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Carta
straccia
(intervento
su Radio Gamma 5)
(ringrazio
il dr. Vittorio Soldaini, mio fedele lettore, per le fonti
d’informazioni fornitemi, utilizzate per il presente
intervento. La sua collaborazione e di altri, giova a noi tutti)
E’
a tutti noto il binomio denaro-potere, che condiziona la vita di noi
tutti, ma quanto questo binomio sia assolutamente determinante per la
nostra libertà individuale e per il futuro dei nostri figli,
non era a me noto e, probabilmente, non sono il solo.
La cosa
sconvolgente è che si tratta di una micidiale oppressione
mondiale, che spiega anche l’origine delle guerre,
cinicamente benvenute, e favorite solo per denaro, e incuranti delle
distruzioni materiali e dei genocidi di intere popolazioni.
A questo si
aggiunge la determinazione dei poteri economici di sottrarre,
sistematicamente, ricchezza ai lavoratori, nel modo più
subdolo, nascondendosi dietro i pupazzi politici del momento.
Occorre
però premettere una situazione anomala di comportamento
della Banca d’Italia, analogo anche per le altre banche
centrali e per la BCE, che vale la pena di esaminare perché
correlata a quanto di seguito illustrato.
La Banca d’Italia
è una società privata, posseduta
dalle banche italiane, che provvede all’emissione della carta
moneta, come se fosse una tipografia, per conto dello Stato, e la
moneta emessa e in circolazione è un debito della banca, e infatti è scritta nel
suo bilancio tra le poste passive.
In
altre parole la Banca d’Italia non è proprietaria
dei valori monetari, ma dovrebbe esserlo lo Stato, suo cliente,
cioè i cittadini italiani.
Tutto questo
è smentito dal fatto che la Banca d’Italia, con il tasso di sconto,
percepisce ed intasca, un interesse sulla moneta che emette, quando la
presta al Tesoro dello Stato e anche a terzi, ad esempio alle banche,
suoi stessi proprietari, come se fosse di sua proprietà.
Cioè
si arriva al paradosso che, un debitore (Banca), percepisce un interesse su soldi
non suoi, come se fosse un creditore dei soldi, invece
appartenenti ad altri.
La cosa strana
è che gli importi degli interessi non vengono versati al
cliente proprietario della moneta (lo Stato), ma li intasca la medesima
banca, mettendoli in
bilancio in attivo, frutto invece di partite da lei stessa dichiarate
passive.
Questo vuol
dire che non solo si
appropria di utili, che dovrebbero essere destinati ai
cittadini, ma questi utili, che poi ripartisce fra i suoi proprietari
(banche), costituiscono un debito addirittura per lo Stato (suo
cliente) e vanno ad
incrementare il debito pubblico.
Questa
situazione è stata oggetto, sia d’interrogazione
parlamentare (20.5.1995), sia di un giudizio civile promosso dal prof. Giacinto Auriti
(presidente dell’Associazione internazionale antiusura)
dinanzi al tribunale di Roma (8.3.1993), nel quale il dr. Ettore Torri,
della Procura della Repubblica, ammise
che esisteva l’elemento materiale del reato, ma
che mancava il dolo "perché è stato sempre
così".
Con questo
meccanismo, il debito pubblico dello stato, si accresce, anche per
questo effetto moltiplicatore, che sottrae gli interessi maturati, alle
tasche dei cittadini, li reinveste in prestiti, che producono nuovi
interessi, e così via.
Di fatto ai cittadini,
non solo è sottratta, con il monopolio dei partiti, la
sovranità popolare politica, ma con il monopolio della Banca
d’Italia, è
sottratta anche la sovranità popolare monetaria.
Ma questa
situazione, è solo uno dei tasselli che impoveriscono ogni
italiano, senza esserne consapevole ed in modo del tutto mascherato.
Ben altro
avviene a livello mondiale, seguendo la cronologia di alcuni
avvenimenti.
Nel 1694, la Banca d’Inghilterra
trasforma l’oro dei cittadini inglesi in carta moneta, e il
fondatore della Banca d’Inghilterra, William Paterson,
afferma pubblicamente che "La banca (e non i cittadini) trae beneficio
dall’interesse, su tutta la moneta che crea dal nulla"
Infatti la
Banca d’Inghilterra cominciò a prestare al Tesoro
britannico, il denaro di quest’ultimo all’8%,
contemporaneamente era autorizzata a battere moneta con lo stesso
capitale, tornando a prestarlo un’altra volta al pubblico,
sotto forma di banconote.
I maggiori
prestiti delle banche ai governanti sono quelli richiesti per
finanziare le guerre, prestiti che regolarmente impoveriscono i sudditi.
Ebbene nel 1773, Amschel Mayer Rothschild,
massimo finanziere tedesco, dichiarava:
" la nostra
politica è quella di fomentare le guerre, ma dirigendo
Conferenze di Pace,in modo che nessuna delle parti in conflitto possa
avere benefici. Le guerre devono essere dirette in modo tale che
entrambi gli schieramenti,sprofondino sempre più nel loro
debito e quindi, sempre di più sotto il nostro potere ".
Il 22 Luglio 1944, gli
stati del mondo, a Bretton
Woods, decidono un nuovo sistema monetario.
Tutte le
monete erano convertibili in dollari, ma solo il dollaro era
convertibile in oro.
Ovviamente
si ebbero le seguenti conseguenze:
1 - Per
garantire l’equilibrio del sistema, gli Stati Uniti
stamparono più dollari di quelli necessari ,alla sua
precedente circolazione interna.
2 - Tutti
gli stati del mondo costituirono riserve in dollari per garantire la
loro moneta (negli anni settanta, l’80% delle riserve
valutarie erano in dollari)
3 - Il Fondo Monetario Internazionale,
creato a Bretton Woods e di proprietà per l’80% da
Stati Uniti e Inghilterra, controllava le riserve valutarie di tutti
gli stati, obbligandoli a politiche economiche favorevole agli Stati
Uniti e Inghilterra.
Nel 1970 l’OPEC,
cioè il cartello dei produttori di petrolio, non solo
aumentò il prezzo del greggio, ma pretese il pagamento in
oro e non in dollari.
Gli stati
che avevano riserve in dollari, cercarono di cambiarli in oro, che si
sarebbe dovuto trovare nei forzieri di Fort Knox in USA, ma si scopri che l’oro
non era sufficiente e non copriva il valore dei dollari circolanti in
tutto il mondo.
Le riserve
auree nel mondo (valutate al 1975) non superavano le 200.000
tonnellate, mentre per coprire tutte le monete circolanti ne sarebbero
occorse 75.000.000 di tonnellate.
Il che vuol
dire che ogni moneta aveva una copertura del suo valore pari allo 0,3%
in oro, cioè carta straccia.
Il
15 agosto 1971, Nixon annuncia a Camp David, con decisione unilaterale,
di sospendere la convertibilità del dollaro in oro. Una
constatazione di fatto del disastro.
Da allora i
paesi continuano a stampare denaro, fondandolo sul nulla,
perché non esiste alcun valore di riferimento che possa far
capire quanto vale il biglietto di banca stampato.
Ancora di
più carta straccia.
La
situazione attuale, dal punto di vista logico, è
sconvolgente.
Le banche
centrali emettono moneta, senza limite e senza costo, e se ne
attribuiscono la proprietà a titolo esclusivo e, con i loro
prestiti sistematici, creano e incrementano il debito pubblico di ogni
stato.
Ma la banca
centrale che si dichiara proprietaria di questo denaro, emette denaro
del quale è consapevole che non ha un corrispettivo in oro,
e quindi non ha valore.
Il valore
monetario è dunque creato dal cittadino, che non
è proprietario, con il sudore della fronte e accettando una
convenzione sulla moneta, basata su niente di concreto, ma
semplicemente sulla sua supina accettazione di questo stato di cose.
Il valore
della moneta nazionale potrebbe avere forse un solo corrispettivo, la
somma dei beni e del lavoro prodotto da coloro che non ne sono
proprietari, quindi non cittadini, ma sudditi o schiavi.
Ma questa
è una misura largamente discutibile, non univoca e
difficilmente misurabile
Questa
misura sarebbe il PIL, cioè il prodotto interno lordo,
cioè esattamente ciò che produce la
comunità di questi schiavi.
Tuttavia un
valore non riconosciuto da nessuno, perché se si presenta
una banconota all’incasso, la banca non paga, ed è
autorizzata dalla legge a non pagare, né con oro, ma nemmeno
con ogni altro valore, cioè carta straccia contro carta
straccia.
Questo
meccanismo infernale è stato adottato e ampliato anche con
il trattato di Maastricht.
Infatti
secondo l’art.105 A
1 - La BCE (Banca della Comunità
Europea, privata, perché di
proprietà delle banche centrali che, a loro volta sono
private), ha diritto esclusivo di autorizzare l’emissione di
banconote.
2 - Gli
stati europei possono coniare monete metalliche con
l’approvazione della BCE.
Sono inoltre
previste misure di "armonizzazione" dei flussi monetari, il che vuol
dire che, le banche centrali e tutte le banche proprietarie, possono
essere in grado di creare un sistema monetario di controllo
finanziario, in mani private, capace di condizionare il sistema
politico di ciascun paese e l’economia di ogni
comunità sociale, nel suo insieme.
Tutto questo
spiega come il potere-monetario possa dominare il potere-politico
comunque esso sia costituito, democratico o no.
Questo
spiega perché cancellare il debito dei paesi poveri
è semplicemente un trucco che non porta alcun beneficio a
questi paesi, in quanto cancella interessi composti, e non ricchezza,
che comunque non si sarebbero mai potuti incassare.
Le banche
centrali è un sistema al cui apice è la BIS (Bank for International
Settlements di Basilea, in Svizzera), una banca
anch’essa privata, di proprietà delle banche
centrali.
Ciascuna,
controlla il proprio governo, tramite la capacità di
condizionare i prestiti al Tesoro, di manipolare i tassi di cambio,
d’influire sul livello delle attività economiche
nazionali e di fare pressioni sui politici compiacenti tramite
elargizioni mirate nel mondo degli affari. In questo modo si
è instaurato un sistema che tramite privati, controlla
completamente il denaro pubblico di tutti i cittadini, ai quali si
sottrae non solo il potere monetario, ma con la semplice carta straccia
anche la capacità di decidere cambiamenti della loro vita.
E’
una carta straccia che a me, fa veramente paura !
Dott. Ing.
Rodolfo Roselli
r.roselli@libero.it
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