Tipico di IGB©: oltre il danno la beffa. Cosa cambia con l'euro di carta.
Al 1 gennaio 2002 in Italia erano state prodotte circa 8 (otto) miliardi di monete metalliche
fonte: BCE ->http://www.ecb.europa.eu/stats/euro/production/html/index.en.html-info
La ripartizione era la seguente:
Monete in euro prodotte al 31 dicembre 2001
(milioni di pezzi e milioni di euro) |
tagli |
1 cent |
2 cent |
5 cent |
10 cent |
20 cent |
50 cent |
1 euro |
2 euro |
TOTALE |
pezzi |
1.000 |
900 |
1.380 |
900 |
1.400 |
1.100 |
950 |
310 |
7.940 |
valore
nominale |
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€. 2.587 |
valore
intrinseco* |
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€. 1.588 |
signoraggio
per lo Stato |
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*spesa media per coniare
una moneta ~ ¢. 20 (circa venti centesimi di euro) |
Quindi lo Stato spende 1,588 miliardi di euro per «coniare» 7.940 monete metalliche che complessivamente hanno un valore nominale di 2,587 miliardi di euro.
Il signoraggio a vantaggio dello Stato è di circa 1 (un) MILIARDO di euro.
Ricordiamo che l'ammontare delle monete da coniare è comunque deciso dalla BCE e non dallo Stato Sovrano!
D: Che succede se la Banca Centrale prende in appalto la stampa delle banconote da uno e due euro?
R: Se lo Stato abdicherà ancora una volta la propria SOVRANITA' MONETARIA a vantaggio della Banca Centrale, come già avvenuto per l'emissione delle banconote, ci troveremo con un tragico paradosso:
per coniare monete metalliche lo Stato dovrà ricorrere ad un prestito privato, indebitando così ulteriormente la popolazione, i suoi Cittadini stessi verso i bankieri privati; questo perché il valore nominale delle monete metalliche emesse non sarà sufficiente a coprire le spese di conio. Il prestito da richiedere aumenterà il debito pubblico poiché il bankiere fornirà della carta stampata di propria emissione, cioè con signoraggio a suo vantaggio. Tutto questo gravato dai soliti interessi sul debito.
In soldoni: Lo Stato Italiano cede il guadagno che deriva da coniare monete metalliche di grosso taglio (uno e due euro) e si grava del TRIPLICE debito risultante da:
- mancati Introiti derivanti dal signoraggio sulle citate monete metalliche (uno e due euro);
- indebitamento per coprire la spesa viva di fabbricazione (conio di tali monete) tramite prestiti privati;
- indebitamento degli interessi sul nuovo prestito richiesto per il conio.
D: Insomma quanto costerà alla fine al Popolo Italiano il passaggio dall'euro di metallo a quello di carta?
R: Per coniare le rimanenti monetine di piccolo taglio (con un valore nominale di 1,017 miliardi di euro), lo Stato spenderà 1,336 miliardi di euro. Quindi avrà bisogno di 319 milioni di euro in prestito.
Per contenere i suoi costi, IGB© stamperà 638.000 pezzi di carta (banconote da €. 500) spendendo circa € 19.000 (diciannovemila euro - la stampa di una banconota costa 3 (tre) centesimi di euro).
Il nuovo debito di 319 milioni richiede un interesse (al tasso di sconto del 2,5%) di ulteriori 8 milioni di euro.
Totale: dal conio degli «spiccioli» lo Stato guadagnava 1 (un) MILIARDO di euro, ora perde 327 MILIONI di euro.
Quanto guadagna il bankiere centrale sarà triste sollazzo dell'attento lettore,
ormai padrone del termine *signoraggio*.
Naturalmente questo è un discorso accademico, basti pensare che non si verifica TUTTO QUESTO ogni anno.
Però è utile insegnamento per valutare e capire senza farsi ingannare dal politico ed economista corrotto e foraggiato dal bankiere come funziona il calcolo dell'emissione monetaria. Dal link ufficiale riprodotto in testa al presente articolo si possono ricavare dati più aggiornati e soprattutto dati sulle future emissioni sia di banconote che di moneta metallica. Buon divertimento!
02/11/2005 : signet@work : sandro pascucci : www.signoraggio.com
24/10/2012 : aggiornato link BCE
[http://www.signoraggio.com/signoraggio_centesimidicartastraccia.html] |