Ridare slancio all’economia
«Al popolo la sovranità monetaria»
Il Giornale di Vicenza
lunedì 11 luglio 2005
Lettere al Direttore, pag. 39
-Ridare slancio all’economia
«Al popolo la sovranità monetaria»
Leggo con molto
interesse le lettere di quei lettori impegnati a contribuire con idee
nuove per il risollevamento dell'economia italiana ed in particolare
del nostro nord-est. Sarebbe bello istituire un forum di
volenterosi che vogliano approfondire la questione. Però
è anche opportuno che si intraprendano degli studi sul problema,
per poter parlare con cognizione di causa.
Un lettore ha
proposto di ripristinare il sistema monetario legato all'oro, ma
ciò non è più possibile se immaginiamo che la
quantità di oro disponibile è di gran lunga inferiore
alla moneta circolante nel pianeta: le riserve auree nel mondo
(valutate al 1975) non superavano le 200.000 tonnellate, mentre per
coprire tutte le monete circolanti ne sarebbero occorse 75.000.000 di
tonnellate.
Il che vuol dire che ogni moneta aveva una copertura del suo valore pari allo 0,3% in oro.
Dopo trent'anni potremmo dire che le cose siano migliorate?
Molti lettori poi,
sono convinti che la Banca d'Italia e la Banca Centrale Europea siano
istituzioni statali, quando invece sono private a tutti gli effetti.
Questa realtà crea conseguenze del tutto inimmaginabili,
come quella di indebitare gli stati, e quindi il cittadino, emettendo
moneta creata dal nulla. Qui occorre precisare che non si tratta di una
leggenda metropolitana; lo stesso premio nobel per l'economia Maurice
Allais conferma:
"Essenzialmente, l'attuale creazione
di denaro ex nihilo (cioè dal nulla) operata dal sistema
bancario è identica alla creazione di moneta da parte di falsari.
In
concreto, i risultati sono gli stessi. La sola differenza è che
sono diversi coloro che ne traggono profitto" (Maurice Allais, La crise
mondiale aujourd'hui, Parigi, 1991).
A questo punto la
gente deve sapere che lo Stato non stampa la propria moneta a costo
tipografico, ma se ne occupa Bankitalia e, ora BCE S.p.A (private!)
addebitandola a prezzo pieno (nominale) e per giunta con gli interessi.
Allora la proposta
è, come priorità assoluta, quella di restituire al popolo
la sovranità, anche monetaria, come previsto nel primo articolo
della Costituzione Italiana.
Questo ci libererebbe dal tanto temuto debito pubblico e soprattutto
dalla schiavitù con le banche di emissione. In una situazione
simile il cittadino ritroverebbe le proprie risorse e le ricchezze di
un intero paese sarebbero a tutti gli effetti appartenenti alla
collettività.
Claudio Proietti
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