Onorevole parlamentare,
nella qualità di suo elettore desidero indirizzarle la seguente osservazione (prendendo spunto dal NO alla Costituzione Europea appena espresso dai cugini francesi ed olandesi) sulla quale le chiedo cortesemente di illustrare il suo pensiero.
Dal 15 agosto 1971, con l'annuncio che Nixon fece al mondo, il dollaro perdeva la sua caratteristica di ultima moneta ancora convertibile in oro.
Da quel momento in poi tutte le Banche Centrali (possedute oggi come allora da privati), hanno continuato formalmente ad emettere moneta stampandola a puro costo tipografico e addebitandone il valore nominale agli Stati che gliene facevano richiesta (vedasi anche "Signoraggio").
In aggiunta questi "prestiti" sono gravati di interessi.
Tale pratica costituisce l'orizzonte all'interno del quale nasce il così detto Debito Pubblico il cui peso grava su tutti i cittadini che sono impegnati dallo Stato a produrre e consegnare alla Banca Centrale la ricchezza equivalente alla moneta creata dal nulla.
Da sottolineare che, così come è vero per la Costituzione Italiana, anche nella Costituzione Europea da nessuna parte viene indicato chi è il proprietario della moneta al momento della sua creazione, condizione questa che, indirettamente, sembrerebbe legittimare i privilegi accampati dal sistema bancario privato.
Pertanto le chiedo: data la situazione su descritta (volutamente sintetizzata), non ritiene opportuno denunciare in Parlamento questa "truffa" operata ai danni del Popolo Sovrano e impegnarsi per il ripristino della proprietà Statale della moneta (come già avvenuto in diversi momenti storici e ancora oggi con le monete metalliche)?
In attesa di un suo cortese riscontro alla presente le segnalo con soddisfazione che nella società civile sta crescendo la consapevolezza del pubblico su questi temi; mi riferisco a quelle cittadine e cittadini che con crescente intensità attendono che la classe dirigente di questo Paese si attivi concretamente per attribuire, una volta per tutte ed in maniera completa, alla popolazione la sua inalienabile sovranità stabilendo l'emissione Statale della moneta.
Con la presente non le potrà più essere riconosciuto il "privilegio" dell'ignoranza in tema di signoraggio privato sull'emissione monetaria e che, quindi, anche il suo operato politico sarà valutato alla luce di questa conoscenza. Traccia di questa comunicazione sarà presto resa disponibile al Popolo italiano tramite un apposito sito internet di cui le comunicherò al più presto l'indirizzo.
Con l'augurio di ritrovarla presto tra quanti si stanno impegnando per la Sovranità Monetaria del Popolo, invio distinti saluti.