La Repubblica, 30 settembre 2005
IL CASO
E per via Nazionale rischio megarisarcimento
Sì al ricorso di un cittadino contro il "signoraggio"
ROMA
- Il primo colpo al diritto di signoraggio arriva da un giudice di Pace
di Lecce, Cosimo Rochira. Ha condannato la Banca d'Italia a pagare 87
euro a un cittadino italiano. Il motivo? Bankitalia ha trattenuto
indebitamente una somma che di diritto spetta allo Stato italiano. E'
un istituto antico il signoraggio, che ha perso valore col tempo. Una
volta il sovrano batteva monete d'oro, ne garantiva il valore e in
cambio della garanzia tratteneva una parte di quell'oro. Non è
più così, nemmeno le riserve auree garantiscono
più la moneta. Tanto che sulle banconote è sparita la
scritta "pagabili al portatore". Il signoraggio però è
rimasto e i proventi finiscono nelle casse di Bankitalia. "Il problema
e da qui la condanna - spiega l'avvocato Antonio Tanza dell'Adusbef, che ha curato la causa - è che da anni Palazzo Koch non appartiene più allo Stato, ma a banche private.
Dunque i cittadini hanno continuato a pagare quella che è
diventata una sorta di tassa agli istituti di credito, in violazione
dello stesso statuto della Banca d'Italia che all'articolo 3, comma 3
parla chiaro: la banca appartiene allo Stato". Quindi, è stata
la conclusione del giudice la sottrazione del reddito da signoraggio in
danno alla collettività è di 87 per singolo cittadino. E
gli altri? "Il nostro obiettivo spiega - Tanza - è chiedere che
il maltolto venga restituito allo Stato. Si tratta di circa 5 miliardi
di euro". E' già pronta una lettera aperta al ministro
dell'Economia Tremonti. (b.ar.).