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LEGISLATURA XV Proprietà popolare della moneta e conto di cittadinanza Presentata il 18 maggio 2006 ******************** RELAZIONE Onorevoli Colleghi! - Nella passata legislatura è stato necessario inserire nella riforma del risparmio disposizioni urgenti riguardanti la Banca d'Italia che hanno l'obiettivo di sanare le molte storture venute a verificarsi nell'assetto finanziario del Paese a causa della sua principale istituzione monetaria. Lunghe ombre erano state gettate sulla proprietà della Banca d'Italia, sulla regolarità delle funzioni di controllo sul sistema bancario e sui meccanismi che regolano le relazioni finanziarie tra lo Stato, la Banca d'Italia stessa, le istituzioni finanziarie private e il pubblico. Tutti questi problemi sono stati affrontati; al contrario non si è affrontato il tema del debito creato in modo immotivato con l'emissione di banconote. È mia convinzione che non vi sia alcun motivo per cui l'uso delle banconote debba creare debito pubblico: come giustificazione non è possibile nominare la necessità di una riserva, i rischi di inflazione o la convertibilità. Con il meccanismo attuale dello scambio tra Stato e Banca d'Italia di banconote in euro contro debito di Stato ad arricchirsi sono in pochi a danno di tutti. Senza interrompere i flussi di credito e di debito che si svolgono tra Stato e Banca d'Italia nelle operazioni di produzione della moneta, l'introduzione dei conti di cittadinanza permette di disinnescare la diatriba sul signoraggio, mettendolo nelle mani dei cittadini; inoltre l'esistenza dei conti di cittadinanza potrà permettere la creazione di altri strumenti, come il reddito di cittadinanza. Nella proposta di legge si prescrive che il conto di cittadinanza sia attivato per il cittadino fin dalla nascita (o dall'acquisto della cittadinanza) ma che il conto non possa venire utilizzato dalla persona fino alla maggiore età, questo per dare garanzia al cittadino minorenne contro comportamenti scorretti e per garantire all'insieme dei conti di cittadinanza una base immobile che dia stabilità al sistema. L'articolo finale della proposta di legge, oltre a cancellare le norme in contrasto con l'istituzione dei conti di cittadinanza, abroga una norma del testo unico sulla circolazione dei biglietti di banca la quale prescrive l'esistenza di una fantomatica riserva a garanzia esclusiva per i portatori dei biglietti di Banca d'Italia che non è solo anacronistica, ma invero mendace. Con questo meccanismo la Banca d'Italia e il sistema bancario privato svolgeranno la funzione pubblica della creazione di ricchezza legata all'emissione di denaro a favore degli italiani piuttosto che degli azionisti delle banche, a favore di tutti i cittadini e non soltanto di chi ha i fondi da investire in titoli di Stato. ******************** PROPOSTA DI LEGGE Art. 1. 1. La moneta appartiene al popolo che la usa per perseguire gli scopi garantiti della Costituzione. Art. 2. 1. Tutti i valori emessi dalla Banca d'Italia appartengono al popolo italiano. Art. 3. 1. Il valore delle banconote emesse da parte della Banca d'Italia in base all'art. 4, comma 1, del decreto legislativo 10 marzo 1998, n. 43 viene accreditato in frazioni uguali su tutti i conti di cittadinanza esistenti al momento dell'emissione. Art. 4. 1. Entro un anno dalla data di entrata in vigore della presente legge, il Ministro dell'economia e delle finanze adotta, con proprio decreto, il regolamento di attuazione delle disposizioni della presente legge. Art. 5. 1. Sono abrogati l'ultimo comma dell'articolo 15 del R.D. n. 204 del 28 aprile 1910 e tutte le norme in contrasto alle disposizioni della presente legge. fonte: http://legxv.camera.it/_dati/lavori/schedela/apriTelecomando_wai.asp?codice=15PDL0002550 |
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21/05/2006 : signet@work : sandro pascucci : www.signoraggio.com v.0.8 [http://www.signoraggio.com/signoraggio_buontempo2.html] |