AURITI'S ROCK
Denuncia del professor Auriti, docente universitario di diritto,
della truffa dell'emissione monetaria ai danni del popolo. Si
tratta di una registrazione (con rock in sottofondo) di un'intervista
concessa da Auriti a Radio Radicale nel 2000, che non ha avuto
nessun seguito nei mass media nonostante la gravità delle
dichiarazioini rilasciate dal professore.
"Guardi, io ho presentato un disegno di legge al Senato,
alla dodicesima, e ripetuta, alla tredicesima legislatura, per
la proprietà popolare della moneta.
Questo disegno di legge è fatto
di cinquanta parole. Sono due articoli.
Primo articolo, venti
parole: "All'atto dell'emissione, la moneta nasce di proprietà dei
Cittadini italiani, e va accreditata dalla banca Centrale allo
Stato". La parola più importante è la parola "accreditata",
che sostituisce la parola "addebitata".
Oggi, quando
nasce un bambino, appena è nato, ci sono quaranta milioni
di debito. Perché? Perché è una truffa all'origine.
Io ho denunciato per truffa, falso in bilancio, associazione a
delinquere, usura e istigazione al suicidio, Ciampi e Fazio.
E
allora sono stato invitato a fare una conferenza all'"Hotel
delle quattro stagioni" a Rieti, ed è venuto il direttore
della banca d'Italia locale… è venuto al microfono.
Dico i testimoni, presenti: il senatore Natali di Ascoli, e
il senatore Belloni di Rieti. Duecento persone in sala.
Viene
al microfono il direttore della banca d'Italia e dice: "Professor
Auriti, le devo fare un rimprovero, perché lei ha insinuato
che noi della banca d'Italia siamo dei delinquenti".
Gli
ho detto: "Guardi che è assolutamente falso. Io non
ho insinuato. Io ho affermato che voi siete dei delinquenti. E
se lei si ritiene offeso, lei mi deve denunciare per calunnia.
Perché se lei non lo fa, vuol dire che quello che ho detto è vero.
Qua la lotta è mortale.
O devo andare in galera io per
calunnia, o deve andare lei in galera per truffa. Se no, è inutile
che parliamo dello Stato di diritto".
Prendiamo atto che
ci troviamo in un regime di usura. Il Governatore
della banca Centrale batte moneta con un costo del denaro del
duecento per cento. Perché ci presta il dovuto, quindi
distrugge il cento per cento di un credito, e carica l'altrettanto
cento per cento di debito. Questo non è solamente usura. È truffa.
E io gliel'ho dimostrato.
E quando sono stato chiamato dal procuratore della repubblica di Roma Ettore Torri, mi ha chiamato e mi ha
detto: "Professor Auriti, lei ha dimostrato l'elemento materiale
del reato. Manca il dolo perché.. è stato
sempre così".
E allora ho detto: "Scusi - e ho
detto "Eccellenza" - prima di tutto faccio notare che
la continuazione del reato è un'aggravante, non è un'esimente.. e lei mi dice: È stato sempre così.
Poi, secondo punto: io ammetto la buona fede, per carità!
Però dobbiamo chiarire: fino a quando non ti ho fatto la
denuncia! Dopo che ti ho fatto la denuncia, come la mettiamo?"
Qua
il reato seguita. Ed io ho fatto la denuncia l'8 marzo del '93,
insieme a un pugno di miei studenti. Siamo andati alla Procura
della Repubblica e abbiamo firmato. Perché io penso che
la migliore lezione che possa dare un professore ai suoi studenti è l'esempio.
E quando uno da' questi esempi, esercita la sua dignità.
E la dignità gratuita non esiste. Quando io ho fatto la
causa contro la banca d'Italia per avere l'accertamento di chi è la proprietà della moneta, mi hanno dato torto, e mi hanno
condannato a dieci milioni di spesa, che è stata trattenuta
su iniziativa della banca d'Italia - le spese di causa - sul mio
stipendio.
Io presi il foglio con cui mi notificavano il pignoramento
dello stipendio, e l'ho messo nella bacheca dell'Università,
perché ho detto agli studenti: "Ecco, io pago, perché voglio
la proprietà popolare della moneta". È chiaro?
La dignità gratuita non esiste. Io mi sento fuori di questo
tempo.
Ecco perché ho bisogno di cominciare a lanciare
dei messaggi che finalmente possono costituire un'alternativa
per le nuove generazioni.
Oramai le nuove generazioni.. se noi
seguitiamo così, non avranno altra scelta che quella tra
il suicidio e la disperazione. Questa avverrà se noi non
sostituiremo alla moneta debito, la moneta proprietà. Ecco
perché noi abbiamo fatto la scuola di Aquila, che si contrappone
a Maastricht. Maastricht è moneta debito. Noi siamo moneta
proprietà. È una nuova scuola che è nata"
rif: Nereo
Villa - Dardo gagliardo antigattopardo - Progetto musicale
di informazione del popolo sovrano
I del CD "Dardo gagliardo antigattopardo"(durata CD:
h.1 m.8):
rif2: www.sovranitamonetaria.org |