australia, conquistando il 60% dei risparmi della nazione. La Commonwealth Bank non fu in grado di salvare l'Australia dalla depressione degli anni '30 perché era stata di fatto soffocata nel giugno 1924, quando il governo Bruce-Page presentò un disegno di legge per riformare il Commonwealth Bank Act, togliendo al governo il controllo della Commonwealth Bank e mettendolo nelle mani di un direttorato che consisteva nel Governatore della Banca, il Segretario del Tesoro e sei esponenti nominati dal Governatore Generale (che, in pratica, era il governo Bruce-Page stesso) e che erano attivamente impegnati nell'agricoltura, nel commercio, nella finanza e nell'industria.

Il risultato della riforma fu quello di porre la Banca sotto il controllo assoluto di un gruppo di persone che potevano duramente contrastare qualunque competizione con l'attività bancaria privata.

Questa storia del denaro non compare neppure nei libri scolastici della scuola pubblica.

Non siamo soli!

Date un'occhiata ad alcuni dei siti web che descrivono problemi analoghi negli Stati Uniti. Una proposta per risolverli è presentata nel sito People For Mathematically Perfected Economy.

Conclusione:

"Al volgere del secolo, non c'era nulla che gli Australiani non si potessero permettere. Eravamo la popolazione con la maggiore ricchezza pro-capite del mondo. La nostra aspettativa di vita era più lunga del pianeta".

Così recita l'introduzione di una serie di film del 1987 prodotta da Film Australia e intitolata "Last Chance for the Lucky Country" [L'ultima possibilità per il paese fortunato, NdT] (ISBN 0642 13106 6). Sembra che l'Australia avesse, o fosse stata vicina ad avere, il più elevato tenore di vita del mondo fino a circa il 1960. Ma l'introduzione continua: "Oggi, la nostra posizione è scesa e sedici paesi ci precedono in termini di ricchezza. Dopo Messico e Brasile, siamo la nazione con il più alto debito pro-capite". Era il 1987. Alla fine del 1997, il nostro tenore di vita era precipitato al 23° posto, eravamo sempre più indebitati e il valore del nostro dollaro era sceso a livelli quasi da record. Nel 2001, il nostro dollaro registrò un'altra serie di record negativi, e anche se sembrò essersi un po' ripreso in seguito, era perché lo si confrontava soprattutto con il dollaro americano, afflitto anch'esso da buona parte degli stessi problemi.

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Pubblicato nel 2001 e aggiornato nel 2005 da David Kidd, Maryborough, Queensland 4650, Australia.  


traduzione di JJules
originale: http://dkd.net/davekidd/politics/money.html


04/09/2007 : signet@work : sandro pascucci : www.signoraggio.com v.0.5
[http://www.signoraggio.com/signoraggio_denaroaustraliano.html]

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