Moneta e
Debito (di Josef Hasslberger)
Esiste una verità fondamentale
sul tema moneta e debito, ma la cosa è conosciuta da pochi e quasi nessuno
pensa di realmente poter o dover occuparsene.
Alcuni
personaggi importanti che si mettevano a cambiare la situazione furono
assassinati o sono stati messi a tacere in altro modo, giusto quando la
soluzione era diventata tangibile. La verità è così mostruosa che ci pare
proprio incredibile. Preferiamo non pensarci, specialmente perché abbiamo degli
"esperti" che dovrebbero saperne tutto, allora perché noi "non
esperti" dovremmo cercare di conoscerne i segreti?
Siamo
perfettamente a conoscenza del problema, che peraltro è ben ovvio, ma la
soluzione ci sfugge, forse perché pensiamo il problema è troppo grande perché
lo affrontassimo. Il problema, in poche parole, è che né i governi né la
stragrande maggioranza della gente ha soldi. Forse suona esagerato ma,
pensandoci bene, vediamo che è la verità. I governi, di qualunque colore, siano
essi liberali, socialisti, conservatori, democratici o altro, non hanno soldi.
Ci tartassano quasi a morte e ciò nonostante, fanno altri debiti. E la maggior
parte di essi è così indebitata, che quasi non ci sembra speranza di ripagare
quanto è stato preso in prestito. Una percentuale altissima di tutte le tasse che
entrano nelle casse dello Stato viene spesa per "servire il debito",
cioè per pagare gli interessi sul debito pubblico, prima ancora di discutere
come impostare il capitolo spese della legge finanziaria. Se ai governi manca
la liquidità, i cittadini non sono messi meglio. Basta guardarsi intorno e
vediamo le famiglie alle strette finanziarie, anche se non manca la volontà di
lavorare. Molte volte sia marito che moglie hanno un impiego, a discapito della
vita di famiglia e dei bambini, e spesso anche in quel caso i soldi bastano a
malapena per le spese e le ferie una volta l'anno. Potete dire che questo è
normale, è sempre stato così e non ci si può fare niente. Lo vedete? E' quella
la risposta che siamo stati programmati a dare. Il problema c'è, ma è così
grande ed è così prevalente nella vita di ognuno di noi, ed è un nodo così
"complicato" che dobbiamo per forza lasciare che "gli
esperti" lo sciolgano. Vero? No - non è invece vero per niente. Qual è il
primo passo per risolvere un problema? Dobbiamo renderci conto della sua
esistenza. Cominciate ad osservare la realtà intorno. Provate a sapere quanto
il vostro governo spende ogni anno per gli interessi sul debito pubblico.
Informatevi quanto i paesi in via di sviluppo pagano per gli interessi sui
debiti. Osservate quanta gente dai paesi del terzo mondo emigra ovvero immigra
nel nostro paese cercando solamente un sollievo dalla disastrosa situazione
economica. Avrete una sorpresa.
Adesso
che abbiamo capito che un problema esiste, dobbiamo fare il passo successivo,
cioè dobbiamo individuarne la causa. Una cosa che certamente non possiamo fare
è rimetterci agli "esperti", perché se loro sapessero, ci avrebbero
avvertito tempo fa e saremmo già sulla buona strada per porre rimedio a questo
schifoso stato delle cose. No è che la causa sia sconosciuta. Ci sono alcune
persone ed anche qualche organizzazione che disperatamente cercano di darci
delle informazioni in proposito. Purtroppo non hanno accesso ai media di larga
diffusione, e se avessero l'accesso, e mettessero in piedi una campagna,
potrebbero anche trovarsi di fronte a qualche serio problema. Credo che siate
curiosi ormai di sapere che cosa sia la causa, e se noi, semplici cittadini,
possiamo fare qualcosa per porre rimedio. Non è utile a nessuno trovare la
causa del male se scopriamo poi che niente si può fare. Potevamo risparmiarci
la fatica e fare qualcosa più piacevole. Senza farvi ancora spettare, butto qui
la patata bollente: I soldi vengono messi in circolazione non dai nostri
governi ma da un monopolio privato gestito dalle banche. E così semplice. Ma
come potreste dire ed anche se fosse così, qual è il problema?
Vediamo
- una cosa alla volta.
Sembrerebbe
naturale che la moneta venga creata dallo Stato e infatti, le Banche Centrali
sembrano essere proprietà dello Stato anche se godono di una certa autonomia.
Dico "sembrano" perché le banche centrali, che quasi costituiscono un
quarto potere, oltre a quelli tradizionali dello Stato, sono solo in apparenza
sotto il controllo dei poteri dello Stato. Quando lo Stato ha bisogno di soldi,
non impartisce alla Banca centrale un'ordine di accreditare una somma sul conto
della tesoreria. Lo Stato può ottenere i soldi solo in due modi. Uno è di
tassare i cittadini, l'altro è di prendere un prestito. Quando la Banca
centrale mette soldi in circolazione, lo fa sotto forma di prestito. Lo Stato
deve chiedere questi soldi in prestito e si deve impegnare di ripagarli con
interessi. Lo stesso succede quando un privato ha bisogno di finanziare un
acquisto e gli mancano i fondi liquidi. La banca è felice di dare un prestito,
finché potete portare delle garanzie e finché promettete di ripagare con
interessi. Come possono le banche creare questi fondi? Buona domanda. Non sarà
la Zecca dello Stato l'officina dove vengono fabbricati tutti i soldi? Le
banconote, quando vengono stampate, vengono considerate proprietà della Banca
centrale. Non vengono date allo Stato da utilizzare per le sue spese, ma
vengono invece immesse nella circolazione chiedendo una contropartita. Ognuno
che vuole alcune di queste banconote da spendere, deve "comprarle",
cedendo una parte del suo credito. Ma in ogni caso, la grande maggioranza dei
soldi che circolano (più del 90%) non sono banconote e monete, bensì "credito".
Quando
andate dalla Vostra banca e chiedete un prestito, questi "soldi"
vengono creati dalla banca lì per lì, scrivendo delle cifre sul vostro conto.
Questi soldi si possono ritirare in banconote, cosa che succede raramente, o si
possono spendere scrivendo degli assegni. Le banche tengono solo una piccola
parte dei loro crediti in contanti, il resto viene movimentato spostando delle
cifre da un conto ad un altro. La cosa più importante da sapere: I soldi
vengono creati immettendo dei numeri in un computer. Nella pratica, succede
così: Per ogni 10.000 che la banca concede in prestito, deve depositare 1000 o
2000 nella Banca centrale. Questo significa, se una banca raccoglie 100.000 in
depositi, potrebbe tenersi 10.000 in contanti e depositare 90.000 con la Banca
centrale. In seguito, la banca può creare 900.000 di soldi freschi
semplicemente scrivendo queste cifre sul conto di alcuni suoi clienti. Nel caso
il governo abbia bisogno di soldi, la procedura è leggermente diversa, ma
sempre con lo stesso risultato. Il governo deve emettere dei buoni, che sono
certificati di prestito, carte per le quali il governo può accettare soldi, e
con le quali promette il successivo ripagamento della somma, maggiorata da
"interessi". Questi certificati vengono "comprati" dalle
banche. Possono essere rivenduti ai propri clienti o possono rimanere in mano
alle banche. Al governo, in cambio, viene accreditata una somma corrispondente.
L'ironia della situazione è che il governo, che dovrebbe essere l'autorità che
emette i soldi che circolano nel paese, è costretto a prendere soldi in
prestito dai privati (attraverso le banche) e di pagare interessi per questi
prestiti. Adesso cominciamo a vedere perché il governo non ha mai soldi e
perché molte delle nostre tasse che entrano nelle casse dello Stato, se ne
vanno per pagare interessi sul debito, prima che si pensi ad affrontare le vere
e proprie spese dello Stato.
Che
succede quando un debito viene ripagato? Questo è interessante. Gli interessi
pagati sono diventati proprietà della banca e la cifra che era stata concessa
in prestito, viene distrutta. Nello stesso modo che la somma venne
"creata" all'atto di concedere il prestito, adesso viene
"discreata" o distrutta, una volta il prestito è stato ripagato.
Significa che la Vostra banca può creare dei soldi sostanzialmente dal nulla,
può appropriarsi degli interessi e poi può distruggere questi soldi, solo per
ripetere il ciclo più avanti con un altro suo cliente. Se vi siete mai
meravigliati da dove vengono i fondi per comprare gli edifici migliori e più
grandi della città, qui c'è una spiegazione.
Se
questo vi sembra ingiusto, aspettate a sentire la parte diabolica!
Ogni
economia nazionale ha bisogno di soldi così che merce e servizi possono essere
venduti ed acquistati. Se i soldi sono troppo pochi, le merci non potranno
essere vendute, i prezzi si abbasseranno e questa situazione viene chiamata
"deflazione". Se la moneta diventa ancora più scarsa, alla fine
l'economia entrerà in recessione, la produzione si ferma, il lavoro non c'è
più, inizia ad affacciarsi la miseria. Perciò, è molto importante che la
quantità di moneta in circolazione sia sempre sufficiente perché la gente sia
in grado di comprare la merce ed i servizi che vengono offerti. L'altro estremo
è quello della relativa abbondanza di liquidità, che porta all'inflazione. I
prezzi salgono, il "potere d'acquisto" della moneta si erode.
L'inflazione è indesiderabile quanto lo è la deflazione. L'ottimale è una
moneta con un potere d'acquisto stabile. Oggi, il governo non ha che strumenti
indiretti per assicurare questa stabilità, essendo la creazione del credito
largamente a discrezione delle banche. Inoltre, visto che il Governo non può
creare la sua moneta, l'unica via per far sì che l'economia disponga di moneta
a sufficienza, è di continuare a prendere prestiti! Certo questo significa
continuare a pagare interessi! E' questa la ragione perché i governi non hanno
mai soldi e perché lavoriamo più di sei mesi l'anno per lo Stato. Paghiamo gli
interessi, in aggiunta alle spese dello Stato. Diabolico, no? Un monopolio
privato ad opera delle banche mette in circolazione la nostra moneta,
cominciando dalla Banca centrale e, così di seguito, tutte le altre banche.
Sono le nostre leggi bancarie che permettono alle banche di creare e sfruttare
il credito, piuttosto che il governo, che dovrebbe creare la moneta per i
propri cittadini.
Avendo
trovato la ragione per le difficoltà economiche e la miseria, ed avendola
descritta con esattezza, una soluzione praticabile ci salta subito nell'occhio.
E' necessario cambiare le leggi bancarie per escludere l'autonoma creazione di
credito dalla parte delle banche, eccetto la creazione di nuova moneta e nuovo
credito ad opera della Banca centrale, da mettere in circolo come credito per i
cittadini, non come debito. La creazione della moneta deve tornare sotto la
sovranità del popolo e deve essere a diretto benefico di ognuno di noi. Come si
può escludere la creazione del credito ad opera delle banche? Molto semplice.
Si richiede, invece della bassa percentuale oggi necessaria, che le banche, per
ogni prestito concesso, debbano avere un deposito dell'intera somma (100%)
presso la Banca centrale. Questo significa che una banca potrà collezionare i
depositi dei propri clienti, li può depositare presso la Banca centrale e
soltanto poi potrà concedere prestiti per l'ammontare della somma depositata.
Parliamo adesso della creazione della moneta che dovrà tornare sotto controllo
del governo, ovvero sotto controllo dei cittadini. E' un problema questo che
acquista grande importanza. Per primo, ci deve essere un meccanismo che ci
permette di controllare l'andamento dei prezzi in modo continuo. Disponendo di
un tale meccanismo, è possibile che l'autorità monetaria, investita del compito
esclusivo di creare la moneta, eserciti un controllo esatto sul potere
d'acquisto della moneta, avendo così l'inflazione e la deflazione sotto il suo
diretto controllo. Secondo il principio che l'ammontare della moneta in
circolazione deve coincidere esattamente con la totalità delle merci e dei
servizi che vengono offerti, possiamo eliminare l'inflazione e stabilizzare la
moneta con un meccanismo molto semplice. All'autorità monetaria viene assegnato
il compito di stabilizzare l'indice dei prezzi. Questo compito viene assolto
mediante la messa in circolazione di nuova moneta al primo segno di
un'abbassamento dei prezzi, e il corrispondente ritiro di liquidità quando i
prezzi accennano ad alzarsi. Non c'è assolutamente una necessità di accettare
un'instabilità dei prezzi. E' importante sapere che l'inflazione è dovuta al
fatto che in circolazione ci sono più soldi di quelli necessari all'acquisto
delle merci e dei servizi offerti, e che la deflazione è la situazione opposta,
ovvero insufficiente moneta in circolazione. Questi fatti sono conosciuti da
svariati decenni, solo che, con la creazione della moneta nelle mani delle
banche (dei privati) invece di un'autorità centrale (pubblica) era finora
difficile aggiustare la quantità di moneta alle vicissitudini dell'attività
economica.
Allo
stato attuale, la moneta viene creata in forma di credito per le banche, e
viene messa in circolazione in forma di debito per chi prende il prestito,
cittadino privato o Stato chicchessia. Chiaramente il prestito deve essere
ripagato, i soldi vengono considerati "proprietà della banca". Per
questa ragione dobbiamo pagare interessi. Preferisco chiamare questa moneta la
"moneta debito" ed ho già messo in evidenza che è la causa di molta
sofferenza. La moneta credito invece non ha di questi inconvenienti. Questa
moneta, dopo essere creata, viene data ai cittadini, non in forma di prestito,
bensì in forma di accredito dell'utile dello sviluppo economico. Quando si crea
una nuova moneta, non sono state le banche a lavorare ma i cittadini, e così la
proprietà della moneta, una volta creata, spetta ai cittadini, non alle banche.
Questo
si potrebbe chiamare un sistema di credito sociale. In fatti, il termine
"social credit" - credito sociale - fu coniato da un certo Clifford
Hugh Douglas. Poi il cittadino canadese Luis Even dette larga diffusione a
questa filosofia fondando una pubblicazione per portarne i principi a
conoscenza del pubblico. Non posso pretendere di descrivere qui il sistema del
credito sociale ma certamente, la moneta credito ne è una parte importante.
Quando la moneta viene messa in circolazione dalla Banca centrale, è giusto che
sia proprietà di tutti noi che abbiamo contribuito in un modo o nell'altro alla
crescita dell'economia reale. Noi produciamo, viviamo, consumiamo, abbiamo
nuove idee, mettiamo su famiglia, impariamo, impartiamo agli altri quello che
sappiamo. Tutte queste attività ed altre ancora sono alla base della vita
economica del paese e perciò sembra logico che i benefici derivati dalla messa
in circolazione della moneta non debbano essere un'esclusiva di pochi banchieri
bensì vadano distribuiti a tutti quei soggetti che concorrono nella vita
economica del paese.
Dopo
aver posto fine al monopolio privato di creazione della moneta attraverso
l'obbligo di un deposito presso la Banca centrale pari al 100% dei crediti
concessi, si dovrà decidere come la creazione della moneta avverrà in futuro, e
come possiamo assicurare che ogni cittadino percepisca la sua parte dei
proventi dall'incremento dell'attività economica. Qualcuno potrà dire che lo
Stato debba esercitare il potere di creazione della moneta e che questa moneta
debba entrare nelle casse dello Stato. Questo tipo di ragionamento, anche non
essendo privo di una certa logica, non rispetta però il principio di dare ad
ogni cittadino quello che è di sua spettanza. Visto che stiamo tutti
contribuendo, in un modo o nell'altro, all'attività economica del paese, vi
presenterò qui una proposta ideata dal prof. Giacinto Auriti dell'Università di
Teramo. Questa proposta è stata presentata come disegno di legge No. 1282 al
Senato da alcuni Senatori, l'11 gennaio 1995.
Il testo
è, nella sua brevità e semplicità, di estrema chiarezza.
La
proposta è:
"Articolo
1
La
moneta all'atto dell'emissione nasce di proprietà dei cittadini italiani e va
accreditata dalla Banca centrale allo Stato".
"Articolo
2
Ad ogni
cittadino è attribuito un codice dei redditi sociali mediante il quale gli viene
accreditata la quota di reddito causato dalla emissione monetaria e da altre
eventuali fonti di reddito".
Auriti è ordinario di diritto e
la sua spiegazione del principio dietro questa proposta, qui riportata in
estrema sintesi, è piuttosto esplicita. Auriti spiega che il nostro sistema
monetario è la più grande frode nella storia umana. I cittadini vengono
illegalmente deprivati del doppio dell'ammontare totale della moneta in
circolazione. Non solo infatti non gli si è dato la parte spettante loro dell'incremento
delle attività economiche, ma quando questa parte veniva messa in circolazione,
fu data in prestito, cioè fu richiesta una contropartita uguale all'ammontare
della massa monetaria stessa aggiungendo, per così dire, il danno alla beffa.
Un avvertenza
finale
Non
credete che un mutamento così drastico del sistema finanziario sia possibile
ottenerlo attraverso la sola opera dei politici, ammesso che siano essi stessi
propensi a chiederlo. Non sarà possibile senza un sostegno pubblico veramente
convincente. Siamo tutti chiamati, adesso che abbiamo scoperto la causa della
miseria e delle difficoltà economiche, a lavorare affinché la situazione cambi,
girando queste informazioni ai politici e dandogli il sostegno necessario.
Potete fare copie di questo articolo e distribuirlo ai vostri amici, ma pensate
anche all'azione vera e propria.
Non darò
qui dei suggerimenti su che cosa fare, ognuno saprà meglio come comportarsi. La
scelta è vostra, unico avvertimento: non dite che non sapevate nulla. (Josef Hasslberger
- Roma, Settembre 1999)